30 giugno 2010

Comunicato stampa -Coordinamento Nazionale No al Carbone-

Enel suona l'Arpa. Dopo Civitavecchia arrivano le fesserie su Brindisi.
Ci vuole davvero coraggio. L'incontro avvenuto nei giorni scorsi tra l'Arpa Puglia e l'Upi dimostra
quanto marcio esista nelle vicende che circondano le centrali a carbone.
Innanzitutto il contesto: l'incontro è stato convocato dall'Unione delle Provincie Italiane su richiesta
di due consiglieri provinciali, uno del PdL l'altro del PD, in aperta polemica con il presidente della
regione Vendola il quale, viceversa, ha preso parte alla manifestazione organizzata il 19 Giugno a
Brindisi contro la centrale a carbone, cui hanno partecipato migliaia di persone. Insomma, i nostri
rappresentanti istituzionali assumono generalmente comportamenti simili: si fanno i dispettucci.
Presenti all'incontro erano il direttivo dell'UPI, i dirigenti dell'Arpa, ma soprattutto i dirigenti
regionali e territoriali dell'Enel. Una platea significativa.
Passiamo ai contenuti. La dottoressa D'Agnano e l'Arpa Puglia devono prendere la responsabilità a
livello continentale di quanto affermato in quella sede sulla qualità dell'aria nella zona di Brindisi: si
tratta del resto di quanto viene rilevato da Arpa stessa grazie alle proprie centraline nel territorio
pugliese. Dando un'occhiata istantanea a queste rilevazioni, infatti, troviamo che nella zona di
Brindisi la qualità dell'aria secondo Arpa è “Buona”, con alcune limitate zone in cui risulta
“Discreta”. Come del resto in tutta l'area tra Brindisi e Taranto: in un contesto generalmente
“Buono” si registra addirittura una punta di qualità “Ottima” a qualche chilometro in linea d'aria da
Taranto (Vedi Allegato A). Diversa secondo Arpa è la situazione delle falde acquifere nella
provincia di Brindisi che risultano “inquinate e compromesse per il 90%”.
(Allegato A: Rilevazioni Arpa).

È rinomato che tra Brindisi e Taranto si localizza una delle zone maggiormente inquinate di tutta
Europa, in cui l'Arpa riesce non solo a descrivere un panorama idilliaco, ma anche ad andare in
netta contraddizione con se stessa: scientificamente è infatti improbabile che una falda acquifera
sostanzialmente tossica possa trovarsi in un contesto di aria salubre, in quanto l'ambiente non è
diviso in compartimenti stagni, ma tutti gli elementi di cui è costituito (acqua, terra, aria) scambiano
elementi chimici.
Per restare in tema di contraddizioni, è proprio la stessa Arpa Puglia che il 2 Aprile 2008, in
occasione dell'ordinanza sindacale che vietò ogni attività agricola nella zona intorno alla centrale,
affermò che si era in presenza di «sostanze classificate come sicuri cancerogeni per l'essere umano,
e si è deciso di applicare criteri di massima cautela». Siamo in presenza di un miracolo o di un
cambio d'opinione leggermente sospetto?
Il problema è che gli enti responsabili delle centraline di rilevamento per la qualità dell'aria
decidono esattamente cosa vogliono e non vogliono rilevare: modificando le sostanze prese in
esame; scegliendo punti di rilevamento più o meno opportuni; scegliendo parametri di comodo.
Tutto questo nonostante le norme italiane in questa materia siano decisamente inadeguate: per i
nuovi studi scientifici sulle nanoparticelle, le quantità di polveri sottili concesse dalla legislazione
italiana provocano un aumento di malattie cardio-respiratorie e tumorali spaventoso.
Del resto, sempre per meglio descrivere il contesto, è dello scorso Febbraio il protocollo d'intesa
tra Arpa Puglia ed Enel in cui quest'ultima “concede” all'agenzia regionale l'utilizzo delle
proprie centraline di rilevamento. Enel Spa a volte è davvero generosa.
Per avere un'idea dell'aria che respirano i cittadini brindisini, prendiamo in esame i dati forniti dal
Registro Europeo delle Emissioni Inquinanti (EPER), ente con cui Enel evidentemente non riesce,
per il momento, a stipulare convenzioni ed organizzare incontri.

(Allegato B: Dati Grafici Territoriali European Pollutant Emission Register).
La colonnina rossa rappresenta la quantità di inquinanti rilevati
Senza scendere troppo in particolari, possiamo notare dalle ricostruzioni fornite da EPER come
Brindisi presenti una mole di inquinamento aereo difficilmente riscontrabile nel resto d'Italia e che
nella zona tra Brindisi e Taranto è sostanzialmente sconsigliata la respirazione, avvalorando la
reputazione di una delle zone più inquinate d'Europa.
Il 19 Giugno Brindisi è scesa in piazza per difendere il proprio territorio: migliaia di cittadini hanno
urlato il proprio dissenso contro la centrale a carbone dell'Enel ed il rigassificatore, al fianco degli
agricoltori di tutta la zona, dei trattori della Coldiretti, del sindaco di Brindisi e del governatore
della regione Puglia. Guarda caso mancava solo il presidente della provincia di Brindisi, Massimo
Ferrarese.
Ci spiace che dei nostri concittadini si affidino a queste bufale, le quali altro non sono che
propaganda confezionata e commissionata appositamente: probabilmente ritengono che i cittadini
della sibaritide siano dei creduloni e dei somari. Evidentemente si sbagliano.
                                                                                                                 Flavio Stasi
                                                                                                 Forum Ambientale Calabrese
                                                                                       Coordinamento Nazionale No al Carbone

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