Correva l'anno 2007, al timone della Provincia c'era Michele Errico, sullo scranno alto del comune sempre Mennitti, la concordia istituzionale in salsa ambientalista era uno spartito suonato a memoria. Ma di convenzioni con le società termoelettriche nemmeno l'ombra. Altro che accordi, solo disaccordi....
...Correva l'anno 2007 e sembrava utopia sedersi allo stesso tavolo con Enel e imbastire un qualunque rimpiattino di proposte.
Sembrava, ma non era propriamente così.
Il polveroso archivio del Comune e Provincia non mente. E oggi distilla quel che non t'aspetti: una proposta di accordo quadro firmata da Enel, datata 6 Aprile 2007, cesellata attorno a tutto quello che oggi è sul tappeto politico-istituzionale. La lettera, inviata a Errico e Mennitti e sottoscritta in calce dall'allora responsabile della Divisione generazione Enel, piastrellava il campo dell'ostica trattativa di offerte forti. Che oggi meritano di essere rammentate a chi, qui e ora, s'accosta al tavolo plurilaterale.
quella proposta di accordo quadro era articolata in sei punti.
Primo: "Enel ritiene realizzabile il progettodel 2001 dell' Autorità portuale che prevede la realizzazione di un molo dedicato alla movimentazione di carbone e gessi"...
Secondo: copertura del carbonile, rimettendosi alle valutazioni del "comitato tecnico per l'impatto ambientale delle centrali" (un organismo scientifico plurilaterale costituito nel 2005 da Provincia e Comune)
Terzo: la riduzione di Co2 (sarebbe stata a partire dal 2008 del 10% sui valori registrati nel 2004, cioè 15.498.522 tonnellate)
Quarto: le emissioni massiche, con abbattimenti del 19, 13 e 39 per cento per So2, NoX e polveri sottili....
Quinto: Enel ritenendo che il monitoraggio dovesse essere effettuato "da una struttura pubblica" cedeva integralmente la propria rete di monitoraggio contribuendo al suo funzionamento futuro.
Sesto: Enel avrebbe ceduto alla città il carbonile di Brindisi Nord(quello in uso alla centrale Edipower e poi sotto sequestro).
Ma non basta: a stretto giro la società energetica avrebbe rilanciato, proponendo l'integrale riduzione del 10% di Co2 tutta nel 2008. E però Provincia e Comune, per nulla paghe, dal banchetto pretendevano non le briciole, ma la pietanza intera: e cioè abbattimento di C02 del 25 per cento. Non un capriccio, bensì una richiesta fondata sui decreti ministeriali di "assegnazione delle quote di Co2" alla "Federico II" per i periodi 2005-2007 e 2008-2012. Quote di Co2 a Cerano che dovevano essere racchiuse nella forchetta delle 13.421.880 tonnellate nel 2005, giù fino alle 10.169.341 del 2012.
Correva l'anno 2007.
Due anni dopo, il fronte istituzionale sta chiedendo all' Enel il 10 % in meno di carbone, la riduzione del 15% di Co2 entro tre anni, l'abbattimento del 50 % di emissioni massiche. Tutto però plasmato a partire dagli accordi e volumi del 2002. L'anno che in molti vorrebbero cancellare.
di Francesco G.Gioffredi
Il Quotidiano 29 Ottobre 2009
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