5 agosto 2010

Concerto elettrizzante. Ambientalisti vs artisti


di Federico Cartelli
CERANO (BRINDISI) - A Cerano sabato prossimo Irene Grandi canterà, nonostante le pressioni degli ecologisti a farle cambiare idea. Simone Cristicchi invece no. Anche questa estate Enel promuove "Correnti musicali" con l'intento di avvicinare, attraverso l'evento canoro, la gente all'energia e a farle scrollare atteggiamenti precostituiti verso le centrali termoelettriche ritenute inquinanti perché alimentate a carbone. Già la scorsa estate a Cerano, l'impianto di produzione di energia elettrica sulla costa fra Brindisi e Lecce, le associazioni ambientaliste contestarono gli artisti intervenuti a cominciare dallo showman pugliese Renzo Arbore (a suon di fischietti e frastuono di casseruole) accusati di prestare il fianco agli interessi di Enel energia. Secondo i militanti di "No al carbone", promotori della protesta e uno dei movimenti ecologisti avversi alla presenza sul territorio salentino della centrale Federico II, le emissioni inquinanti nell'atmosfera dai derivati del carbone superano il limite imposto per legge. Ma i dirigenti Enel non ci stanno: «Solo campagna di disinformazione», controbattono, sostenendo al contrario l'osservanza delle norme in quanto le polveri nocive sparse nell'aria risulterebbero al di sotto del consentito. «Il veleno lo spargono loro, gli ecoterroristi», aggiungono i lavoratori della centrale, quando si sentono diffondere in giro certi dati che allarmano oltremodo l'opinione pubblica. C'è un rapporto di Legambiente però, datato 2009, che assegna a Cerano il primo posto quale centrale a più alta emissione di anidride carbonica in Italia. E solo per restare alle incidenze da CO2. In funzione da un quindicennio, Cerano è stata oggetto più volte di assalti eclatanti da parte degli attivisti di Greenpeace i quali, in occasione dell'ultima incursione, si arrampicarono sul comignolo più alto dell'impianto issando un vessillo contro il G8.
La preannunciata manifestazione di protesta fa circolare aria di denunce, presso la procura brindisina, a carico degli ambientalisti di "No al carbone". «Ma il movimento non può essere denunciato solo perché i suoi componenti esprimono un fermo dissenso all'Enel usando slogan coloriti - ci dice Daniele Pomes - Peraltro abbiamo già comunicato agli uffici della Digos di Brindisi la manifestazione del 7 agosto, giorno del concerto. Le denunce, che pure ci sono state, hanno riguardato quegli attivisti di Greenpeace che con le loro tre incursioni alla centrale, in periodi diversi, si sono resi responsabili, ed in fondo era ciò che volevano ottenere, di interruzione di pubblico servizio. Tornando all'iniziativa dell'Enel, non si può non rilevare il fatto, davvero singolare, che un'azienda elettrica si metta a organizzare concerti rock per il secondo anno consecutivo. Ce n'è abbastanza per capire che questa bella idea ha fini solo strumentali e perciò 'No al carbone' invita i cittadini a disertare lo spettacolo musicale e a unirsi invece alla nostra protesta».
Giungendo da sud lungo la strada litoranea, la mole della centrale che si estende su una superficie di 270 ettari è di un impatto stupefacente. La sua sagoma, mastodontica, che emerge estranea da distese di vigneti quasi prossimi alla maturazione (manca un chilometro ormai) smorza la luce radente del sole pomeridiano che s'infrangeva negli occhi insofferenti e di colpo fa trovare in una dimensione crepuscolare. Infilando l'arteria a saliscendi che taglia un bosco, si giunge nello slargo di un bar-ristorante sul mare con vista sull'incombente ammasso di ferrame intitolato all'illuminato imperatore svevo Federico II (con quanta disinvoltura si abusa del suo nome, qui nel Sud). Arrivatici a ridosso, costeggiando cancelli e reticolati, l'asfalto ormai sbriciolato termina su un costone di roccia spaventosamente friabile: sotto c'è la spiaggia, su quel costone da cui crollano pezzi di scogliera si erge la centrale. Incuranti, in un arenile frammisto di sostanze brunastre (carbone?) due-tre pescatori praticano una tecnica di pesca con delle minuscole vele a pochi metri dalla battigia, ma anche dai fumi che fuoriescono dalla centrale vicinissima sopra le loro teste.
Gli artisti di punta che per sabato 7 agosto dovevano salire sul palco di Cerano, Irene Grandi e Simone Cristicchi, coinvolti nelle polemiche che stanno montando, hanno assunto decisioni contrapposte. La cantante fiorentina è intenzionata ad accettare l'invito, con la postilla di chiedere, a fine concerto, l'impegno di Enel ad attivare scelte che perseguano il rispetto della salute e la tutela dell'ambiente. Ma i suoi fan ecologisti non si danno per vinti, chiedono di più: le rivolgono appelli su Facebook affinché abbia dei ripensamenti e si unisca al boicottaggio nei confronti del colosso energetico. Il gruppo musicale salentino dei Sud Sound System, già affermato sulla ribalta nazionale e fervido paladino della difesa ambientale del proprio territorio, si è fatto portavoce della protesta del popolo degli internauti contro i colleghi-artisti in concerto nella centrale. Su Facebook, autori i musicisti salentini, si trova scritto "Cerano uguale morte". Gli stessi hanno rivolto un invito al sindaco di Brindisi Domenico Mennitti di insignire della cittadinanza onoraria quegli artisti che rifiutano di esibirsi a Cerano. Il cantautore romano Simone Cristicchi, altro big che ha ricevuto l'invito da Enel, ha sciolto i dubbi dopo alcuni giorni di temporeggiamento. Precedentemente lo aveva accettato, ma informatosi meglio delle ragioni degli ecologisti, ha preso la decisione più oculata, da parte sua, di non partecipare al concerto. Non è insolito, anzi, forse più frequente di quanto s'immagini, che cantanti e musicisti si esibiscano su commissione, talvolta dissimulata, di settori dell'industria dei derivati del petrolio.
Gli attivisti di "No al carbone" un primo obiettivo lo hanno raggiunto: quello di dare ampia visibilità a una protesta che, per i nomi dei personaggi in scena, travalica i confini del Salento. Al di là di chi, fra gli artisti, interverrà sul palco di Cerano nel primo sabato d'agosto, gli ecologisti hanno già pronto un contro-concerto. A quello ufficiale di Enel, infatti, si affiancherà un sottofondo scoperto di recente a base di trombette. Si tratta del tormentoso suono generato dalle vuvuzelas di sudafricana memoria che sta spopolando su spiagge e contrade di mezza Italia.


Fonte:  il manifesto - 04/08/2010

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