3 ottobre 2009

«Continuiamo a respirare carbone e nessuno più riesce ormai a ribellarsi»

Residenti del Casale: «Auto piene di polveri»

 «Anche ieri mattina, come avviene quasi ogni giorno (specie in determinate condizioni meteorologiche di vento), abbiamo trovato una spessa patina di carbone sulla carrozzeria superiore delle nostre autovetture».
    E’ il prologo di una mail che un gruppo di residenti del rione Casale ha scritto al “Pronto Gazzetta” al fine «di rifocalizzare l’attenzione su un problema gravissimo che incombe sulla nostra città e che, troppo spesso, viene quasi “insabbiato” nel tentativo di farlo riporre nel dimenticatoio».
    Il carbone, dunque, torna a far parlare di sè, divenendo oggetto di una nuova ondata di proteste: «Il problema - scrivono i residenti del Casale - è che in tanti ancora sottovalutano la questione, forse anche inconsapevoli del fatto che le polveri e i fumi che escono dalle ciminiere arrivano dappertutto e che tutti i brindisini, malgrado siano invisibili, se le respirano ogni giorno in quantità industriale». «Anche qui al Casale - continuano - gli effetti sono ben chiari. Nonostante, infatti, il nostro rione sia lontano dalle centrali, quanto fuoriesce e circola poi in aria arriva anche qui, trasportato dal grecale. E’ davvero desolante, poi, che ad accorgercene siamo tutti quando la mattina prendiamo l’auto per accompagnare i nostri figli a scuola.
Attenti, ovviamente, a non farli entrare a contatto con il materiale nocivo e a fargli lavare le mani in maniera sistematica».
    «Il problema, in verità, interessa tutti i cittadini - sottolineano ancora nella mail - ed è allora nostra intenzione
riproporre la delicata questione al fine di smuovere la sensibilità dell’opinione pubblica. Molti di noi, al riguardo, hanno già manifestato la ferma intenzione di promuovere una raccolta di firme e, pur nella consapevolezza che tale iniziativa (come è già avvenuto in passato) resterà, molto probabilmente, fine... a sè stessa, non demordiamo e andremo avanti nella nostra battaglia». «Sappiamo, inoltre - aggiungono - che anche un medico (consapevole più di chiunque altro dei rischi che si corrono) si sta attivando per smuovere le acque. E’ una guerra infinita, ma che riteniamo doverosa da sostenere se non altro per le nostre generazioni future, affinchè possano vivere in un ambiente sano».
    Nel vortice delle polemiche vi rientrano un po’ tutti: «A cominciare da enti ed istituzioni locali - sottolineano ancora i cittadini che si sono
rivolti al “Pronto Gazzetta” - che subiscono passivamente per gli alti interessi in gioco, sino agli organismi deputati al controllo e al monitoraggio della qualità dell’aria e dell’ambiente in cui viviamo».
    Il riferimento è alla sezione locale dell’Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) che «magari potrebbe fare dei controlli e delle analisi più accurate. Questo, almeno - concludono - è il nostro auspicio, perchè davvero non si comprende come possiamo sentirci al sicuro nella consapevolezza di respirare
tutto quel veleno».
    • «Chiunque lamenti forme di inquinamento atmosferico può rivolgersi ai nostri uffici per segnalare il problema ed attivare l’agenzia per i rilevamenti del caso».
    A precisarlo è la dott.ssa An - namaria D’Agnano, direttrice dell’Arpa Puglia di Brindisi, che sottolinea la piena disponibilità dell’organismo a rispondere a domande e ad offrire chiarimenti in materia: «Per dirla tutta - sostiene - non abbiamo mai ricevuto prima d’ora doglianze di alcun genere, men che meno aventi ad oggetto la presenza di carbone. Ovviamente, nel caso di specie, non è nostro compito rilevarne tracce... sulle auto. Ma abbiamo, comunque, una serie di centraline di monitoraggio che ci forniscono dati in tempo reale».
    Ma che dicono, in sostanza, questi dati? «Sono pubblici - risponde la dott.ssa D’Agnano - e, per prenderne visione, si può consultare il nostro sito (www.arpa.puglia.it) in qualsiasi momento».

    L’indagine, allora, la svolgiamo noi. Alla voce “qualità dell’aria”, in effetti, sono indicati i dati dei primi nove mesi dell’anno in corso, relativi al numero di superamenti del Pm 10 (che indica materiale - polvere e fumo - presente nell’atmosfera in forma di particelle microscopiche, ndr) riscontrati in cinque diversi punti del territorio cittadino, così come monitorati da altrettante centraline installate dall’Ar pa.
    Nel dettaglio, a Bozzano i superamenti sinora sono stati 8; al Casale 5; presso il Sisri 9; in via dei Mille 10 e in via Taranto 2.
    Questi dati assumono una valenza se commisurati alla soglia limite (fissata dalla legge) dei superamenti del Pm 10 che possono registrarsi in un anno: ovvero, 35.
    In definitiva, non sembrerebbe poi un risultato così negativo.
    Ma vaglielo a dire a chi si lamenta di ritrovarselo puresulla carrozzeria dell’auto! 

da "La Gazzetta del Mezzogiorno"  del 3 ottobre 2009

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