Si sono concluse nei giorni scorsi le indagini della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, riguardanti l'operazione "Poison". Sei lunghi anni di rapporti commerciali tra Enel e l'azienda calabrese Fornace Tranquilla, indagata per aver interrato illecitamente fanghi ad alto potenziale inquinante e cancerogeno provenienti dalla centrale brindisina.
Un rapporto, finalizzato allo smaltimento illecito, immutato e ininterrotto a partire dall'anno 2000 fino al 2008. Per il periodo 2000-2006 è avvenuto l'occultamento di 127 mila tonnellate di rifiuti pericolosi nel sito dell'azienda Fornace Tranquilla. A seguire, negli anni 2006-2008, l'occultamento di 100 mila tonnellate di rifiuti pericolosi nella cava della ditta Caserta in località Giammassaro di Lazzaro, agro del comune di Motta San Giovanni. In entrambi i casi veniva rappresentato falsamente il recupero dei fanghi incriminati in una fabbrica di laterizi.
Oltre 127 mila tonnellate di rifiuti pericolosi spacciati per innoqui. Le analisi chimiche sui veleni sepolti portano alla luce pericolosi inquinanti fra cui una miscela esplosiva di stagno, vanadio, nichel, solfati, fluoruri e selenio provenienti per la quasi totalità dalla centrale termoelettrica Federico II, e sversati nelle viscere della terra di Calabria, in prossimità di pescheti e aranceti.
Oltre 127 mila tonnellate di rifiuti pericolosi che se fossero stati smaltiti in discariche autorizzate avrebbero comportato per Enel un costo di oltre 22 milioni di euro.
Ai 18 indagati (manager e responsabili Enel e titolari di aziende) vengono contestati, a vario titolo e in concorso, i reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico e all’illecito smaltimento di rifiuti pericolosi, disastro ambientale con conseguente pericolo per l’incolumità pubblica, avvelenamento di acque e di sostanze alimentari, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, e gestione non autorizzata dei rifiuti.
Adesso gli indagati aspettano la parola del pm Mario Spagnulo titolare dell'inchiesta.
(fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia - www.calabrianotizie.it)
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