12 marzo 2013

L'ARPA DAI CAMINI DI TORCHIAROLO AI FUOCHI PIROTECNICI DI CAPODANNO.

Comunicato Stampa Brindisi Bene Comune

Come molti brindisini ricorderanno il 2013 si aprì con le torce del Petrolchimico sfiammanti, destando notevole preoccupazione in città.

Abbiamo da pochi giorni ricevuto il rapporto che l’ARPA ha redatto in merito all’accensione delle torce degli Stabilimenti Basell e Versalis (ex Polimeri Europa ) del 1 gennaio 2013, un rapporto che giudichiamo assolutamente insoddifacente e per alcune considerazione riportate anche paradossale.

L’evento in questione avvenne verso le 3 del mattino, i tecnici dell’Arpa si recarono presso il Petrolchimico alle ore 10, dopo ben sette ore. Le torce della Basell erano già spente, erano ancora accese le torce della Versalis. Nel corso dell’intervento non viene effettuato nessun prelievo a nostro avviso necessario invece per appurare cosa si immette realmente in torcia e cosa viene emesso in atmosfera dalle torce. Vengono invece solo ascoltati i responsabili delle aziende i quali sono invitati a redigere un rapporto entro dieci giorni sull’accaduto.

Da tali rapporti apprendiamo che l’accensione delle torce è stata provocata dell’ennesimo black out, che ha portato la Basell a smaltire in torcia circa 57 tonnellate di gas mentre la Versalis ne ha smaltite circa 500 Tonnellate. Apprendiamo anche che il Sistema di Monitoraggio in continuo delle emissioni della Versalis è in corrispondenza dell’evento in stato di impianto “guasto”, poiché le “anomalie” (sforamenti nei limiti emissivi?) riscontrate nei punti di emissione sono tipiche delle fasi di riavviamento dell’impianto. In altre parole stiamo sforando ma non conta siamo giustificati.
L’Arpa sempre nella relazione ci fa sapere che i valori di alcuni inquinanti tra i quali IPA, Benzene e Polveri Sottili rilevati nella giornata del primo gennaio sono si incrementati in corrispondenza dell’accensione delle torce ma tale incremento è modesto.

Questa considerazione ci sembra inappropriata poiché dai grafici riportati si evince come si passi ad esempio per gli IPA da un valore di 3 ng per metro cubo pre-evento ad un valore 13 ng in corrispondenza dell’evento per arrivare la sera verso le 19 ad un picco di 26 ng.

Aumenti molto significativi dell’ordine del 300% in corrispondenza dell’accensione delle torce per arrivare al 700 % al massimo di giornata.
Stesse considerazioni per il PM10 che passa da valori inferiori a 20 nel pre-evento per arrivare a 65 in corrispondenza dell’accensione delle torce.
In definitiva l’evento ha prodotto significativi incrementi di inquinanti registrati dalle centraline.

Ed anche se tali incrementi non hanno portato a superamenti dei valori limite secondo la normativa è solo perché il valore limite del benzene è riferito alla media annua o per le polveri alla media oraria giornaliera. Non si possono quindi trascurare gli effetti sulla salute. Studi importanti dimostrano come incrementi di inquinanti anche all’interno dei valori limite di legge provocano un incremento di ricoveri ospedalieri e di morti per problematiche cardiocircolatorie o respiratorie nei tre giorni successivi all’evento.

Ma l’aspetto più paradossale del verbale è la notazione riportata dall’Arpa che riportiamo integralmente “Va tenuto presente inoltre che sulle concentrazioni degli inquinanti rilevate dalle stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria presenti in città possono aver influito gli effetti dei fuochi pirotecnici di capodanno.“

Un’affermazione che ci lascia senza parole, si riporta nel verbale che si immettono in torcia quasi 600 tonnellate di gas che evidentemente rilasciano sostanze in atmosfera, si riportano puntualmente incrementi di sostanze inquinanti in corrispondenza dell’accensione delle torce e si segnala che i fuochi di capodanno possono aver influito sui dati delle centraline.

Tutto questo si può dire e scrivere solo a Brindisi.

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