2 giugno 2014

EMERGENZA EDIPOWER, SIGLATO UN DOCUMENTO COMUNE.

L’emergenza ambientale e quindi quella  sanitaria del nostro territorio sollecitano le coscienze dei cittadini e impongono la necessità di fare rete e condividere percorsi di conoscenza e lotta per contrastare ulteriori minacce che incombono.
Questo è il quadro nel quale si inserisce l’iniziativa unitaria di numerose associazioni del territorio che hanno deciso di incontrarsi e discutere della delicata vicenda legata al  progetto di A2A/Edipower  nella cui centrale alla combustione di carbone si vuole aggiungere l’incenerimento dei rifiuti.
Le associazioni riunite in questo coordinamento (chiamato appunto, Emergenza Edipower) hanno prodotto e sottoscritto un documento che è soltanto il primo passo di un percorso che nei prossimi giorni ci vedrà impegnati in città per chiedere con forza alle istituzioni di esprimere un parere negativo nel procedimento V.I.A. in corso.
Nei prossimi giorni renderemo noti i prossimi importanti appuntamenti.
Di seguito il Documento delle Associazioni.
 

DOCUMENTO EMERGENZA EDIPOWER
Le contraddizioni di un modello di sviluppo, basato sui grandi impianti di produzione di energia e della chimica di base, sono negli ultimi anni esplose nella loro piena evidenza.
L’emergenza ambientale, certificata dall’enorme quantità di sostanze inquinanti rilasciate ogni anno in aria, acqua e suolo e dall’inserimento di gran parte del nostro territorio nei siti di interesse nazionale da bonificare, si accompagna alla ormai conclamata emergenza sanitaria evidenziata da numerosi studi tra cui l’ormai noto dato delle malformazioni cardiache congenite neonatali superiori del 50% rispetto al valore medio europeo.
Il registro tumori conferma nel territorio di Brindisi un incremento dell’incidenza nelle neoplasie nel confronto tra il 2006, ultimo anno disponibile ed il triennio 1999-2001. Si passa da 385,8 a 395 ogni 100.000 abitanti tra i maschi e da 265,23 a 318,4 ogni 100.000 abitanti tra le donne.
Un’emergenza sanitaria che si accompagna con un ‘emergenza sociale.
Sono quasi ventimila i disoccupati a Brindisi, una città incapace di ripensare il proprio modello di sviluppo, che vede il Porto, ormai servitù industriale, in eterna crisi, mentre Turismo ed Agricoltura due vocazioni del territorio non decollano.
In questo quadro i grandi interessi economici cercano di aprire una nuova stagione di industrializzazione altamente impattante : dopo la stagione della Chimica e dell’Energia con il carbone si programma la stagione dei Rifiuti.
Inceneritori come quello proposto da Termomeccanica. Discariche di rifiuti speciali come quella autorizzata alla Formica Ambiente ed adesso il progetto di riconversione della centrale termoelettrica di Brindisi Nord da parte del gruppo A2A-Edipower che propone di bruciare carbone e Ecoergite un derivato dal ciclo dei rifiuti nel sito produttivo nel Porto di Brindisi a due passi dal centro cittadino.
Un impianto che prevede sin da subito di bruciare 75.000 tonnellate di Ecoergite prodotta da oltre centomila tonnellate di rifiuti in cocombustione con oltre 600.000 tonnellate di carbone. Un impianto in grado di chiudere il ciclo dei rifiuti della Puglia e candidarsi per la sua capacità a gestire tutte le prossime emergenze rifiuti che vi saranno nel Meridione.
Vogliamo raccogliere l’appello accorato dell’Ordine dei Medici , dei Dottori che in prima linea hanno il polso della drammatica situazione sanitaria di Brindisi. Nella loro lettera aperta alle Istituzioni hanno sottolineato la necessità di una drastica riduzione delle emissioni nocive e chiedono che, per ragioni sanitarie, si impediscano ulteriori insediamenti che emettono sostanze tossiche.
Chiediamo quindi alle Istituzioni di esprimere un parere negativo al progetto presentato dall’A2A Edipower. Non possiamo più consentire che si continui a bruciare carbone ed al contempo avviare le attività di incenerimento di derivati dai rifiuti a poche centinaia di metri dalla Città.
E’ giunto il tempo di avviare i lavori di smantellamento e bonifica degli impianti della Brindisi Nord per consentire che quel sito sia dedicato allo sviluppo delle attività portuali, che devono necessariamente divenire volano di uno sviluppo nuovo e sostenibile.
Chiediamo alle Istituzioni di adoperarsi al fine di ottenere l’immediato coinvolgimento di Governo e Regione per trovare tutte le possibili soluzioni, dai prepensionamenti all’impiego nei lavori di smantellamento e bonifica al passaggio presso la centrale Enel Federico II, per salvaguardare i lavoratori della Centrale Edipower che non possono pagare il conto di queste scelte scellerate.
La città di Brindisi ha bisogno di un cambiamento di rotta , Lavoro Ambiente e Salute possono convivere in un nuovo modello di sviluppo.

Arci, Retinopera Salento, Scuola di Formazione Politica Don Tonino Bello, Italia Nostra, Acli Città di Brindisi, Acli Ambiente, Unione Sportiva Acli, Giovani Acli, WWF Brindisi, WWF Salento, Medicina Democratica, Salute Pubblica, No Al Carbone, Confesercenti,Mamadù, Emergency Prov. BR, Passeggino Rosso, Fondazione di Giulio, Forum Terzo Settore, Solidarietà e Rinnovamento Coop, Rinascita Civica, Friend’s Bike, UDS, AIACE Br, La Manovella, Compagni di Strada, Centro Studi Europeo Il Segno Mediterraneo, Gulliver180, Mesagne Bene Comune, Circolo Arci Zero, Brindisi Libera MU, Io Donna, Confederazione Cobas Brindisi, Ass.Namastè.

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