A trenta giorni dalla grande manifestazione “Brindisi sotto assedio.. difendiamola in coro” vogliamo fare alcune considerazioni sugli effetti che tale manifestazione ha avuto sull’opinione pubblica.
La prima considerazione va, ancora una volta, a quanti hanno espresso la loro soddisfazione nel vedere scorrere per le vie della città tanti concittadini ugualmente convinti dell’assoluta necessità di risolvere il problema energetico nel miglior modo possibile. Il medesimo apprezzamento è stato espresso dai rappresentanti istituzionali e da alcuni rappresentanti sindacali, con particolari distinguo. I primi hanno riconosciuto la validità del ricevere una spinta “dal basso“ per poter continuare a portare avanti la trattativa con Enel nel modo più conveniente per la popolazione; i secondi hanno sottolineato l’importanza che la battaglia contro il carbone non produca effetti nocivi al mantenimento del livello occupazionale all’interno delle centrali a carbone e che anzi essa possa essere un input per opere di bonifica e di ambientalizzazione che inciderebbero positivamente sugli occupati nel settore.
Poi però, dopo le prime positive dichiarazioni, il silenzio più totale da parte degli Enti Locali, un incontro quanto mai ambiguo tra la confederazione dei sindacati e i vertici Enel, nessun episodio rilevante. Il fatto che i sindacati abbiano discusso la bozza di convenzione presentata già da qualche mese da Enel che “offre” alla popolazione la copertura del carbonile, il progetto di cattura della Co2, la diminuzione esigua ed inutile di qualche tonnellata di carbone e qualche altra bella promessa economica e/o occupazionale, tralasciando ancora una volta l’aspetto della salvaguardia della salute, è da ritenersi irrilevante per svariati motivi. Il primo dei quali è che non costituiscono nessuna “gentile concessione” queste promesse, ma un credito che questo territorio avanza da parecchio tempo; il secondo è che i sindacati non hanno, a nostro avviso, nessun titolo per discutere di una trattativa che non riguarda solo i lavoratori, ma tutta una popolazione della quale gli addetti del settore ne costituiscono semplicemente una porzione. Riteniamo che la trattativa tra sindacati e aziende sia, oltre che garantita dalla Costituzione e dalla prassi di questo Paese, fondamentale per la sicurezza dei lavoratori, ma non dovrebbe essere in nessun modo strumentalizzata per avallare le proposte di convenzione che l’azienda elettrica Enel porta avanti in un altro tavolo, non di competenza sindacale, ma solo e soltanto degli enti locali democraticamente eletti.
L’ultima considerazione che vogliamo esprimere va all’Ordine dei Medici che, qualche giorno addietro, ha pubblicato un lavoro, aggiornato e chiaro, relativo alla situazione complessiva del territorio provinciale sotto il profilo delle patologie tumorali e dei relativi decessi. Situazione tragica che forse preferiremmo non conoscere vista la gravità, ma che riteniamo si debba comunque affrontare con coraggio, coerenza, e coscienza.
E’ per tutte queste ragioni che il gruppo NO AL CARBONE ha deciso di essere presente ancora per qualche fine settimana (dalle 18,00 alle 21,00) in piazza Vittoria per continuare ad informare e sensibilizzare la cittadinanza sulle tematiche ambientali, per confrontarsi con chi non ritiene esaustive le ragioni del nostro movimento e, non da meno, per continuare l’operazione “fiato sul collo” mirata a coinvolgere quanto più è possibile tutti i diretti interessati alla stipula della, già famigerata, convenzione 2010.
Il gruppo NO AL CARBONE.
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