28 ottobre 2015

PIANO SILLETTI BIS/ARPA PUGLIA: CONSEGNATO UN ESPOSTO IN PROCURA.


Foto di Gianni Golia
In questi giorni abbiamo potuto assistere, nostro malgrado, allo scempio messo in atto nelle nostre campagne dallo scellerato programma di eradicazione degli ulivi previsto dal Piano Silletti bis. Un programma che definirlo folle è riduttivo per le numerose falle e irregolarità che a nostro avviso contiene.

I criteri che definiscono questo piano prevedono, prima e dopo l’eradicazione delle piante d’ulivo, un massiccio utilizzo di fitofarmaci  (di cui non è dato sapere né il nome né la composizione chimica), sui terreni che ospitano le piante cosiddette “infette”.  Operazione imposta dalla norma al proprietario delle piante, indipendentemente se sia in possesso o no del patentino che lo abilità alla corretta gestione di queste sostanze. 


Inoltre, abbiamo potuto notare, che quasi sempre in questi terreni non vi è esposto alcun cartello di avviso ai cittadini sulla pericolosità dell’area. Sempre come previsto da questo folle programma,  il contadino o proprietario degli alberi è costretto a bruciare in loco le ramaglie, procedura in netto contrasto, come nel caso di Torchiarolo, con il  PIANO DI RISANAMENTO DELLA QUALITA’ DELL’ARIA dettato della Regione Puglia.  Insomma il cittadino si trova nella situazione paradossale di due obblighi previsti per legge, uguali e contrari. Il primo che gli impone la bruciatura delle ramaglie e il secondo che glielo vieta. Follia pura!   

Ovviamente non bisogna essere direttori di ARPA Puglia per sapere che la combustione di enormi quantità di ramaglie (vedi il caso Tormaresca dove gli alberi erano centinaia), per giunta trattate con insetticidi, comporta un grosso danno all’ambiente e alla salute pubblica.  Ed è gravissimo che proprio lui, il direttore Assennato, responsabile di un’agenzia che dovrebbe tutelare l’ambiente, dichiari pubblicamente di non essere a conoscenza del piano Silletti, quest’ultimo tra l’altro consultabile on-line. (clicca qui)

Ma il Direttore Assennato, nel rispetto delle sue funzioni, non avrebbe dovuto essere a conoscenza di questo documento? Non avrebbe dovuto prendere le necessarie misure atte ad arginare l’impatto delle sostanze velenose utilizzate in ottemperanza al Piano Silletti? Siamo praticamente in una piena ipotesi di reato ambientale e ARPA Puglia è incredibilmente all’oscuro di tutto!

Non molti giorni fa, non in Puglia ma in Piemonte, in un’aula giudiziaria di Torino, nel giorno della sua sentenza di assoluzione, lo scrittore Erri De Luca rivolgendosi al progetto dell’Alta Velocità ha usato queste parole:  “intralciare, impedire e sabotare per legittima difesa del suolo, dell’aria e dell’acqua”.  
Proprio per questi stessi motivi  noi siamo convinti che il Piano Silletti vada intralciato, impedito, sabotato, perché gravemente impattante su suolo, aria e acqua delle falde.  E la nostra opera di “sabotaggio” iniziamo a farla presentando un esposto e chiedendo alla Procura di Brindisi di disporre le opportune indagini al fine di accertare le ipotesi dei reati sopra citate, nella tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente.

VIDEO DEL 21/10/2015 SAN PIETRO VERNOTICO - TORMARESCA



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