9 maggio 2010

POLVERE DI CARBONE SULLA ZONA INDUSTRIALE, IL PROCESSO CONTINUA

di Piero Argentiero  www.brindisireport.it

BRINDISI – Un passo dopo l’altro il processo per l’inquinamento provocato dal trasporto e dallo stoccaggio del carbone nella centrale di Brindisi Nord (centrale di proprietà dell’Edipower mentre il carbonile è di proprietà dell’Enel) continua ad andare avanti. Cinquantacinque imputati tra dirigenti Edipower, dirigenti Enel e autotrasportatori, cinque persone offese dal reato di inquinamento ambientale: il Comune di Brindisi, il ministero dell’Ambiente, l’Autorità portuale, Mariano Antelmi e Riccardo Attorre, imprenditori le cui aziende si trovano nella zona che per anni è stata invasa dalle polveri di carbone.
Nell’ultima udienza, svoltasi dinanzi al giudice monocratico De Angelis, è comparso il maresciallo Mancarella, della Guardia di Finanza di Brindisi, colui che praticamente ha svolto le indagini. Il sottufficiale ha ricostruito la vicenda, ha parlato della polvere di carbone che si trovava ovunque, e ovviamente con maggiore concentrazione nella zona di transito dei camion carichi di carbone, per la maggior parte scoperti e quindi disseminatori di polveri a cielo aperto. Come, d’altro canto, era quel carbonile che il magistrato inquirente fece sottoporre a sequestro. Terminato l’interrogatorio, l’udienza è stata aggiornata all’11 giugno per il controesame del maresciallo.
La vicenda è complessa e rientra nell’annosa controversia con i produttori di energia che operano sul territorio di Brindisi. Il Comune di Brindisi, attraverso l’avvocato Daniela Faggiano, si è costituito parte civile in questo giudizio ed ha chiesto, con riserva di quantificazione, una provvisionale per risarcimento danni pari a cinque milioni di euro. Sempre il Comune ha rinunciato alla costituzione di parte civile  limitatamente alla posizione di Enel Produzione Spa. Questo perché Enel Produzione ha aderito all’Accordo di programma sottoscritto il 14 dicembre del 2007 tra amministrazione civica, Ministero dell’Ambiente, Commissario di governo per l’emergenza ambientale, Regione Puglia. Amministrazione provinciale di Brindisi e Autorità portuale di Brindisi per la definizione di messa in sicurezza e bonifica delle aree comprese nel Sito di interesse nazionale di Brindisi.
Successivamente il ministero dell’Ambiente aveva comunicato al Comune che l’Enel Produzione, con nota del 23 luglio 2009, aveva dichiarato la propria disponibilità ad aderire a tale accordo. E, sempre sulla base di questa intesa con l’Enel, il ministero dell’Ambiente il 15 febbraio scorso ha fatto sapere al Comune che “in conformità a quanto previsto dall’art. 14 di detto accordo di programma, è in avanzata fase di definizione il testo della transazione con il Ministero sulla base della quale la società Enel Produzione, nella veste di soggetto privato proprietario ed esercente della centrale termoelettrica Federico II, sarà ammessa a fruire dei benefici previsti dal medesimo accordo definendo eventuali liti pendenti”.
Peraltro, a margine di questa vicenda, va ricordato che c’è la questione dei terreni destinati a produzione di ortofrutta situati in queste zone. Il sindaco Mennitti, con ordinanza del 28 giugno 2007 adottò il divieto assoluto di coltivazione in queste aree agricole. Con ordinanza del febbraio 2009 il sindaco aveva parzialmente modificato l’ordinanza “consentendo le attività di preparazione alla coltivazione, messa a dimora di specie arboree ad alto fusto e manutenzione delle stesse nelle predette aree agricole”.
Il 18 giugno del 2009 il Tar di Lecce, in accoglimento del ricorso presentato dall’Enel, ha annullato l’ordinanza comunale del 2007. Ma non finisce qui. Il Comune ha deciso di ricorrere al Consiglio di Stato. Vicenda infinita e complessa che tiene con il fiato sospeso gli abitanti di Brindisi e quelli delle zone circostanti. La salute è un bene primario e in questa città la mortalità per malattie cancerogene è elevatissima. Ma purtroppo non si riescono mai a trovare cause e responsabilità. E’ ancora aperta la ferita dei morti di cancro del Petrolchimico. Un processo partito tra grandi clamori, con reati gravissimi come la strage. Poi finito con tutti assolti. Ora c’è quest’altro procedimento in corso. I reati contestati sono il getto pericoloso di cose ed omessa bonifica dei suoli inquinati connessi alla gestione del carbonile annesso alla centrale di Brindisi Nord.
La lista degli imputati:
Manager e imprenditoriLuciano Mirko Pistillo, 50 anni, di Rovigo, responsabile dell’area Business Termoelettrica di Brindisi; Felice Francesco Angeli, 61 anni, di Vagli Sotto, direttore generale della società Enel logistica combustibili; Lorenzo Laricchia, 57 anni, di Bari, responsabile per Brindisi di Enel logistica combustibili; Ivo Fulvio Guidi, 48 anni, di Voghera, dirigente protempore della centrale di proprietà di Edipower; Salvatore Roma, 46 anni, di Carovigno, rappresentante legale della Sle Srl, società componente dell’Ati (Associazione temporanea di imprese) per la discarica e la movimentazione del carbone per conto di Enel logistica Brindisi, carbone stoccato nel carbonile della centrale Brindisi Nord; Riccardo Peyrani, 68 anni, di Torino, amministratore della Peyrani Sud, la commissionaria dei servizi di scarico del carbone dalla nave carboniera; Nicola Di Cosmo, 58 anni, nativo di Andria, residente a Latiano, responsabili dell’unità operativa di Brindisi della Peyrani Sud; Teodoro Donnicola, 55 anni, di Brindisi, rappresentante della compagnia portuale Briamo Srl; Angelo Ippolito, 38 anni, di Monopoli, rappresentante della Sotram Srl, componente dell’Ati;
Camionisti e padroncini (per tutti il reato è stato già prescritto) – Luigi Torno, 42 anni, di Taranto, camionista; Nicola Chirico, 39 anni, di Brindisi, camionista; Giuseppe Aversa, 46 anni, di Monopoli, camionista; Angelo Carmelo Flore, 56 anni, di Ostuni, camionista; Massimiliano Aggiano, 38 anni, di Brindisi, camionista; Antonio Di Serio, 65 anni, di Brindisi, camionista; Vitantonio Stamerra, 59 anni, di Brindisi; Stefano Arigliano, 33 anni, di Brindisi; Giuseppe Colannino, 49 anni, di Fasano; Michele Filomeno, 56 anni, di Ceglie Messapica; Antonio Teodoro Conserva, 44 anni, di San Vito dei Normanni; Giovanni Vinci, 65 anni, di San Vito dei Normanni; Danilo Caramia, 38 anni, di Mesagne; Angelo Logorio, 49 anni, di Ceglie Messapica; Davide Lanzillotti, 40 anni, di Carovigno; Giuseppe Antonio Zirpoli, 66 anni, di Carovigno, rappresentante legale della Zip Trasporti; Giovanni Calvelli, 44 anni, di Latiano; Pasquale Carlucci, 35 anni, di Ostuni; Giovanni Caputo, 41 anni di San Donaci; Giuseppe Carlucci, 53 anni, di Carovigno; Giuseppe Pietro Bruno, 68 anni, di San Vito dei Normanni; Tiziano Di Serio, 46 anni, di San Michele Salentino; Andrea Bruno, 25 anni, di Mesagne; Cristian Calò, 34 anni, di Brindisi, rappresentante legale della Euro Trasporti; Carlo Greco, 48 anni, di Brindisi; Cosimo D’Amore, 38 anni, di Brindisi; Nicola Di Gennaro, 60 anni, di Brindisi, rappresentante legale della Deg Trasporti; Giacomo Casale, 35 anni, di Brindisi; Francesco Grassi, 42 anni, di Brindisi; Antonio Semeraro, 75 anni, di Carovigno,  rappresentante legale della Cooperativa Sud Trasporti fra Autisti e Autotrasportatori; Vito Lotti, 59 anni, di Carovigno; Teodoro Iaia, 46 anni, di San Vito dei Normanni; Cosimo Saracino, 45 anni, di Ostuni; Margherita Nannavecchia, 40 anni, di Latiano, rappresentante legale della Industrial Global Service; Cosimo Damiano Palermo, 61 anni, di Mesagne; Cosimo Antelmi, 38 anni, di Carovigno; Antonio Santoro, 49 anni, di Ceglie Messapica; Cosimo De Simone, 49 anni, di Carovigno; Vito Giuseppe Magli, 40 anni, di San Vito dei Normanni; Luigi Lanzillotti, 45 anni, di San Vito dei Normanni; Lorenzo Convertino, 41 anni, di San Vito dei Normanni; Massimo Di Viesto, 39 anni, di San Vito dei Normanni, rappresentante legale della “Di Viesto Gabriele e Fratelli”; Francesco Grassi, 32 anni, di San Vito dei Normanni; Cosimo Elia, 39 anni, di Mesagne; Domenico Galeone, 41 anni, di Mesagne, e Umberto Caroli, 39 anni, di Brindisi, tutti padroncini autotrasportatori.


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