14 febbraio 2013

BBC: BASTA CON I RIFIUTI SPECIALI.

Cari concittadini e coabitanti, mentre si affrontano crisi politiche, rimpasti, deleghe e problemucci da circolo di quartiere, mentre si abbaglia con lo stemma “filia solis”, mentre si sgomita per poltronissime, mentre si gusta il Basket-Brindisi applaudendolo vincitore sulla squadra campione e desiderando il nuovo Palazzetto, mentre ci si trastulla sui corsi aperti alle auto e sulle chianche saltanti, mentre si distribuiscono le bustine per accogliere le deiezioni canine così come si piazzano le casette di natale festeggiando nella Discoteca Teatro Verdi, il 23 gennaio accade questo:
“… la Provincia di Brindisi … ha dato avvio ai procedimenti relativi alle istanze, presentate dal Consorzio Asi, per il rilascio di Autorizzazione riguardante la Piattaforma Polifunzionale ubicata nella zona industriale di Brindisi costituita da un impianto di incenerimento dei rifiuti industriali speciali pericolosi… 

 E’ stato inoltre avviato il procedimento relativo all’istanza di autorizzazione per l’ampliamento della discarica di rifiuti pericolosi, ubicata anche essa nella zona industriale del Comune di Brindisi.”
Attenzione, stiamo parlando di un “termodistruttore” che ha bruciato per anni scorie industriali e rifiuti sanitari, non lontano dalla città abitata, fino al sequestro giudiziario poi svanito nel nulla. Brutto ricordo che il Consorzio Asi smania riattivare per incassare ancora ingenti “royalty” dalla Ditta Termomeccanica Spa, azienda di fiducia dell’Eni, ri-affidataria dell’incarico.
Attenzione, stiamo anche parlando di una montagna artificiale “d’appoggio”, realizzata a due passi seppellendo ceneri tossiche a spese di tutti. Brutto ricordo che il Consorzio Asi ci tiene a duplicare. Una discarica in cui: “l’Arpa ha rilevato la contaminazione della falda sottostante a causa della presenza di solfati, manganese e selenio oltre i limiti di legge”,  ”…Una potenziale bomba ecologica…” , “Il liquido rinvenuto nei pozzi di monitoraggio era correlabile al percolato di discarica, e c’era inoltre una possibile dispersione dello stesso causata da una lesione delle strutture di contenimento dei rifiuti”.

Nella nota di avvio del procedimento, pubblicata sul sito della Provincia, l’Ente prescelto dal Tar Lecce per esaminare la Valutazione di Impatto Ambientale richiesta, e non più la Regione che osteggiava fortemente lo strategico progetto, cita anche altre “tematiche pendenti in materia di bonifica del sito inquinato di Brindisi…” ed in particolare della “discarica adiacente lo stabilimento petrolchimico”, cioè Micorosa.
Opere vergognose che soltanto in una cloaca come Brindisi, patria nazionale dello smaltimento rifiuti d’ogni tipo, si collocano sponsorizzandole. Ricordiamo che l’attuale massimo rappresentante del Consorzio Asi, sig. Marcello Rollo, già nel lontano febbraio 2009, da vice presidente della “Commissione Regionale Ambiente” e consigliere regionale di Forza Italia, si preoccupò di esprimere solidarietà proprio ai dipendenti Termomeccanica, ritenendo addirittura “dissennata” la “politica perpetrata dal governo regionale in campo ambientale”.
Rammentiamo anche che il suo capo partito, sig. Massimo Ferrarese, ex presidente della Provincia, nel febbraio 2012 annunciò il “Progetto Brindisi, che guarda con attenzione a nuovi investimenti, mettendo a disposizione gratuitamente aree delle zone industriali”. Nel comunicato stampa, titolato “la crisi si combatte con l’impegno delle Istituzioni”, dopo aver premesso che la “crisi gravissima impone scelte dolorose ed allo stesso tempo estremamente coraggiose”, promette anch’egli l’impegno “per salvare tre realtà produttive”, tra cui “Termomeccanica”.
Aggiungeva inoltre: “con il nostro impegno dobbiamo lanciare messaggi di speranza …. Da uomini responsabili, e da padri di famiglia, dobbiamo vincere il panico e non dobbiamo abbandonare la nave. Abbiamo il dovere di credere sempre fino all’ultimo attimo della nostra vita, che solo Dio ha diritto di fermare”.
Fermo restando la vicinanza ai 28 lavoratori impiegati, che dopo aver lavorato in impianti a rischio meriterebbero un vitalizio da parlamentare, ci chiediamo perchè debba essere sempre Brindisi, la balia per certe creature malformi che massacrano il turismo, l’attività agricola, la dignità; ci chiediamo sulla base di quale visione di futuro collettivo il presidente di Confindustria Giuseppe Marinò sogni un mega inceneritore di rifiuti, provenienti anche da Napoli, da piazzare al posto della centrale a carbone nel porto; ci chiediamo perchè tutte le altre forze politiche non esprimano mai chiaramente le loro scelte nel merito, alleandosi per convenienza; ci chiediamo perchè in questa fogna si voglia continuare a sguazzare camminando a testa bassa con le mani poggiate nella melma, senza che nessuno inietti il disinfestante dal tombino.
Si sa, “I governi sono conformi alla natura degli uomini governati”, insegnava Giambattista Vico. Ma noi non intendiamo guardare passivamente figuri che vogliono disporre del nostro territorio, a loro piacimento, continuandolo a considerare una cloaca. Noi vogliamo si decida diversamente, per il futuro dei figli di questa terra. (Movimento Brindisi Bene Comune)

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