22 febbraio 2013

COSA SI BRUCIA NEGLI INCENERITORI ITALIANI?

foto: Niall Benvie/CORBIS

QUANTI CE NE SONO IN ITALIA? 

QUANTI SONO STATI POSTI SOTTO SEQUESTRO? 

QUANTO SONO PERICOLOSI?

Una inchiesta di Fabio Deotto

RIAVVIO DELL' INCENERITORE DI RIFIUTI PERICOLOSI E AMPLIAMENTO DELLA DISCARICA. NON SI ARRESTA L'ASSEDIO AL TERRITORIO.

(fonte: Lettera aperta ai brindisini. Non siamo più una cloaca. )


Il 23 gennaio la Provincia di Brindisi ha dato avvio ai procedimenti relativi alle istanze, presentate dal Consorzio ASI, per il rilascio di Autorizzazione riguardante la Piattaforma Polifunzionale ubicata nella zona industriale di Brindisi costituita da un impianto di incenerimento dei rifiuti industriali speciali pericolosi.
E' stato inoltre avviato il procedimento relativo all'istanza di Autorizzazione per l'ampliamento della discarica di rifiuti pericolosi, ubicata anche essa nella zona industriale del Comune di Brindisi.
-Attenzione, stiamo parlando di un “Termodistruttore” che ha bruciato per anni scorie industriali e rifiuti sanitari, non lontano dalla città abitata, fino al sequestro giudiziario poi svanito nel nulla. Brutto ricordo che il Consorzio ASI smania riattivare per incassare ancora ingenti “royalties” dalla Ditta Termomeccanica spa, azienda di fiducia dell’ENI, ri-affidataria dell’incarico.
-Attenzione, stiamo anche parlando di una montagna artificiale “d’appoggio”, realizzata a due passi seppellendo ceneri tossiche a spese di tutti. Brutto ricordo che il Consorzio ASI ci tiene a duplicare. Una discarica in cui:

“l’ARPA ha rilevato la contaminazione della falda sottostante a causa della presenza di solfati, manganese e selenio oltre i limiti di legge”.  
“...Una potenziale bomba ecologica...”  
“Il liquido rinvenuto nei pozzi di monitoraggio era correlabile al percolato di discarica, e c’era inoltre una possibile dispersione dello stesso causata da una lesione delle strutture di contenimento dei rifiuti”. 

  

18 febbraio 2013

BRITISH GAS, ADDIO DEFINITIVO: RINUNCIA ALLA COLMATA MA NON VUOL PAGARE NIENTE


BRINDISI – Dopo l’annuncio dell’amministratore delegato di British Gas Italia, Luca Manzella, comparso il 6 marzo 2012 sul principale quotidiano economico nazionale, dell’abbandono di Brindisi, intervista che diede la stura ad una lunga e molto spesso forzata querelle sulla fuga degli investitori stranieri dall’Italia a causa della nostra legislazione inadeguata,  a distanza di poco meno di un anno arriva la conferma in un atto formale. Nelle more, c’è stata la conclusione del processo di primo grado per il primo iter autorizzativo del progetto del rigassificatore, con la confisca della colmata di Capo Bianco. Ora Brindisi Lng – la controllata cui fu passata l’operazione – ha inoltrato richiesta all’Autorità Portuale di Brindisi di recesso unilaterale dall’accordo sostitutivo di concessione demaniale marittima che consegnò alla società inglese l’area di Capo Bianco.

14 febbraio 2013

BBC: BASTA CON I RIFIUTI SPECIALI.

Cari concittadini e coabitanti, mentre si affrontano crisi politiche, rimpasti, deleghe e problemucci da circolo di quartiere, mentre si abbaglia con lo stemma “filia solis”, mentre si sgomita per poltronissime, mentre si gusta il Basket-Brindisi applaudendolo vincitore sulla squadra campione e desiderando il nuovo Palazzetto, mentre ci si trastulla sui corsi aperti alle auto e sulle chianche saltanti, mentre si distribuiscono le bustine per accogliere le deiezioni canine così come si piazzano le casette di natale festeggiando nella Discoteca Teatro Verdi, il 23 gennaio accade questo:
“… la Provincia di Brindisi … ha dato avvio ai procedimenti relativi alle istanze, presentate dal Consorzio Asi, per il rilascio di Autorizzazione riguardante la Piattaforma Polifunzionale ubicata nella zona industriale di Brindisi costituita da un impianto di incenerimento dei rifiuti industriali speciali pericolosi… 

12 febbraio 2013

PARERE NEGATIVO AL DECRETO LEGGE SULLA COMBUSTIONE DI RIFIUTI NEI CEMENTIFICI

LA COMMISSIONE AMBIENTE DELLA CAMERA HA ESPRESSO OGGI A MAGGIORANZA PARERE NEGATIVO AL DECRETO LEGGE SULLA COMBUSTIONE DI RIFIUTI NEI CEMENTIFICI.  


Credo che il comunicato ISDE abbia avuto un ruolo importante, perchè è stato inviato a tutti i membri della commissione parlamentare.
Grazie di cuore a tutti quelli che hanno contribuito a questo risultato.
Dottor Roberto Romizi Presidente Isde Italia

Nella lettera aperta del dottor Di Ciaula dell'Isde, indirizzata al ministro Clini, si legge: 

9 febbraio 2013

QUELLO CHE ENEL SCARICA NELLE ACQUE DI BRINDISI.

Circa dieci giorni fa abbiamo presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Brindisi, che aveva come oggetto le vicende relative allagamento della trincea del nastro trasportatore e lo sversamento di acqua mista a carbone nel canale e nei terreni adiacenti. Una vicenda e dei fatti (dei quali è responsabile Enel) fuori da ogni logica e ragione prima ancora che fuori dalla legge. Ma Enel gli sversamenti li ha sempre fatti anche nei "cosidetti" limiti consentiti dalla legge....o almeno avrebbe dovuto. Riproponiamo questo articolo, pubblicato a luglio del 2010 su questo blog, a firma di Flavio Stasi del Forum Ambientalista Calabrese, che riportando i dati del Registro Europeo delle Emissioni evidenzia il grave impatto sul territorio di Enel e del suo carbone.

7 febbraio 2013

SVERSAMENTI, LA SALUTE E' A RISCHIO. PRESENTATO UN ESPOSTO IN PROCURA.

La vicenda dell’allagamento della trincea del nastro trasportatore e lo sversamento, eseguito da Enel, di acqua mista a carbone nel canale e nei terreni adiacenti è oggetto di un esposto da noi presentato presso la Procura della Repubblica di Brindisi il 30 Gennaio scorso.
Le cronache di quei giorni riportate dai media e i nostri sopralluoghi effettuati sui luoghi dell’accaduto nonché il tempestivo blocco delle procedure da parte della magistratura e dei Carabinieri del Noe hanno messo in luce l’ennesimo sfregio perpetrato da Enel ai danni di questo territorio.
Con il nostro esposto chiediamo che si faccia definitiva chiarezza su questa vicenda, che vengano accertati eventuali danni all’ambiente, che vengano ravvisate (se ci sono) responsabilità, che si indaghi su tutte le procedure effettuate al fine di evitare ulteriori disastri ambientali e che sia conforme alle disposizioni in materia anche il trasporto su gomma del carbone.
Questo territorio sta pagando un prezzo troppo alto in termini ambientali e sanitari, nessun altro sfregio è tollerabile come qualunque altra minaccia all’ambiente ed alla salute.
Continueremo a vigilare e denunciare, il futuro che immaginiamo per noi e i nostri figli non è fatto di veleni, qualcuno lo tenga a mente.

6 febbraio 2013

-ENEL BLACK POWER-, L'ENERGIA CHE NON TI ASCOLTA. Un libro di Andrea Fontana.

(fonte: QualEnergia.it)

Perché il governo ha voluto fermare la corsa alle energie rinnovabili? Tutte le bugie o le mezze verità raccontate dai principali organi di stampa sul fotovoltaico e le bollette degli italiani. Chi ha “dettato” gli articoli chiave del Quinto Conto Energia? Perché una scelta così in contrasto con la volontà popolare? E ancora, la vergogna del CIP6. E poi ora la Strategia Energetica Nazionale presentata dal ministro Corrado Passera: un passo avanti o uno indietro?
Queste domande, questi fatti e alcune risposte sono presentate nel libro del giornalista Andrea Fontana da titolo “Enel Black Power, chi tocca muore!” Un libro inchiesta (128 pp.) su chi sembra voler bloccare l'espansione delle energie rinnovabili in Italia. Ed Enel è una delle forze che remano contro, spiega Fontana, così come altre lobby energetiche, che cercano anche di costruirsi un’anima verde (come la società Enel Green Power, che peraltro opera per la maggior parte fuori dal contesto italiano), mentre l’utility (Enel Spa) punta al carbone e detta spesso le regole del settore energetico. Come la spinta al ritorno al nucleare che ha visto il grande gruppo energetico in prima fila, poi bocciato dalla volontà popolare.

3 febbraio 2013

MICOROSA , 40 MILIONI DALLO STATO: PER I DANNI DELLA CHIMICA PAGHIAMO NOI.

(fonte: BrindisiReport.it)

BRINDISI – Alla fine, i danni creati al territorio brindisino dall’era della chimica rampante e da una speculazione industriale sbagliata finirà col pagarli lo Stato? E’ questa la possibile conclusione non dichiarata di un comunicato stampa congiunto diramato questa sera, in cui si annuncia che presto si firmerà un protocollo per destinare 40 milioni di euro alla bonifica della discarica denominata Micorosa, nella parte degli stagni delle Saline inquinata a morte dai rifiuti del petrolchimico negli anni Sessanta e Settanta.
Quella storia BrindisiReport.it l’ha raccontata più volte. Se ne è parlato nuovamente il 3 maggio scorso in piena campagna per le elezioni comunali a Brindisi, quando Riccardo Rossi, candidato sindaco della lista Brindisi Bene Comune e oggi consigliere comunale chiamò in causa le responsabilità presunte dell’ex presidente della Provincia Massimo Ferrarese, che respinse le accuse. BrindisiReport.it dedicò un servizio alla discarica Micorosa il 6 maggio del 2011.

Cosa c’entra Ferrarese con Micorosa, società fondata da un ex dipendente di Montedison, il geometra Giuseppe Bonavota, di cui Ferrarese era socio assieme ad altri suoi parenti? 

VELENI NELL'EX MICOROSA, IL TAR ASSOLVE ENICHEM

(FONTE: TRNEWS.IT)

foto:BrindisiReport.it
Inquinamento nell’area Micorosa, il TAR di Lecce assolve l’Enichem e con una sentenza che ha un retrogusto di beffa giudiziaria stabilisce che a bonificare l’area contaminata dovrà essere la società che subentrò alla Montecatini nella proprietà della zona.
Ovvero la Micorosa srl, oggi sotto curatela fallimentare.
Quindi, di fatto, nessuno: o meglio lo Stato, che dovrebbe sborsare milioni e milioni di euro per risanare un inquinamento causato da un’azienda privata e per il quale ha già speso, in via emergenziale, 700.000 € di fatto a fondo perduto.

1 febbraio 2013

FOTOVOLTAICO A RESTINCO. L'INCHIESTA DI PUGLIANTAGONISTA.IT

Oggi pomeriggio,1 febbraio 2013  alle 15.00, installati nel silenzio di amministratori ed ambientalisti i primi due generatori eolici,  a poche decine di metri dal percorso cicloturistico e antiche  masserie, nonostante dubbi su sicurezza , autorizzazioni, e vincoli archeologici e paesaggistici. Pugliantagonista era lì a documentare fotograficamente il nuovo scempio

LA FILASTROCCA DEL BAMBINO FUTURO

Sono un bambino, sono il tuo dono 
Prima non c'ero e adesso ci sono 
Sono il domani, dalle tue mani 
Devi difendermi con le tue mani 
Sono il futuro, sono arrivato 
E sono qui perché tu mi hai chiamato 
Come sarà l'orizzonte che tracci 
Dipende da come mi abbracci. 

LA FILASTROCCA DEL BAMBINO FUTURO è stata scritta da Bruno Tognolini in occasione della giornata nazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Ma è una poesia adatta a qualsiasi luogo, contesto, situazione, destinata a tutti i bambini, soprattutto a quelli appena nati, a quelli che verranno: il nostro dono, il nostro domani. Un domani che come scrive in rima Tognolini dobbiamo difendere con le nostre mani!
E come è possibile difendere i nostri bambini in una città che non si può dire sia a misura di bambino? Come è possibile difenderli a Taranto, dove  si ha il doppio di incidenza di leucemie acute nei bambini rispetto al resto d'Italia, dove sono sempre più frequenti i casi di donne affette da endometriosi acuta tale da portare ad infertilità, e a Taranto dove  la diossina ha contaminato anche il latte materno?

 "Dottore, ma anche il mio latte è contaminato da diossina" ho chiesto al pediatra del mio bambino.
Speravo, e mi illudevo che la risposta fosse negativa e rassicurante, ed invece mi è stato risposto "assolutamente Sì!".
E' da 11 mesi che allatto il mio bimbo.
Un gesto d'amore che non pensavo minimamente potesse essere condizionato dal pericoloso contaminante della diossina. La stessa che ha contaminato quelle pecore che poi sono state abbattute e di cui avevo raccontato e descritto ampiamente nei miei servizi giornalistici.
Mai avrei immaginato che quella sostanza tossica e cancerogena potesse mai avvelenare il mio latte, l'alimento più prezioso e importante per il mio bambino.
Il pediatra del mio bimbo mi ha dato una risposta negativa, ma a questa risposta è  seguita un'informazione rassicurante: "non si preoccupi! anzi continui ad allattare! perchè il suo latte è un importante alimento che aiuterà il suo bimbo ad evitare di contrarre malattie" .

Le parole del pediatra mi rassicurarono senz'altro e confermarono ciò che già sapevo da tempo e cioè che "anche in ambienti inquinati e quindi a parità di esposizione in utero, i bambini non allattati al seno hanno peggiori esiti di salute rispetto ai bambini che ricevono il latte materno anche se contenente sostanze tossiche".
Lo avevo letto nel sito difesalattematerno.wordpress.com un sito nato appositamente per incentivare l'uso dell'allattamento materno, e soprattutto per salvaguardarlo dai contaminanti industriali.

Questa verità la devono conoscere le donne di Taranto, soprattutto quelle che vivono il momento della dolce attesa, o quelle che stanno per vivere il complesso ed emozionante momento dell'incontro col loro piccolo. Ma non basta.

E' necessario, oggi più che mai in periodo di campagna elettorale, cercare di individuare i candidati premier che si dicono disposti a tutelare la vita a Taranto, "il nostro domani".

E' necessario oggi cercare di individuare chi ha finora promosso, attuato, incentivato politiche che hanno impattato in alcuni casi in maniera irreversibile, la salute dei cittadini, e la salubrità dell’ambiente. Individuarli per osteggiare in ogni modo la loro azione di propaganda ingannevole.

E' necessario  più che mai ADESSO unire le NOSTRE forze e intelligenze perchè anche qui a Taranto come a Bolzano sia possibile una vita in salute per le future generazioni, perchè come recita la filastocca di Tognolini: Come sarà l'orizzonte che tracci - Dipende da come mi abbracci.

L'orizzonte siamo noi a tracciarlo e dipende da noi, da come noi abbracciamo i nostri bambini: e che sia allora un vero e  puro abbraccio d'amore!