2 ottobre 2009

“Sforate le quote di CO2” dopo l'interrogazione del capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, Enel nega e ribatte.


Una nota del capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, Antonio Maniglio.
“In base alle indagini del Registro europeo e di ‘carbon market data’ lo stabilimento brindisino è al primo posto in Italia per quantità di emissioni di anidrite carbonica (Co2) con 14,9 tonnellate; un dato impressionante se si tiene conto che l’Ilva di Taranto, collocata al secondo posto, emette 10,8 tonnellate.
Ma mentre l’Ilva si mantiene al di sotto delle quote assegnate (13,3) la centrale di Cerano ne sfora i limiti (+ 3,9), con l’aggravante che a Brindisi operano due altre centrali (edipower ed enipower) che immettono altro gas serra (5,1 tonnellate).
In presenza di questo quadro è necessario che Enel riveda le sue modalità di produzione per attenersi anzitutto alle quote assegnate e per programmare già un ulteriore abbattimento delle emissioni.
Si tratta di una scelta non contrattabile, sia perché corrisponde agli interessi del Salento, e alla necessità di tutelare la salute dei cittadini e l’ambiente, ma anche perché è uno dei punti qualificanti del Pear (piano energetico ambientale regionale).
E’ ora, pertanto, che - come è accaduto con Taranto, attraverso l’approvazione di una legge regionale che ha costretto l’Ilva a ridurre le emissioni di diossina - anche per Brindisi si apra un confronto per approdare a una riduzione delle emissioni in tempi rapidi.
Questo, d’altronde, era e rimane un impegno del presidente Vendola e questa deve essere la priorità per gli enti locali di Brindisi e Lecce.
Ecco perché ho preparato un’interrogazione urgente al Presidente della giunta per sapere quali sono le iniziative della Regione in corso e come ci si intende rapportare con le altre istituzioni territoriali, e con Enel, per cancellare il poco invidiabile primato delle emissioni di Cerano”.
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ENEL NEGA E RIBATTE

«Tutte le emissioni delle centrali Enel sono monitorate e ampiamente al di sotto dei limiti di legge». È quanto sostiene l'Enel in un comunicato di risposta al capogruppo del Pd alla Regione Puglia, Antonio Maniglio. Nella nota l'Enel evidenzia che «un tavolo di confronto tra Regione Puglia ed Enel già esiste e sta lavorando seriamente. Ci si appresta ora a una verifica per valutarne i risultati». Il tavolo - sostiene l'Enel - sta affrontando «con un approccio moderno e innovativo», tematiche energetiche e ambientali importanti per la Puglia e il territorio brindisino: «il potenziamento delle infrastrutture di distribuzione per consentire la connessione dei numerosi progetti di impianti di produzione da fonti rinnovabili; lo sviluppo di due progetti di ricerca finalizzati alla cattura e riduzione della CO2; ingenti investimenti ambientali nella centrale »Federico II« di Brindisi; la condivisione di un sistema che coniughi al meglio lo sviluppo di fonti rinnovabili con la riduzione di CO2. »La serietà del lavoro sinora svolto - si afferma - non lascia spazio a confusioni concettuali.
Non giova a nessuno confondere la CO2 con le emssioni territoriali e tanto meno con la diossina«. In particolare, si fa presente »la CO2, come è noto, non è un inquinante, tanto che nessuna organizzazione di tutela della salute al mondo ne ha fissato limiti alle emissioni. La CO2, infatti, è un gas innocuo senza effetti su salute e ambiente, ma è ritenuto responsabile, insieme ad altri gas, dell'effetto serra a livello globale«. Ed essendo un problema globale, »non conta il 'dovè le emissioni avvengono ma il 'quantò si riesce a ridurne l'ammontare totale«. Di qui le iniziative messe in campo dall'Europa, e le raccomandazioni - si ricorda nella nota - di Obama. E »mentre le emissioni di Co2 dell'Italia tra il 2000 e il 2008 sono aumentate del 3% - si conclude - le emissioni di Co2 delle centrali Enel sono scese di ben il 35%

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