di Marcello Orlandini (http://www.brindisireport.it)
BRINDISI – Blitz della Forestale alla Sfir, la grande raffineria di zucchero del gruppo cesenate che ha iniziato la sua attività nel novembre scorso. Sequestrati dagli agenti del Comando stazione forestale di Brindisi una porzione di terreno di circa 3mila metri quadri all’interno del perimetro dello stabilimento ed i relativi rifiuti reflui liquidi scoperti in quest’area. L’ipotesi di reato è illecito smaltimento di rifiuti speciali mediante scarico nel terreno. Il pm che indaga sulla vicenda è Raffaele Casto.
Le acque di cui sopra, secondo gli investigatori della Forestale incaricati degli accertamenti, fuoriuscivano anche dal muro di cinta della raffineria Sfir, ristagnando sulla stradina poderale adiacente. Il sito si trova tra l’ez Punto Franco e la zona di Costa Moirena, cui lo stabilimento è collegato tramite nastro trasportatore. Le acque, per pendenza naturale, poi confluivano all’interno del canale artificiale denominato “Fiume Piccolo” che termina il suo percorso in mare, nel porto medio, accanto alle rampe di imbarco dei traghetti per la Grecia.
Dalle analisi di laboratorio delle acque in questione, è risultata la presenza di indici di natura organica che facevano sospettare la loro provenienza dall’attività dello stabilimento. “Ciò fa presupporre – si legge in una nota della Forestale”, che parte delle acque reflue” prodotte dalla Sfir Brindisi Spa “siano illegalmente immesse nel terreno che, giunto al limite di saturazione, provoca la loro fuoriuscita”. Denunciato il direttore dello stabilimento, Antonio Pereira di 42 anni, portoghese. Le indagini proseguono per accertare altri particolari.
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