Dopo l’esposto, due ipotesi di reato e dodici indagati
(di Stefania De Cristofaro -senzacolonne-)
BRINDISI – Due ipotesi di reato dopo l’esposto presentato dagli agricoltori dell’area di Cerano lo scorso anno e dodici indagati: il getto pericoloso di cose (le polveri di carbone) e il danneggiamento (delle coltivazioni e più in generale delle piante). Sotto inchiesta ci sono tutti i dirigenti della società elettrica, tra attuali ed ex: Lorenzo Laricchia, 56 anni, di Bari, responsabile del nastro trasportatore del carbone; Sandro Fontecedro, 65 anni, ex dirigente responsabile di Enel Produzione; Giuseppe Varallo, 48 anni, residente a Brindisi, responsabile del nastro trasportatore; Vittorio Vagliasindi, 54 anni, nato a Catania, dirigente Enel di stanza a Roma; Diego Baio, 51 anni, residente a Galatina, responsabile dell’ufficio Ambiente e sicurezza di Cerano; Antonino Caprarotta ex amministratore delegato di “Enel Produzione”; Calogero Sanfilippo, Luciano Pistillo e Antonino Ascione, tutti e tre ex responsabili dell’unità Business di Brindisi-Cerano, e l’ex capo centrale di Cerano, Vincenzo Putignano. Indagati anche finiti i brindisini Luca Screti, 40 anni, residente a San Pietro Vernotico, titolare della ditta “Nubile”, e Aldo Cannone, 59 anni, residente nel capoluogo, titolaredell’omonimaditta. Per chiudere le indagini la Procura è in attesa di avere i risultati degli accertamenti tecnici non ripetibili affidati al professor Claudio Minoia, direttore del Laboratorio di Misure ambientali e tossicologiche della Fondazione Maugeri", nonchè responsabile della scuoladi Specializzazione in "Medicina del Lavoro" dell'università di Pavia. Al consulente è stato chiesto di accertare se e in che termini ci siano emissioni nocive sotto forma di polveri di carbone derivanti dall'attività di produzione di energia elettrica in aria, nel suolo, nelle cisterne di acque piovane e nelle abitazioni degli agricoltori. Per questo, la Procura ha individuato otto villette nelle quali sono state eseguite le misurazioni, nel contraddittorio delle parti: si tratta delle abitazioni ricadenti nel raggio di 500 mt. dalla centrale Enel di Cerano, individuate dagli agenti della Digos e della Scientifica nel corso dei sopralluoghi, partendo dal contenuto dell' esposto. Per rilevare le cosiddette matrici dell' inquinamentosono state sistemate due centraline, una all'esterno delle abitazioni e l'altra all' interno. L'Enel ha chiesto la consulenza di un pool composto da otto professori universitari nominati dagli avvocati Marrazza e Dello Russo: Luigi De Bellis, docente responsabile del Dipartimento di Scienze Tecnologiche Biologiche e Ambientali dell'Università del Salento (già autore di uno studio per conto dell'Enel sulle emissioni, consegnato alla fine dello scorso anno, secondo cui i valori sarebbero contenuti al di sotto dei limiti massimi); Pierluigi Giacomello, Giacomo Lorenzini, Vito Foà, Giuseppe Mammolini, Maurizio Perotti, Luca Tommasi e Carmine Negro. Gli agricoltori, con gli avvocati Vincenzo Farina, Giovanni Farina e Giorgio Dello Monaco, hanno chiesto la consulenza di due periti: Antonio Nigro, agronomo dell'ordine di Brindisi e Giuseppe Potenza responsabile del Biolab della camera di commercio di Lecce.
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