La Provincia di Brindisi ha pagato e continua a pagare un tributo pesantissimo ad un modello di sviluppo basato su mega impianti industriali di grande impatto per l’ambiente e la salute dei cittadini.
I livelli di inquinamento raggiunti, l’incremento di patologie tumorali non possono più essere tollerati, non è più possibile indugiare oltre, occorre assumere provvedimenti che pongano un limite alle emissioni di sostanze inquinanti nel territorio brindisino.
Riteniamo che la questione energetica brindisina vada una volta per tutte affrontata e risolta attraverso una drastica riduzione dell’impiego del carbone, che può e deve essere ottenuta salvaguardando i livelli occupazionali, una bonifica dei siti inquinati, la realizzazione di un sistema integrato di monitoraggio ambientale globale dell’aria, acqua e terreni del nostro territorio.
Per far ciò non dobbiamo inventarci nulla ma pretendere una nuova Convenzione tra Enti Locali e Enel ed Edipower che riprenda quanto sottoscritto nella Convenzione del 12.11.1996 integralmente recepita, divenendo norma dello Stato, dal D.P.R. del 23.4.1998. Tale Convenzione è stata completamente disattesa provocando gravi danni all’ambiente ed alla salute dei cittadini.
In particolare obbiettivi fondamentali della Nuova Convenzione debbono essere:
· Limite massimo di 2,5 milioni di Tonnellate / Anno di carbone da utilizzare nel territorio di Brindisi.
· Chiusura della centrale Edipower e trasferimento dei lavoratori presso al centrale Enel Federico II di Cerano, così come previsto nella Convenzione del 1996.
· Mantenimento dei livelli occupazionale che la Convenzione del 1996 individuava in circa 700 addetti. Oggi la somma degli addetti diretti delle Centrali Enel e Edipower è inferiore a tale livello. Per cui la riduzione nell’utilizzo del carbone e la chiusura della Centrale Edipower può e deve avvenire senza alcuna riduzione dei livelli occupazionali.
· Riduzione dei livelli delle emissioni massiche di Biossido di Zolfo ( SO2 )a 13.000 tonnellate / anno , Ossidi di Azoto (NOx) 10.000 tonnellate / anno, polveri 1700 tonnellate / anno. Livelli che dovevano essere già raggiunti nel 2004 secondo quanto previsto dalla Convenzione del 1996.
· Realizzazione di un sistema integrato globale per il monitoraggio della qualità dell’aria , delle acque e del terreno, progettato e realizzato a totale carico dell’Enel, su indicazioni di una Commissione Tecnica di nomina completamente pubblica. Tale sistema di monitoraggio dovrà essere gestito altresì dall’ARPA Puglia.
· Bonifica dei siti inquinati, con veri e propri interventi di igiene e protezione ambientale per restituire all’uso della collettività aree che per la presenza di sostanze tossico-nocive, sono praticamente inutilizzate ed in degrado, con elevato rischio per l’ambiente e per le persone.
· Proporre fonti di energia rinnovabili che permettano uno sviluppo sostenibile e coerente con la naturale vocazione prettamente turistica del territorio.
In questi giorni vengono avviati gli incontri tra Regione Puglia, Provincia di Brindisi, Comune di Brindisi e società elettriche Enel e Edipower al fine di giungere ad una nuova Convenzione.
Chiediamo che non avvengano mediazioni al ribasso a scapito della Comunità brindisina e che quindi i punti da noi individuati , ripetiamo nel rispetto della Convenzione del 1996, siano inseriti nella Nuova Convenzione. Occorre invertire la rotta e far comprendere a tutti che Brindisi non è più terra di conquista.
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