30 settembre 2010

Nasce il "FORUM ENERGIA E TERRITORIO BENI COMUNI - P U G L I A"

Lo scorso 25 settembre si è tenuta a Bari nella chiesa di San Sabino un'assemblea regionale dei Comitati, Associazioni, Movimenti e Cittadini che ha avuto come tema centrale della discussione la questione energetica.
L'intento dell'incontro è stato quello di mettere in relazione tutte le varie esperienze che in questi anni sono sorte nei vari territori attorno alle tematiche energetiche che ha visto protagonisti associazioni, comitati e i movimenti.
Durante l'assemblea sono emerse con forza tutte le criticità che i nostri territori stanno subendo davanti ad un attacco frontale portato da aziende e multinazionali che hanno deciso di fare profitti nel campo energetico.
In questo periodo ci troviamo davanti ad un sistema capitalista che annaspa in una crisi strutturale sempre più profonda e che cerca di rigenerarsi puntando su settori come i rifiuti e l'energia che di fatto rappresentano segmenti produttivi fortemente redditizi.
Ed è davanti ad un quadro così nefasto che la Regione Puglia rappresenta una piattaforma logistica appetibile per tutte quelle aziende che hanno interessi strategici su: impianti dove incenerire i rifiuti, sulle biomasse, sui rigassificatori, sul fotovoltaico, sull'eolico, sul petrolio e sul nucleare.
Per questo è nata l'esigenza da parte di tutti i movimenti e i comitati che da anni lavorano sul territorio per fermare gli scempi, non solo dal punto di vista ambientale ma anche per i rischi alla salute delle popolazioni, di cercare di mettere a punto, insieme, una piattaforma che abbia come comune denominatore i bisogni e le istanze delle popolazioni.
Oggi, davanti ad una classe politica che in modo trasversale ha mostrato interessi particolari sulla realizzazione di questi impianti, abbiamo deciso come movimenti, comitati ed associazioni, di costruire un percorso dal basso, auto organizzato, che ponga la questione energetica al centro dell'agenda politica pugliese e nazionale.
Come "FORUM ENERGIA E TERRITORIO BENI COMUNI - PUGLIA" vogliamo aprire una nuova fase che cerchi di includere quante più realtà e soggettività possibili in un progetto di MOBILITAZIONE POPOLARE sulla questione delle politiche energetiche.
Il FORUM non solo si oppone con un secco NO alla realizzazione di questi progetti ma vuole anche portare proposte concrete che si possono realizzare per cercare una via d'uscita dal capitalismo che fa fare profitti solo a pochi lasciando su tutti noi non solo miseria e sfruttamento ma anche gli elevati costi sociali e ambientali.
Per questo abbiamo deciso di realizzare nelle prossime settimane un primo momento di mobilitazione attraverso una MANIFESTAZIONE CON PRESIDIO PERMANENTE sotto la presidenza della Regione Puglia per portare le nostre istanze e chiedere una moratoria su tutti i progetti presentati e in via di realizzazione.
Vogliamo una discussione partecipata e reale del Piano Energetico Ambientale Regionale che di fatto oggi è favorevole soltanto alla speculazione selvaggia e criminale e non tiene assolutamente conto della volonta dei cittadini.
Chiediamo una raccolta differenziata spinta che porti la Puglia a chiudere il ciclo dei rifiuti senza ricorrere ad inceneritori e discariche. Dopo molti anni d'inerzia da parte dei Comuni, Province e ATO chiediamo le dimissioni degli Amministratori locali inadempienti( Sindaci, Presidenti, Dirigenti) in materia di raccolta differenziata e il successivo commissariamento per raggiungere in breve tempo le percentuali di R.D. previste per legge.
Le concessioni d'incentivi per le fonti rinnovabili non dovranno essere rilasciate solo per una ipotetica riduzione dei gas serra( CO2) ma soprattutto per una reale riduzione di gas, fumi e sostanze cancerogene emesse in atmosfera.
Infine è doveroso che la Regione Puglia intervenga in modo deciso con una moratoria su tutte le zone classificate in fascia "C"( zone di criticità ambientale accertata dall'ARPA Puglia ) previste dal Piano Regionale della Qualità dell'aria in cui i superamenti ammessi delle emissioni sono stati superiori ai valori limite ammessi per Legge, in attesa di predisporre appositi piani d'azione o risanamento.

Il prossimo appuntamento del FORUM, aperto a tutti, è stato fissato a BARI SABATO 9 OTTOBRE ORE 17 CHIESA DI S.SABINO.

O.D.G.:

- APPROVAZIONE MANIFESTO DEL FORUM;
- ORGANIZZAZIONE MANIFESTAZIONE E PRESIDIO PERMANENTE DAVANTI LA PRESIDENZA DELLA REGIONE PUGLIA,
- VARI ED EVENUALI.


I Comitati, i Movimenti e le Associazioni che fin'ora hanno aderito:

- Movimento per il Bene Comune - Bari (pbc.puglia@gmail.com);
- Collettivo IQBAL MASIH - Lecce (atros51@alice.it);
- Forum Ambiente e Salute - Lecce (meingrosso@libero.it);
- Forum Amici del Territorio - Cutrofiano LE (martignano.carlo@libero.it),
- Ass.Terra Rossa - Mesagne BR (minoquaranta@yahoo.it);
- Medicina Democratica, Gino Stasi - Brindisi (curdino@libero.it);
- Comitato NO AL CARBONE - Brindisi (riccardo.rossi@enea.it);
- Comitato PROAMBIENTE - Modugno BA (presidenteproambiente@gmail.com);
- Comitato cittadino ANTINUCLEARE - Maruggio TA (egidiacostanza@alice.it);
- Comitato NO PETROLIO SI ENERGIE RINNOVABILI 23 OTTOBRE 2010 - Monopoli BA (claudiacip88@hotmail.it);
- WWW. La Casa dei Popoli. net - (cosimo.scazzi@libero.it);
- Coordinamento Comitati per ANDRIA CITTA' SANA - (beraleon@yhaoo.it);
- Movimento per un Comune Virtuoso - S.Ferdinando di Puglia FG(micheleluigiparisi@hotmail.it);
- COLLETTIVO EXIT, Sandro Zagaria - Barletta (network_barletta@libero.it) - Francesco Scatigno - Barletta (desdreduk@libero.it);
- Comitati BRINDISI - (boboaprile@tiscali.it);
- Comitato spontaneo contro l'ceneritore di Capitanata - Cerignola FG (noinceneritorecerignola@gmail.com);
- Movimento 5 Stelle - Cerignola FG (matlog@libero.it);
- Movimento 5 Stelle - BARI (quibarilibera@yhaoo.it);
- Ass Prom Sociale "UNA PUGLIA MIGLIORE" BA (donatocippone@libero.it);
- IdV BARI - (montano.nicola@gmail.com);
- ALTERNATIVA COMUNISTA - Puglia (n.porfido@gmail.com);
- Comitato BITETTO, Vito Antoncci - BA (blackfish@alice.it);
- Comitato PROAMBIENTE - Palo del Colle BA (mariateresacapozza@virgilio.it);
- Rete civica "UNA CITTA' PER TUTTI" - BA (leonardodamiani@libero.it);
- Ass SALUTE TERRITORIO - Lucera FG (saluteterritoriolucera@gmail.com);
- Coordinamento NO ALLA CENTRALE A BIOMASSE E INCENERITORI - BAT (angelodileo@simail.it);
- Ass. ARIA PULITA - S.Pancrazio Salentino BR (attippi@yahoo.it);
- Movimento LIBERATORIO POLITICO - Molfetta BA (mattingo@libero.it).

Con preghiera di diffusione e partecipazione

INFOTEL: 333/5801473; 335/1275607; 347/8194821; 380/4246349; 368/582406; 320/1173710; 333/1274169; 349/3581298;

25 settembre 2010

L’ INTELLIGENZA INQUINATA

Lettera aperta della Dott.ssa Gentilini
..... il 30 dicembre nel silenzio politico delle festività e grazie alla complicità di tutte le forze politiche, presenti e non, in Parlamento, con la legge n. 210 del 30 dicembre 2008 (http://www.parlamento...) pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.2 del 3 gennaio 2009, sono stati riconfermati i vergognosi CIP6 agli inceneritori, con una spesa per i contribuenti valutabile in due miliardi di Euro l’anno. Nel dl 172 all’articolo 9 (incentivi per la realizzazione degli inceneritori) vengono infatti confermati gli incentivi (“Cip6”) all’incenerimento per la parte non biodegradabile dei rifiuti e per le cosiddette “fonti assimilate”. Gli incentivi Cip6 vengono concessi a tutti gli impianti in costruzione o entrati in esercizio prima del 31 dicembre 2008. Vengono altresì confermati, in aggiunta, per una quota pari al 51%, gli incentivi sotto forma di “Certificati Verdi” a tutte le forme d’incenerimento (sia rifiuti tal quali, sia residui da raccolta differenziata che per il cosiddetto “combustibile da rifiuti”). Questo sia che si tratti di rifiuti non biodegradabili che biodegradabili. Anche questo nel più assordante silenzio dei media e nel più ampio e trasversale consenso di tutte le forze politiche. Sarebbe utile che qualcuno ricordasse agli amministratori e ai politici che la comunità europea ha quantificato in modo molto preciso i costi dei danni all’ambiente ed alla salute derivanti da una qualunque fonte emissiva (costi esternalizzati http://www.externe.in.... Tali costi andrebbero pertanto sempre tenuti in considerazione per ogni insediamento produttivo/industriale. Anche se questi "costi" in Europa sono – al momento - valutati da 3 a 5 volte meno che negli USA, è importante che finalmente si riconosca – nei fatti - che una centrale elettrica, una discarica, un inceneritore, un cementificio, ecc. provocano danni, che hanno oltre ad un costo in termine di sofferenza, anche costi economici ben quantificabili.

Ecco alcuni esempi del macabro "tariffario":

Cancro (mortale o no): 2 milioni di €  - Morte prematura: 1 milione di €

Perdita di un anno di vita: 50mila € - 1 punto di quoziente intellettivo perso ( causa mercurio ): 10 mila €

A titolo di esemplificazione ricordo che lo studio di Coriano aveva evidenziato, fra le donne residenti almeno 5 anni nel raggio di 3.5 km dagli inceneritori, un eccesso di morti stimabile in oltre un centinaio di casi: i conti sono presto fatti, oltre 200 milioni di Euro, ma qual è il prezzo in termini di sofferenza e lutto per un familiare deceduto per un cancro evitabile? Chi potrà mai risarcirli? Sempre a titolo esemplificativo ancora più recentemente http://wmr.sagepub.co... sono stati calcolati i danni economici che la combustione dei rifiuti arreca alla salute delle popolazioni: questi costi variano da 4 a 21 Euro per ogni tonnellata di rifiuti combusta, a seconda che ci sia recupero o meno di energia e dell’ efficienza di tale recupero; quindi, ovviamente, i danni arrivano anche con i tanto decantati impianti a recupero energetico. Si può facilmente calcolare che un inceneritore da 120.000 tonnellate comporterà, ogni anno, danni variabili da 480.000 a 2.520.000 Euro! Che senso ha, in un momento di crisi economica così grave, in cui tutti noi paghiamo le conseguenze di una finanza mondiale che ha mostrato il suo vero volto bancarottiere, orientato solo alla ricerca illimitata di profitto, perseguire in scelte che comportano costi tanto intollerabili per le popolazioni? Come è possibile che anche quando esistono soluzioni semplici e concrete ai problemi mai, o quasi mai, esse vengano accolte? Incentivare il risparmio di energia, di acqua e di risorse in generale, puntare non sul carbone ma su fonti realmente rinnovabili quali solare ed eolico, riciclare e recuperare i rifiuti e non bruciarli, porterebbe certo meno profitti a multiutilities, lobbies e multinazionali, ma certamente più salute e benessere a tutti noi. Comincio a pensare che il genere umano, in particolare chi ci governa, risenta dei gravi danni alle funzioni intellettive che l’inquinamento, specie da Piombo e Mercurio, provoca. Suggerisco di stabilire dei nuovi "limiti di legge": richiedere l’analisi del quoziente intellettivo non solo agli amministratori e ai politici che perseverano in scelte scellerate, ma anche a chi continua a votarli.

Dott.ssa Patrizia Gentilini medico Oncologo ed Ematolo







23 settembre 2010

La nebbia dei veleni sopra Taranto e il governo vara il decreto salva Ilva

Il 13 agosto del 2010 in Italia c´era qualcuno che lavorava. Era il governo Berlusconi e, quella mattina, ha partorito un decreto legge «per inquinare meglio e di più». La pietra dell´ultimo scandalo è appunto questo decreto legge con il quale si sospende una vecchia legge, valida dal primo gennaio del 1999, che poneva il limite di un nanogrammo al metrocubo di emissioni di benzoapirene. Fino al 31 dicembre del 2012, dice il decreto legge pubblicato il 15 settembre, nelle città superiori ai 150mila abitanti invece non ci sarà più alcun limite. Libertà assoluta di inquinare.

Leggi l'articolo completo su http://bari.repubblica.it/

Perchè Vendola non dice a chi giova bruciare il CDR a Cerano?

L’intervento del Presidente Vendola alla festa di “Sviluppo e Lavoro” ha lasciato evidenti perplessità in merito alla combustione del CDR nella centrale dell’Enel Federico II ; infatti ritengo di dovermi soffermare su 3 riferimenti specifici, per i quali è bene che il Presidente e/o i suoi tecnici diano chiarimenti, quali: il riferimento al CDR-Q ( di qualità), il riferimento al principio comunitario delle 3R (Recupero, Riciclo, Riuso) ed alla “efficienza energetica” della centrale. 
di  Francesco Magno 
geologo-consulente ambientale   (coord. scientifico della Federazione dei Verdi a Brindisi ) 
Leggi l'articolo completo su -www.brundisum.net- 



21 settembre 2010

Dopo la Favola del Carbone Pulito arriva quella del CDR Pulito


Le dichiarazioni del Presidente Vendola domenica sera a Brindisi sono per noi gravi ed inquietanti.
Vendola , rispondendo ad una domanda di un giornalista sul possibile uso del CDR nell’impianto di Cerano, ci fa sapere che in Puglia ormai si produce un Combustibile da Rifiuti di alta qualità e che se bruciato ad oltre 1000 C non inquina, al contrario dei rifiuti tal quali.
Noi diciamo al Presidente Vendola che non siamo d’accordo, che dopo la favola del carbone pulito non intendiamo ascoltare la favola del CDR pulito e non inquinante.
Si informi il Presidente Vendola, esiste una sterminata letteratura scientifica circa gli effetti nefasti sull’ambiente e la salute dei cittadini provocati dalla combustione dei rifiuti.
Noi chiediamo una drastica riduzione del carbone bruciato a Brindisi , subito il 30 % in meno ed una riconversione a metano entro il 2017 della centrale di Cerano, così come chiediamo la chiusura dell’Edipower un impianto vecchio ed insostenibile a poche centinaia di metri dall’abitato.
Vogliamo uscire dall’incubo del carbone ma non vogliamo assolutamente sostituire al carbone il CDR . Caro Presidente Vendola non ci siamo.

17 settembre 2010

Tatò al processo: “Berlusconi promise a Blair via libera al rigassificatore”

di Piero Argentiero  www.brindisireport.it

BRINDISI – Il primo ministro inglese Blair voleva che si facesse il rigassificatore a Brindisi e il presidente del consiglio Berlusconi si era impegnato personalmente a che la richiesta del collega inglese andasse a buon fine. L’ha detto nella tarda mattinata odierna Francesco Tatò, amministratore delegato dell’Enel (voluto da Romano Prodi) dal 1996 al 2002, deponendo in qualità di testimone nel processo per le mazzette pagate dalla British Gas per realizzare in fretta e furia, senza la Valutazione di impatto ambientale, il rigassificatore a Capo Bianco, nel porto esterno di Brindisi.

 leggi l'articolo su brindisireport.it

Enel risponde alle proposte del No al carbone.

Enel risponde alle nostre proposte di convenzione presentate nella conferenza stampa di mercoledì 15, e lo fa con un comunicato stampa a firma dei "rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza".
Contestano i contenuti delle proposte -grazie alle convenzioni passate Enel ha già versato a Brindisi 75 milioni di euro-, e continuano -perchè mai si dovrebbe ridurre la produzione se sono rispettati i limiti delle emissioni?- e infine con la solita "tiritera" dei posti di lavoro, sostenendo che il gruppo No al carbone vorrebbe togliere il lavoro a 1300 famiglie.
Vorremmo dire ai signori Carlo Depunzio, Angelo Melacca e Angelo Petraroli che dicono di aver firmato tale comunicato, che i 75 milioni di euro che Enel avrebbe già versato sono briciole in confronto agli enormi profitti conseguiti quintuplicando la produzione attraverso convenzioni vergognose e criminali, in cui per ogni tonnellata di carbone movimentato scattava la tangente per l'amministratore colluso.
Ai "rappresentanti per la sicurezza" che sventolano la bandiera della legalità vorremmo ricordare che amministratori della loro azienda nel 2009 sono stati arrestati per organizzazione mafiosa dedita al traffico di rifiuti pericolosi.
Circa 100.000 le tonnellate di rifiuti smaltiti illecitamente nel 2006 e 2007 per un profitto di oltre 6 milioni di euro l’anno, mentre si aggira intorno ai 20 milioni di euro la spesa stimata per lo smaltimento del materiale in discariche idonee.
Vorremmo ricordare che nello stesso anno la Procura di Brindisi ha notificato 12 avvisi di garanzia ad altrettanti dipendenti Enel tra manager, responsabili di settore e di impianto per rispondere all'accusa di getto pericoloso di cose (art. 674 cp) e danneggiamento di piante e di viti (art. 635 cp): ipotesi di reato che si riferiscono alla possibilità che i terreni e le piantagioni adiacenti alle aree adibite alla movimentazione del carbone siano state contaminate dallo stesso.
Potremmo continuare citando altre inchieste ed esposti presentati per danni all'ambiente e alla salute.

Enel chiede -perchè ridurre la produzione se vengono rispettati i limiti delle emissioni?-
Semplice. Perchè i limiti non vengono rispettati,e a dirlo non sono gli "ecoterroristi" ma per esempio il Registro INES sulle emissioni di inquinanti in acqua e in mare.
Ma non è solo una questione di quantità. Il carbone bruciato a Cerano è di pessima qualità, ad alto contenuto di zolfo. Ma il problema si aggrava perchè il carbone è radioattivo, quindi si ha una radioattività in atmosfera che subisce chi vive nell'ambito delle centrali a carbone.
Il 90% degli elementi radioattivi emessi dalle centrali a carbone è costituito dal Polonio-210 e dal Piombo-210. Il primo impiega più di quattro mesi a dimezzare la propria radioattività, il secondo 22 anni.
Il che significa che quando una particella di Piombo-210, trasportata dalle polveri emesse dalle centrali, si deposita nei polmoni o in qualsiasi parte del nostro organismo, irradierà le nostre cellule per buona parte della nostra vita. Enel dice di possedere la tecnologia per abbattere la gran parte delle emissioni di questi materiali, ma si ferma lì e non dice che fine fanno le ceneri residue.
Perchè ammesso che gli abbattitori funzionino, il problema si sposta ma non si elimina.
Questo si chiama morire a norma di legge.
L’uso del carbone è conveniente per le aziende elettriche che si ingrassano con gli enormi profitti, ma non per le popolazioni che risiedono vicino alle centrali.
Gli studi sulla salute della popolazione brindisina sono pochi ma ci sono. La mortalità è più alta che nelle zone vicine. Negli ultimi decenni ci sono stati circa 30 morti in più all’anno rispetto a quelli attesi se avessimo rispettato la stessa tendenza delle altre zone della regione. Inoltre ci sono degli studi condotti da ricercatori, dell’Arpa e del CNR di Lecce, sui dati di Brindisi che dimostra come certi tipi di ricoveri e di decessi aumentino quando si innalza, all’interno di quei limiti di legge che sono rispettati, la concentrazione di alcuni inquinanti. Quindi anche i cosiddetti limiti di legge non sono poi così sicuri nel breve periodo e la combustione del carbone partecipa a questi innalzamenti.
L'altro punto messo in discussione nel comunicato dell'Enel riguarda la questione lavoro, ma sebbene le nostre proposte vanno nella direzione della tutela dell'occupazione, non ci sentiamo di ribattere a queste accuse che fanno parte di una oramai logora logica di "ricatto occupazionale" che Brindisi conosce benissimo, alla quale è ormai stanca di sottostare.

15 settembre 2010

Conferenza stampa

Si è svolta stamattina presso la sede dell’associazione Mamadù sita in via Primo Longobardi 23, (rione Casale), la conferenza stampa di presentazione delle proposte per la convenzione tra enti locali ed Enel. Il documento è scaricabile dal box-documenti in fondo alla home page del sito.

3 settembre 2010

Il comitato del "no" contro i progetti del fotovoltaico che massacrano il territorio.

Si svolgerà domani, Sabato 4 Settembre, alle ore 18:30 presso l'aula consigliare l'assemblea pubblica indetta dal comitato cittadino del "no" che mette in discussione il progetto del mega impianto fotovoltaico a 70 Mwp nel territorio di San Pancrazio Salentino.
Paola Attanasio organizzatrice dell'incontro spiega le motivazioni del no all'impianto: "Il consiglio comunale non ha espresso alcun parere ufficiale, ma i consiglieri di maggioranza, però, hanno mostrato una evidente propensione favorevole al progetto. Pochi sanno che questo mega impianto si somma ad altri micro insediamenti di fotovoltaico ed eolico. Si sta consumando nell'indifferenza generale, un vero massacro del territorio...".
All' assemblea relazioneranno Maurizio Portaluri (Primario Oncologico dell'ospedale Perrino di Brindisi) e Riccardo Rossi (Ricercatore ENEA) e membro del comitato No al carbone Brindisi. A moderare il dibattito sarà Pietro Attanasio.

Enjoy the silence. Torchiarolo e il sindaco che non parla.

Qualche mese  fa sul blog del gruppo No al carbone venne pubblicato un articolo che metteva in relazione le continue sfiammate che avvengono  al Petrolchimico di Brindisi (tutte rispettivamente documentate dai quotidiani locali nei giorni successivi ai crack dell’impianto) e l’impennarsi delle concentrazioni di Benzene e altri inquinanti registrate dalla centralina Arpa situata a Torchiarolo in quegli stessi giorni (tutti i report mensili delle centraline sono consultabili sul sito dell’agenzia).
In sostanza mentre a Brindisi il Petrolchimico sfiamma (e succede almeno una volta al mese) a Torchiarolo la gente respira Benzene. Ma mentre i cittadini si allarmano (e si ammalano) e la Procura apre un’ inchiesta, le istituzioni locali non fanno una piega e il sindaco non dice una parola in merito.

Mai detta alcuna parola in merito neanche sul “caso PM10”. Torchiarolo risulta essere più inquinato di una grande città industrializzata del nord, ci sono percentuali di PM10 per tre volte superiori ai limiti di legge e dalle relazioni dell’ Arpa la causa sarebbe la massiccia combustione della legna nei camini e degli scarti della potatura in agricoltura. Se ne discute nelle università e sulle riviste scientifiche ma il primo cittadino del piccolo paesino sembra non sapere nulla. Nessuna parola in merito. Muto come un pesce.  Magari una piccolissima centrale a biomasse potrebbe risolvere il problema, ma è solo la prima idea che viene in mente, giusto per non fare scena muta.

Nessuna parola in merito nemmeno sulla colata di cemento riversata a Lendinuso sugli scogli de “lu pizzu te li cuti”. Cemento depositato durante la notte e lavorato per creare uno scivolo per l’accesso al mare delle barche del porticciolo. Stavolta però a fare scena muta con lui c’è anche il presidente del Circolo Nautico che gestisce l’improbabile porticciolo, nonché noto ambientalista con la A maiuscola di Torchiarolo.
Nell’era della comunicazione, nell’era in cui Obama vince le presidenziali americane interfacciandosi via web con gli elettori, il sindaco di Torchiarolo (all’epoca soltanto candidato) conduce una campagna elettorale senza proferir parola!
“Non ha argomenti”, pensarono i più cattivi e “a pensar male si fa peccato…..” disse qualcuno.
Avrebbe potuto dire qualcosa di destra oppure qualcosa di sinistra senza batter ciglio, la sua coalizione allargata da Rifondazione comunista alla Destra di Storace passando per PD e PDL gliel’avrebbe concesso!
E invece niente. Scena muta. Elezioni stravinte senza dire una parola.

Forse qualche parola l’ha detta inaugurando le serate estive di Lendinuso finanziate da Mamma Enel  dove ad organizzare gli eventi ritroviamo l’associazione del porticciolo del nostro “Ambientalista” insieme ad  altre associazioni  da “I Cento passi”  all’ass.  “Marina di Lendinuso”  al “Comitato San Martino” …tutti comitati che a parole si dicono molto vicini alle problematiche ambientali.
Forse qualche parola in quell’occasione l’ha detta, ma noi avendo disertato la serata per protesta, purtroppo ce la siamo persa!

                                                                                           No al carbone Torchiarolo

Da Enel 1,5 milioni di euro agli enti locali

In data odierna è stato sottoscritto presso la Provincia un accordo tra la Provincia di Brindisi, il Comune di Brindisi ed Enel Produzione con cui è stato modificato l’articolo 22 della convenzione sottoscritta nel 2002 tra enti locali e società elettrica.
Tale articolo si riferisce ad interventi di manutenzione straordinaria all’interno della Cittadella della ricerca per i quali fu stanziata, a carico di Enel e a disposizione della Provincia, una somma pari a due milioni di euro.
In realtà, l’intervento previsto richiese un importo minore e quindi il Presidente della Provincia Ferrarese ha chiesto ed ottenuto che l’importo residuo, pari ad euro 1.450.000, venisse recuperato e quindi destinato ad altri interventi proposti dall’Ente Provincia.
L’Enel ha accolto tale richiesta e in data odierna, alla presenza del Presidente Ferrarese, del sindaco di Brindisi Domenico Mennitti e, per l’Enel, dell’ing. Antonino Ascione e del dott. Donato Leone, è stato sottoscritto l’atto notarile contenente tale modifica.
L’importo di euro 1.450.000 sarà a disposizione della Provincia per interventi di marketing territoriale, per la progettazione della ristrutturazione dell’ex Collegio Tommaseo, per la sicurezza stradale, per l’edilizia scolastica e per attività culturali.

COMUNICATO STAMPA AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI BRINDISI

1 settembre 2010

Domande irrituali

-->
(di Pino De Luca)
http://pinodeluca.ilcannocchiale.it/
E dunque, di nuovo, sono a partecipare ad una discussione che ha al centro dell'attenzione il tema dell'energia. Finalmente un passo avanti qui si è fatto. Si parla di fotovoltaico e non, come si fa di solito, di incomprensibili energie tradizionali, alternative, sporche, pulite e così via.Lo premetto sempre e lo farò anche questa volta: non sono un amante dell'Arcadia e ritengo che la tecnologia sia essenziale per la vita decente degli esseri umani.Veniamo al fotovoltaico di larga scala, ovvero alla occupazione di ettari ed ettari di territorio per installarci sopra dei pannelli capaci di trasformare energia luminosa in energia elettrica.Io affermo categoricamente che il fotovoltaico di larga scala è, insieme, tre cose: una gigantesca stupidaggine in termini tecnico-economici, una ignobile speculazione per accaparrarsi finanziamenti più o meno narrabili, la distruzione demenziale di risorse collettive straordinarie. Puro vandalismo.
E questo vale chiunque sia il proprietario dell'impianto. Società note come ENEL e similari o piccoli produttori con sedi svizzere, australiane o dell'isola di Tonga.
Affermo inoltre che lo stesso discorso vale per l'eolico, per l'idroelettrico, per il carbone, il metano, l'uranio e i derivati del petrolio. 
Ogni insediamento energetico può essere necessario, utile, inutile e dannoso. Esso deve rispondere ad alcuni requisiti essenziali per catalogarsi in uno dei quattro valori. Potenza, continuità, distanza dei consumatori, distanza delle materie prime che la alimentano. Non è difficile fare un po' di conti, leggere qualcosa di sistemi industriali per comprendere quanto alcune avventure siano legate esclusivamente alla logica del profitto. E anche qui nessuno si deve scandalizzare, nel mondo capitalistico il profitto non è scandaloso, anzi è il motore del benessere sociale. Bisogna riflettere però su un punto: quando il profitto non è generato dalla virtuosa compenetrazione tra capitale e lavoro bensì dalla appropriazione brutale della ricchezza collettiva si chiama ancora plusvalore o assume la conformazione di malloppo?
Disquisizioni filosofiche e tecniche annoiano il lettore e l'amministratore, anche quello più in buona fede. Mi fermo quindi con gli aspetti generali e passiamo al particulare che è stato evidenziato da alcune sollecitazioni: si vuole sapere nello specifico, sull'impianto di pannelli fotovoltaici in questo o quel luogo che se dice?
Nulla, solo alcune domande ai progettisti, proprietari, utilizzatori e difensori:
Domanda 1: il terreno sul quale giace l'impianto è stato ovviamente riconfigurato e drenato per quanto riguarda le acque piovane. Dove andranno a sversarsi?
Domanda 2: come verrà mantenuto netto il terreno dal proliferare della vegetazione?
Domanda 3: la cementificazione delle piattaforme di quanto ha ridotto il coefficiente di assorbimento idrico del terreno?
Domanda 4: in termini di eliofania (sarebbe l'esposizione diretta ai raggi solari) cambia e quanto l'esposizione dei terreni limitrofi?
Domanda 5: il terreno su cui sono posti i pannelli è ancora qualificato come agricolo o si configura come insediamento industriale?
Mi fermo qui sull'immediato, senza domandarmi cosa accadrà a fine esercizio non della superficie del terreno ma delle sue profondità. Qualche anno fa, in occasione di una analoga vicenda per un'altra tipologia di impianto, mi permisi di suggerire alcune domande. Un mio compagno, consigliere comunale di maggioranza, le pose a tecnici e progettisti e costoro, giustamente e professionalmente, le giudicarono molto pertinenti e presero il loro tempo par dare risposte concrete e puntuali.
Ci fu una crisi amministrativa, si sciolse il consiglio comunale e fu eletta una nuova sindacatura.
L'impianto energetico si realizzò. Le risposte a quelle domande non sono mai arrivate perché il mio compagno non fu nemmeno candidato e nessun altro le ebbe a porre.

I contadini resistono e aspettano la fine dell'inchiesta.

I contadini di Cerano resistono! E non fanno neanche un passo indietro rifiutando di ritirare le querele che hanno portato la Procura ad aprire un' inchiesta sul presunto inquinamento da polveri di carbone in cui sono indagati 12 dirigenti dell'Enel. La prossima settimana a Brindisi dovrebbe tenersi la riunione del tavolo tecnico, intanto la bozza è "congelata" sul tavolo delle associazioni "Agricoltura, ambiente e salute" e "Comiansa". I magistrati chiuderanno le indagini preliminari non appena saranno depositate le perizie chieste al "Laboratorio di misure ambientali e tossicologiche della Fondazione Maugeri". Solo dopo sarà possibile procedere con una azione penale, in caso contrario, cioè se la consulenza riterrà che non c'è reato, i magistrati chiederanno l'archiviazione. Gli agricoltori comunque non hanno intenzione di abbandonare il procedimento penale, decisione che va in direzione opposta a  quella assunta dal Comune di Brindisi che il 22 Febbraio con una delibera di Giunta esprimeva la volontà di "lasciare" il processo nato dall'inchiesta Coke. Inchiesta che nel marzo del 2005 portò al sequestro del carbonile.