La vicenda Edipower dimostra ancora una volta come questo territorio sia ormai da considerarsi una servitù energetica al servizio delle multinazionali dell’energia i cui piani di impresa sono guidati dal criterio della massimizzazione del profitto senza alcun rispetto per l’ambiente e la salute dei cittadini.
L’Edipower è la seconda per dimensioni delle centrali a carbone di Brindisi ubicata a Costa Morena a poche centinaia di metri in linea d’aria dal centro di Brindisi. Questa centrale secondo le convenzioni del 1996 si sarebbe dovuta riconvertire a gas e da circa un anno ha ottenuto i permessi per realizzare la necessaria per il territorio conversione a gas. Apprendiamo invece che ha deciso di effettuare notevoli investimenti finanziari riguardanti la realizzazione di un carbonile coperto e impianti di desolforazione per poter quindi anche usare carbone con più elevato tenore di zolfo e quindi più inquinante.
Come gruppo No al Carbone impegnato da ormai quasi un anno in questa difficile vertenza contro l’uso indiscriminato del carbone, combustibile gravemente nocivo per l’ambiente e la salute dei cittadini, riteniamo inaccettabile la decisione dell’Edipower e ci adopereremo con tutte le nostre forze per chiedere ed ottenere la riconversione a gas di questa centrale.
Qualora l’azienda si dovesse mostrare sorda alle nostre richieste, tese a salvaguardare la salute dei brindisini, non esiteremmo a chiederne la chiusura con la ricollocazione dei lavoratori presso la centrale Enel di Cerano.
Siamo sempre più convinti della necessità di porre uno stop all’attacco indiscriminato portato al nostro territorio da aziende senza scrupoli e per tanto invitiamo tutti i cittadini e gli attivisti delle associazioni ambientaliste ad un sit in di protesta sabato 10 aprile alle 17,00 dinanzi i cancelli dell’Edipower a Costa Morena.
L’Edipower è la seconda per dimensioni delle centrali a carbone di Brindisi ubicata a Costa Morena a poche centinaia di metri in linea d’aria dal centro di Brindisi. Questa centrale secondo le convenzioni del 1996 si sarebbe dovuta riconvertire a gas e da circa un anno ha ottenuto i permessi per realizzare la necessaria per il territorio conversione a gas. Apprendiamo invece che ha deciso di effettuare notevoli investimenti finanziari riguardanti la realizzazione di un carbonile coperto e impianti di desolforazione per poter quindi anche usare carbone con più elevato tenore di zolfo e quindi più inquinante.
Come gruppo No al Carbone impegnato da ormai quasi un anno in questa difficile vertenza contro l’uso indiscriminato del carbone, combustibile gravemente nocivo per l’ambiente e la salute dei cittadini, riteniamo inaccettabile la decisione dell’Edipower e ci adopereremo con tutte le nostre forze per chiedere ed ottenere la riconversione a gas di questa centrale.
Qualora l’azienda si dovesse mostrare sorda alle nostre richieste, tese a salvaguardare la salute dei brindisini, non esiteremmo a chiederne la chiusura con la ricollocazione dei lavoratori presso la centrale Enel di Cerano.
Siamo sempre più convinti della necessità di porre uno stop all’attacco indiscriminato portato al nostro territorio da aziende senza scrupoli e per tanto invitiamo tutti i cittadini e gli attivisti delle associazioni ambientaliste ad un sit in di protesta sabato 10 aprile alle 17,00 dinanzi i cancelli dell’Edipower a Costa Morena.
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