17 maggio 2013

ENEL FINANZIA IL WINE FESTIVAL MENTRE IL SUO CARBONE AMMAZZA L'AGRICOLTURA.

L’associazione Wine Festival Onlus (associazione costituita, proprio per l’organizzazione del festival, da Confcommercio, Confagricoltura, Confcooperative ed i due consorzi di tutela delle Doc Brindisi e Salice Salentino) ha incredibilmente accettato la partnership di Enel per il Wine Festival dei prossimi giorni.
La vetrina della produzione vitivinicola locale sfregiata dal marchio che più di ogni altro è responsabile del declino di un settore che prima era il fiore all’occhiello di questo territorio.
400 ettari di terreno contaminati dalle polveri di carbone, 60 aziende agricole in ginocchio, 14km di nastro trasportatore con il più grande disastro idrogeologico subito da questo territorio.
Il carbone è nemico della vita, quindi della natura,quindi dell’agricoltura ed anche del vino.


Tutto questo è inaccettabile, è semplicemente vergognoso e le responsabilità sono tutte di chi ancora crede questa terra evidentemente asservita ad Enel ed è incapace di immaginare altri percorsi per questa città.
Avremmo preferito trovare i loghi di tutte le aziende agricole, che resistono a quel modello di sviluppo che da decenni causa disastri ambientali e sanitari, e che oggi sgomitano per resistere ai colpi inferti dalla crisi.
Quale migliore occasione?
E’ sorprendente la totale assenza di lungimiranza e la miopia di chi compie queste scelte: le grida di dolore del moribondo comparto agricolo non spronano le vostre coscienze?
Evidentemente no, è più importante permettere ai signori di Enel di provare a pulire la loro coscienza, nera, come il carbone.
Noi riteniamo intollerabile questo atteggiamento.
Chiediamo che si rimedi immediatamente e senza perdere ulteriore tempo.
Chiediamo che l’amministrazione comunale di Brindisi ritiri immediatamente il suo contributo per questa manifestazione, per non essere complici di questo schiaffo immorale al nostro territorio, se la Wine Festival Onlus non rinuncia ai soldi di Enel.
Il WineFestival è patrimonio della città e la città non è patrimonio di Enel.
Prima che sia troppo tardi, prima di svegliarci un giorno come i tarantini ieri: il territorio e l’ambiente non siano mai più svenduti.

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