29 maggio 2010

Perché a Taranto si manifesta davanti al Municipio

Benzo(a)pirene cancerogeno oltre i valori previsti dalla legge. Scatta la mobilitazione. Ecco le richieste di Altamarea, il coordinamento di cittadini e associazioni
29 maggio 2010 - Alessandro Marescotti
Benzo(a)pirene: non è una medicina, ma uno 
dei più potenti cancerogeni Lo scorso 16 aprile l'Arpa ha comunicato i dati preoccupanti del benzo(a)pirene rilevati nel quartiere Tamburi. Questo pericoloso cancerogeno aveva nuovamente sforato il valore medio annuale di 1 nanogrammo a metro cubo.Benzo(a)pirene: non è una medicina, ma uno dei più potenti cancerogeni.
A quel punto abbiamo avvertito la necessità di convocare una manifestazione senza attendere il prossimo novembre.
Una manifestazione che avesse solo due punti:
1) ordinanza per fermare le emissioni di benzo(a)pirene della cokeria;
2) la richiesta di risarcimento per i danni ambientali.
E abbiamo deciso di indire un sit-in davanti al palazzo del Sindaco.
Ma perché abbiamo deciso di presentaci davanti al palazzo del Sindaco?
Perché il Sindaco è il primo responsabile della tutela della salute dei cittadini. Il Sindaco è il primo che deve intervenire se qualcosa minaccia la salute dei cittadini. Il Sindaco è infatti Autorità sanitaria locale e ha poteri molto efficaci che sono specificati nell'art. 117 del Decreto Legislativo 112/1998.
Il Sindaco deve garantire ai cittadini il diritto a respirare aria pulita.
Quindi abbiamo pensato che fosse legittimo chiedere un'ORDINANZA PER RESPIRARE. Abbiamo chiesto che venga effettuato
- un fermo tecnico della cokeria (fattibile, sulla base delle BREF);
- le misurazioni del benzo(a)pirene a cokeria ferma;
- un'ordinanza del sindaco di fermo permanente della cokeria se le misurazioni confermassero che tale impianto fornisce un apporto determinante allo sforamento del livello di 1 nanogrammo a metro cubo che per legge non si dovrebbe superare.

Per noi il rifiuto dell'Ilva di effettuare il fermo tecnico è la conferma che l'azienda non si vuole sottoporre alla prova della verità. Rifiutandosi di consentire le misurazioni a cokeria ferma, l'Ilva nega la possibilità di far accertare all'Arpa di quanto l'aria del quartiere Tamburi diverrebbe più respirabile a cokeria ferma.
Se l'Ilva avesse adottato, come dice, le migliori tecnologie disponibili, si sottoporrebbe di buon grado ad una tale “prova della verità”. E se i dati emersi nella prova tecnica risultassero confortanti per l'azienda, non ci sarebbero i margini per emanare un'ordinanza sindacale.
Ma se di dati del fermo tecnico confermassero la nostra ipotesi, l'ordinanza del sindaco sarebbe inevitabile.
Il sindaco rappresenta la comunità locale e deve farsi interprete delle buone ragioni dei cittadini.
Era urgente agire subito e questo abbiamo fatto lanciando la proposta del “fermo tecnico” e la richiesta di un fermo permanente della cokeria con un'apposita ordinanza nel caso in cui le misurazioni avessero avvalorato la nostra ipotesi.
Abbiamo lanciato la nostra iniziativa sull'onda dell'urgenza, senza attendere di poter predisporre palchi o affiggere manifesti. La tempestività dell'azione ha prevalso su ogni cosa, ben sapendo che ogni nostro ritardo si sarebbe tradotto in un danno per tutti.
Ben sapendo che ogni mese muoiono cento persone per cancro fra Taranto e provincia.
Il tempo per preparare la manifestazione era pochissimo e abbiamo sfidato il caldo di un sabato di fine maggio.
In noi ha prevalso l'esigenza di passare all'azione, forti del consenso di cui gode Altamarea e indipendentemente dal numero di persone che in così poco tempo saremmo riusciti a mobilitare.
Siamo infatti convinti che una larghissimo consenso della comunità ci sostiene quando sono in gioco i valori supremi della vita e della salute dei cittadini.
Lanciare questa manifestazione è stata cosa saggia ed efficace.
Le reazioni sono venute quasi subito e i primi risultati sono stati raccolti.
Infatti il Consiglio comunale di Taranto si è riunito e ha approvato un ordine del giorno con il quale si impegna il Comune ad adottare provvedimenti, tra i quali l’azione civile, per esigere dall’Ilva il risarcimento per i danni ambientali procurati dalla fabbrica siderurgica. Su questa strada intrapresa si dovrà vigilare con molta attenzione perché non si compiano passi sbagliati. Ma è un fatto importante che il Consiglio Comunale abbia agito dopo che Altamarea aveva indetto questa manifestazione che aveva come obiettivo il risarcimento danni per la città.
Noi abbiamo sostenuto che il ritiro della costituzione di parte civile da parte della Di Bello non avesse precluso alcuna azione risarcitoria in sede civile. E avevamo ragione. Il Consiglio comunale si è riunito proprio su questo. Ciò conferma il fatto che il solo annuncio della manifestazione ha avuto un'efficacia straordinaria nel rimettere in movimento la situazione.

Anche sul versante delle emissioni di benzo(a)pirene la nostra richiesta di un'ordinanza ha smosso le acque.
Dell'annuncio della nostra manifestazione se ne sono accorti in tanti.
In primo luogo l'Ilva, che si è affrettata a inondare le TV locali di spot pubblicitari per dire che non inquina.
L'Arpa ha dichiarato di poter elaborare per il 31 maggio una prima mappa delle emissioni di benzo(a)pirene.
Un tavolo tecnico era stato annunciato per il 28 maggio ed è stato posticipato al 7 luglio.
Tutto questo fermento solleverà una forte attenzione sulla sentenza della Cassazione: il processo per l'inquinamento della cokeria Ilva è infatti arrivato al suo compimento definitivo a metà giugno.
E nel frattempo abbiamo lanciato, assieme al pressing sul Sindaco, una documentata diffida alla Regione Puglia perché adotti urgentemente, nell'ambito delle sue competenze, un piano di azione che preveda ogni tipo di misura finalizzato a ridurre drasticamente le emissioni di benzo(a)pirene fino a prevedere, nel caso non si individuino misure tecnicamente idonee ed efficaci, anche la sospensione dell'attività della cokeria dell'Ilva.

Nessun commento:

Posta un commento