28 settembre 2012

PORTO TOLLE: COLPO DI SCENA AL PROCESSO AI DIRIGENTI ENEL

ADRIA (Rovigo)—Disastro doloso è il nuovo capo di accusa, presentato dal Pubblico ministero Manuela Fasolato, nel processo che vede imputati gli ex direttori della centrale Enel ad olio combustibile di Polesine Camerini, gli ex presidenti di Enel Produzione, l’attuale amministratore delegato di Enel Fulvio Conti e i suoi predecessori Franco Tatò e Paolo Scaroni. Il colpo di scena giovedì, durante la prima seduta del processo, nella sede distaccata di Adria del Tribunale di Rovigo, quando il sostituto procuratore rodigino ha ampliato i capi di accusa, aggiungendo quello del disastro doloso, all’omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro. Il nuovo reato contestato è ben più grave e prevede la reclusione dai 3 ai 12 anni, di conseguenza la competenza è passata dal giudice monocratico a quello collegiale a Rovigo e l’udienza è stata rinviata al prossimo 24 gennaio. 

27 settembre 2012

TUTTI I CITTADINI VADANO AD AIUTARE GLI OPERAI CHE CONTESTANO RIVA.

Il questo momento il Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti sta bloccando i mezzi Ilva in ingresso e uscita dallo stabilimento alla portineria C (strada da Tamburi a Statte) e chiede solidarietà alla cittadinanza.
"Gli operai non devono bloccare la città ma devono bloccare l'azienda e la produzione. Chi sta bloccando invece la statale Appia sono capi e impiegati alle dipendenze di Riva mentre invece noi operai stiamo bloccando la portineria C perché stanchi delle bugie e dei giochetti del padron Riva con i sindacati. Oggi abbiamo convinto i lavoratori a rimuovere un blocco stadale. Adesso siamo al Varco C e abbiamo già bloccato i camion in entrate e uscita. Chiediamo la solidarietà della città. Rimerremo a oltranza. Venite ad aiutarci, siamo già cinquecento".

Lo comunicano per telefono Cataldo Ranieri e Massimo Battista del Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e pensanti.

No al carbone dichiara solidarietà al Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti. La lotta per una città libera dai veleni ha bisogno di questi lavoratori. Tutta la città dovrebbe unirsi a loro. Uniti vinceremo.



25 settembre 2012

Le mani della Sacra Corona Unita sulle energie rinnovabili.

di Antonio Nicola Pezzuto - 21 settembre 2012 
Il grido d’ allarme del Procuratore Capo Cataldo Motta: “Lo Stato non è più in grado di dare lavoro, la mafia sì. Questo è il più potente degli strumenti di controllo del consenso sociale”.     (tratto da antimafiaduemila.com )
 
Le mani della Sacra Corona Unita sul settore delle energie rinnovabili, un business che non poteva lasciare indifferenti gli uomini della mafia salentina.
foto: Paola  Attanasio
A far saltare il banco la denuncia di un imprenditore taglieggiato che ha denunciato dando il via alle indagini sfociate nell’ operazione “Helios” che ha consentito, grazie all’ arresto di sedici persone, di colpire duramente il clan Buccarella. 
Ben tre generazioni di Buccarella sono state interessate dal blitz, come ha evidenziato il Procuratore Capo Cataldo Motta. 
Le ordinanze di custodia cautelare sono state firmate dal Gip distrettuale Alcide Maritati su richiesta del Sostituto Procuratore della Dda Alberto Santacatterina. Le indagini partono nel dicembre del 2009 quando il titolare di 
un’ azienda messinese impegnata nella 
foto: Valeria Leggiero
realizzazione di un campo fotovoltaico denuncia le richieste di pizzo da parte di Giovanni Buccarella (85 anni, padre del boss Salvatore, detto Toto Balla) e di Cosimo Giardino Fai. I due, arrestati in flagranza mentre riscuotevano una tangente di 18mila euro, vengono entrambi condannati: otto anni per l’ 85enne, sei anni e otto mesi per Fai che ha scelto di essere giudicato con l’ abbreviato. In seguito a questo episodio gli investigatori hanno acceso un faro sul ricco settore delle energie rinnovabili. Così, avvalendosi delle dichiarazioni di cinque pentiti, e soprattutto di intercettazioni, sono riusciti a concretizzare il loro lavoro.Un’ intera famiglia impegnata nel controllo di questo settore, che si avvaleva della collaborazione di numerosi sodali e di un altro importante esponente della Scu brindisina, Francesco Campana.  Nella retata sono finiti il vecchio Giovanni, 85 anni, il figlio Salvatore che dalla casa circondariale di Secondigliano continuava ad essere il vero boss, il nipote Angelo figlio di Salvatore e anche le donne della famiglia accusate di avere fatto da tramite tra gli uomini detenuti in carcere e i gregari fuori, incaricati di gestire gli affari sul territorio.
Facendo leva sulla sua forza intimidatoria, il clan Buccarella  riusciva a imporre il pizzo alle aziende operanti nel campo delle rinnovabili, senza fare ricorso a bombe, incendi, o peggio ancora, morti ammazzati. Le estorsioni potevano consistere anche in assunzioni di sodali, o affini, con mansioni di guardiania nei cantieri per l’ impianto dei pannelli, o di manovalanza semplice. Una Sacra Corona Unita imprenditrice che riesce a sostituirsi allo Stato in un momento economico così difficile. 
 Da qui il grido d’ allarme lanciato dal Procuratore Capo Cataldo Motta: “Lo Stato non è più in grado di dare lavoro, la mafia sì. Questo è il più potente degli strumenti di controllo del consenso sociale, insieme alla cento euro versata a fondo perduto dal boss di turno alla gente comune che ne ha bisogno”. “La prospettiva di conseguire grossi guadagni dalla presenza sul territorio delle aziende impegnate nel fotovoltaico e nell’ eolico – ha continuato Motta – aveva in qualche modo sedato ogni rancore tra i gruppi rivali”. Infine, il Procuratore Capo invita le vittime a collaborare, esprimendo una forte preoccupazione, in quanto le “aziende mafiose possono fare concorrenza sleale e prevaricare le imprese sane”. Il rischio, secondo Cataldo Motta, è che il Salento nei prossimi anni possa diventare “una terra mafiosa”.

IL 29 E 30 SECONDA ASSEMBLEA INTERNAZIONALE DELLA RETE "STOP ENEL"

I promotori e sostenitori della rete StopENEL, invitano cittadini, attivisti, amministratori, a partecipare alla II Assemblea Nazionale della campagna che si svolgerà il 29 e 30 settembre a Civitavecchia.
La campagna “Stop Enel” si è costituita in aprile 2012 con una prima assemblea internazionale alla quale hanno partecipato rappresentanti delle comunità colpite dagli impianti dell’ENEL in Italia, in America Latina e nell’Est Europa.
La campagna nasce per denunciare ed arrestare il modello energetico praticato dalla multinazionale italiana, ancora oggi per il 31% di proprietà del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Un modello insostenibile e distruttivo per l’ambiente, che viola i diritti umani ed il diritto ad un ambiente sano e impedisce alle comunità coinvolte di partecipare alla pianificazione del territorio. Inoltre la sua disperata e affannosa ricerca di fonti energetiche, obsolete e inquinanti o tecnologie sedicenti eco-sostenibili, non risponde ad altra logica che quella del profitto, andando a sostenere un modello economico basato sulla crescita infinita della produzione di merci e di conseguenza del consumo energetico regolato da tariffe monopolisitche e speculative.
Obiettivo della campagna è promuovere un modello energetico alternativo che metta al centro i diritti umani, la giustizia ambientale e sociale, la difesa della salute dei cittadini e del territorio come bene comune. “Stop Enel” intende mettere in rete le comunità locali, i movimenti sociali e le associazioni coinvolte nei diversi conflitti con lo scopo di costruire strategie congiunte, aumentare la capacità di incidenza sull’opinione pubblica nazionale e internazionale.
La rete, che ha raccolto più di 50 adesioni di associazioni, gruppi e comitati locali, invita tutti a partecipare alla sua IIa assemblea nazionale che si svolgerà a Civitavecchia il 29-30 settembre.
L’incontro è ospitato dal Movimento No Coke Alto Lazio che da oltre dieci anni si batte contro la riconversione a carbone della centrale di Torrevaldaliga nord. La nuova centrale, che emette ogni anno 10,3 milioni di tonnellate di CO2 e oltre 6 milioni di metri cubi l’ora di emissioni inquinanti varie, è attiva dal 2010 e si inscrive in un contesto già duramente colpito da una ultradecennale servitù ambientale costituita da numerosi impianti. I dati sulla salute pubblica nel comprensorio di Civitavecchia, sono allarmanti: la zona è al primo posto nel Lazio ed al terzo in Italia per mortalità causata da tumori ai polmoni, alla trachea e ai bronchi, con leucemie e linfomi diffusi in maniera nettamente superiore rispetto alla media nazionale.
Vogliamo realizzare assieme un differente modo di abitare questo pianeta, assieme a tutte le comunità dove Enel sviluppa i suoi progetti, valorizzando il nostro diritto a un ambiente sano, a una vita degna di essere vissuta, (al rispetto dei diritti umani, alla difesa dei beni comuni), alla partecipazione nella pianificazione del territorio.
L’incontro darà un’occasione per aprire un dibattito nazionale sul modello energetico, rafforzare il coordinamento e l’azione dei comitati e delle associazioni e fra le diverse reti, portare un contributo al dibattito in corso a Civitavecchia.

L’incontro si articolerà su due giornate, un incontro pubblico sabato 29 e l’assemblea della rete StopENEL la mattina di domenica 30 settembre e si svolgerà secondo il seguente programma di massima:

20 settembre 2012

"SITUAZIONE AMBIENTALE A BRINDISI E TERRITORIO PROVINCIALE". Relazione del dr Portaluri.

Rendiamo pubblica la relazione presentata in data odierna dal dr Portaluri in 
V COMMISSIONE CONSILIARE del CONSIGLIO REGIONALE PUGLIA su "SITUAZIONE AMBIENTALE A BRINDISI E TERRITORIO PROVINCIALE"

"La Città di Brindisi appartiene ad un'area ad alto rischio di crisi ambientale ed è sede di un sito di interesse nazionale per le bonifiche.
Studi epidemiologici relativi ai decenni passati hanno evidenziato eccessi di eventi sanitari avversi soprattutto in prossimità dell'area industriale e con una componente occupazionale. Nell’ultimo decennio è stata anche valutata l’associazione tra effetti sanitari avversi nella popolazione brindisina generale con la qualità dell’aria.
Nella presente relazione saranno riportate alcune evidenze relative all'inquinamento ambientale e gli studi disponibili sulla situazione sanitaria."
 
il documento è scaricabile in pdf dal box download

Pubblicato lo studio sulla mortalità e morbosità nell'area di Taranto.

COMUNICATO STAMPA Epidemiologia & Prevenzione

Pubblicato lo studio che documenta gli eccessi di mortalita' e morbilita' nei quartieri di Taranto situati vicino agli impianti dell'ILVA Studio di coorte su mortalita' e morbosita' nell'area di Taranto
Epidemiol Prev 2012;36(5):237-252 Epidemiologia & Prevenzione, rivista dell'Associazione italiana di epidemiologia, anticipa online la pubblicazione dello studio condotto da F. Mataloni, A. Biggeri, F. Forastiere, M. Triassi et al. per il GIP del Tribunale di Taranto, Patrizia Todisco, nel corso del procedimento riguardante l'Ilva di Taranto (R.G.N.R. N. 938/10 - 4868/10 G.I.P. N. 5488/10 - 5821/10).

Lo studio, condotto su una coorte di più di 300.000 persone, mostra un aumento delle ospedalizzazioni e della mortalità nei quartieri più vicini agli impianti anche dopo aver tenuto conto dei differenziali sociali.
La mortalita' per tutte le cause aumenta dell'8-27% (a seconda dei quartieri), i tumori maligni aumentano del 5-42%, le malattie cardiovascolari del 10-28%, e le malattie respiratorie dell'8-64%.
Si tratta della parte descrittiva dei dati su cui si basa la perizia epidemiologica svolta per conto della magistratura, che oggi diventa accessibile in un articolo scientifico passato al vaglio della revisione tra pari (metodo usato dalla comunità scientifica per la valutazione degli articoli scientifici).
Questi dati sono in possesso della magistratura dal 30 marzo, data in cui si e' svolto l'incidente probatorio.

Scarica il pdf integrale e le tabelle aggiuntive nell'area download del blog oppure sul sito della rivista Epidemiologia & Prevenzione www.epiprev.it

19 settembre 2012

CARBON GATE: quattro indagati e rispunta l'ombra di Antonino

Torna nei brindisini come un déjà-vu il trauma vissuto qualche anno addietro, quando il sindaco della città, Antonino,  fu travolto dalla tangentopoli brindisina e dallo scandalo British gas.

Stamattina infatti, mentre in prefettura i dirigenti Edipower incontravano il sindaco Consales anticipandogli che a novembre ci sarà la presentazione del piano industriale dell'azienda, il nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Brindisi irrompeva negli uffici del Comune, su delega della procura della Repubblica, per acquisire documentazione riguardante la centrale termoelettrica Edipower.

Oltre che negli uffici comunali, ci sono state perquisizioni nei confronti dell’ex sindaco di Brindisi Giovanni Antonino, del vicepresidente dell’Asi, Mimmo Convertino, del segretario generale dell’Autorità portuale, Nicola Del Nobile, e dell’assessore comunale alla Programmazione economica, Francesco Cannalire. 
Sarebbe l’abuso in atti d’ufficio uno dei reati ipotizzati a carico dei quattro indagati nell’ambito di una inchiesta riguardante la movimentazione del carbone utilizzato dalla centrale Edipower di Brindisi.

Ancora tutto molto poco chiaro, le notizie sono pochissime e la vicenda è delicatissima, ma di certo è che l'ombra dell'ex sindaco riappare nel centro degli affari che dominano l’economia brindisina, tutti legati all’energia: le fonti rinnovabili, e di nuovo il carbone.

17 settembre 2012

I vecchi gruppi a carbone di Vado Ligure ottengono l'AIA e intanto GREENPEACE trova tracce di mercurio oltre i limiti nei pesci.

DOPO L'AIA TRANSITORIA IL COMMENTO DI "UNITI PER LA SALUTE"

"Abbiamo appreso della concessione dell'AIA ai vecchi gruppi a carbone della centrale.
In attesa di conoscere i dettagli, ribadiamo la ferma intenzione di procedere con la massima decisione con la Rete Savonese Fermiamo il Carbone affinché la cittadinanza non sia costretta a subire ancora per molti anni gli effetti inquinanti di impianti che non siano adeguati come legge; ci è stato ribadito il massimo sostegno delle associazioni nazionali Greenpeace, Legambiente e WWF che oggi sono state al nostro fianco nella audizione alla conferenza dei servizi. Se sono vere le prime notizie, la nostra battaglia a difesa dei valori della salute e del rispetto delle leggi continuerà con più determinazione che mai nei riguardi di tutti coloro che risulteranno aver avallato decisioni che riteniamo indifendibili.
Di seguito un breve resoconto dei nostri interventi che parrebbero essere stati assolutamente inascoltati....... 


ESCLUSIVA, ANALISI INEDITE DI GREENPEACE : " MERCURIO OLTRE I LIMITI NELLE TRIGLIE DI VADO" 

"Greenpeace ha in corso una serie di campionamenti per verificare gli effetti dell'immissione di sostanze inquinanti nel Mar Ligure (Santuano dei Cetacei).......
Queste attività sono ancora in corso ma Greenpeace ritiene utile trasmettere al 'Comitato Uniti per la salute di Savona" alcune informazioni preliminari in occasione delta Conferenza dei Servizi per l'AIA per la Centrale a carbone di Vado Ligure del 17 settembre 2012.
Le analisi fino ad ora effettuate non rilevano infatti il superamento dei limiti imposti dalla norma per nessuno dei campioni con unica eccezione del sito di Vado Ligure..........n questo sito si nievano infatti, su sette esemplari campionati, due valori oltre la norma per il Mercuno e due valori oltre la norma (sebbene uno sia appena oltre i limiti) per il Piombo (sono i valori in evidenza nella tabella qui sotto)........ 

Avviso (urgente) per il Ministro Clini.

Egr. Ministro Clini
di seguito alle sue dichiarazioni alla stampa del 14 settembre in merito alla situazione ambientale a Taranto, la informiamo che domani 18 settembre si terrà a Roma presso il Ministero della salute, V.le Giorgio Ribotta, 5, Auditorium Biagio d'Alba, l'evento "L’impatto sulla salute dei siti contaminati: il Progetto Sentieri".

Ministro Clini: incompetente o in malafede?

Il Ministro Clini e "quelli senza dignita' che non sanno di cosa parlano". 

In altri paesi i ministri dell'ambiente vanno in bicicletta, a Taranto il ministro Clini deve girare con la scorta. Come mai? Per trovare una risposta a questo interrogativo, possiamo esaminare un video dove Clini alza la voce con la giornalista Giovanna Lanzilotta per dire delle assurdita' senza contraddittorio. La registrazione e' stata effettuata il 14 settembre a Conversano a margine di un evento pubblico.

Si tratta di dichiarazioni che potrebbero sollevare in molti tarantini il dubbio di una sua manifesta incompetenza o peggio ancora di una sostanziale malafede, visto che ancora non si e' saputo chi sarebbe quel "Corrado" che nelle intercettazioni telefoniche acquisite dalla procura sarebbe descritto come "uomo nostro" da  Girolamo Archinà, l'ex capo delle relazioni istituzionali dell'Ilva.

leggi l'articolo completo 





12 settembre 2012

BBC: sulle centrali elettriche e fotovoltaico niente condoni

Comunicato Stampa Brindisi Bene Comune

Abbiamo appreso dalla stampa che l’amministrazione comunale ha incontrato i responsabili della centrale Enel di Cerano per discutere dell’ICI, chiedendo 2,6 milioni di euro a fronte degli attuali 800.000 versati dall’azienda. Inoltre su queste basi si sarebbe avviata una trattativa per trovare un punto di equilibrio tra la cifra richiesta dal comune e quella versata dall’Enel per evitare un contenzioso, cosa anche affermata dall’Assessore al Bilancio Lo Martire in un’intervista ad una TV locale.

Abbiamo ieri sollevato la questione nella conferenza dei capigruppo, alla quale non partecipava, poiché impegnato in Provincia, il Sindaco Consales.

Abbiamo chiesto come si è giunti a questa cifra di 2,6 milioni di euro! A nostro avviso un percorso lineare doveva prevedere prima una valutazione del calcolo della rendita catastale per tutta la centrale Enel. 


Protesta degli operai sui camini della centrale Edipower

Comunicato stampa
Sindacato Cobas del Lavoro Privato informa che 2 lavoratori della Sogesa, ditta di pulizie industriali operante all'interno della Centrale Edipower di Brindisi, sono saliti sul tetto dei camini dei gruppi 3 e 4.
La nuova società proprietaria dell'impianto, A2A la municipalizzata di Milano e Brescia, è in uno stato pietoso di debito creato per potersi scorporare dalla Edipower, di cui erano precedentemente soci.
Questa società ha accumulato con le banche debiti per miliardi di euro e non riusciamo a capire come potrà affrontare le spese necessarie per brindisi.
Il Sindacato Cobas ha sempre affermato che se gli investimenti non ci sono, tutti i lavoratori, diretti ed indiretti, devono essere trasferiti a Cerano come già recitava la convenzione del '96 con l'Amministrazione Comunale.
E' arrivato il momento delle scelte che non sono più rinviabili. La lenta agonia a cui sono sottoposti tutti i lavoratori di Brindisi Nord deve terminare.

Brindisi 12.09.2012
Per il Cobas del Lavoro privato Roberto Aprile
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11 settembre 2012

NO COKE: “Ora il Comune detti queste condizioni sull’Aia”

CIVITAVECCHIA – 
E’ ora di dare seguito con i fatti alle dichiarazioni di intenti. Parola del Movimento No coke Alto Lazio che, dopo la presentazione dei 37 punti di criticità ambientale a TVn sollecita l’Amministrazione comunale ad una serie di significative azioni in sede di conferenza dei servizi per il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale. 

5 settembre 2012

Riunione Edipower, Consales: "Fortemente insoddisfacente".

Il sindaco di Brindisi Mimmo Consales giudica fortemente insoddisfacenteil risultato dell’incontro svoltosi stamani, alla presenza dei capigruppo consiliari, con i vertici di Edipower e di A2A per la centrale termoelettrica Brindisi Nord.
“La proprietà di Edipower – afferma il primo cittadino – non è stata in grado di fornire alcun elemento circa il Piano Industriale relativo alla centrale e, quindi, è necessario prendere atto che non c’è alcuna garanzia circa gli investimenti da effettuare per la riconversione a ciclo combinato, così come per l’ambientalizzazione di tutti gli impianti.
Come dire, insomma, che Brindisi Nord ha ripreso a produrre energia senza fornire alcuna garanzia per il futuro e, soprattutto, senza che il Ministero dell’Ambiente abbia rilasciato l’AIA (AutorizzazioneIntegrata Ambientale) che potrà fornire garanzie per ambiente e salute dei cittadini.
Per questo motivo - conclude il sindaco – chiederò immediatamente al Ministro Clini la immediata definizione del procedimento AIA. Nel frattempo, nessuno potrà immaginare di continuare a svolgere a lungo attività di produzione sulla base di autorizzazioni datate nel tempo e con limiti ambientali ben distanti da quelli presumibilmenteprevisti nella Autorizzazione Integrata Ambientale”.
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4 settembre 2012

Comunicato stampa No Petrolio


Il “Comitato No Petrolio, Sì Energie Rinnovabili”  esprime tutta la sua delusione e rabbia di fronte all'ennesimo attentato di ferragosto del ministro Corrado Clini, che permetterà alla multinazionale petrolifera irlandese Petroceltic  di condurre l’attività di prospezioni petrolifere a ridosso delle Isole Tremiti.
In quanto cittadini pugliesi siamo pronti a scendere in piazza e in mare e ovunque sia necessario per far sentire alto, forte e duro il NO a qualsiasi prospezione del mare di Puglia, come a qualsiasi ulteriore sfruttamento industriale anacronistico, a qualsiasi dannoso e sostanzialmente inutile isterilimento del suolo.