Civitavecchia (RM): il documento dell'ispezione ASL alla ENEL.
25 anni fa gli stessi pericoli che hanno ucciso Sergio
"Dopo tanti sacrifici, anni di lavoro e qualche vita umana si è costruito questa modernissima centrale dove tutto è controllato e tutto è sicuro" (Claudio Scajola, Ministro Attività Produttive - 29 luglio 2008)
"(...) ridurre ai minimi termini od impedire la diffusione dei vapori di ammoniaca (...)" (Relazione di ispezione della USSL Roma 21 allla ENEL di Torrevaldaliga Sud - Ottobre 1985)
Dopo l'ennesimo omicidio sul lavoro di sabato scorso con il quale ha perso la vita Sergio, operaio presso la centrale ENEL di Torrevaldaliga Sud di Civitavecchia, il padronato si è continuamente giustificato ribadendo che "le norme di sicurezza erano attuate come da manuale. Si è trattato di una pura fatalità".
Sergio è stato investito da un getto mortale di vapori di ammoniaca fuoriusciti da uno dei condotti presso il quale si trovava per svolgere il proprio lavoro.
L'odierno numero de "Il Manifesto" pubblica in taglio medio a pagina 3 un verbale della competente ASL, all'epoca USSL Roma 21, con il quale viene riscontrata e sottolineata la carenza di sicurezza dell'impianto: il verbale si riferisce alle tre ispezioni compiute in data 30 settembre, più 2 e 7 ottobre 1985. Il documento si attiene, come specificato in testa, alle "norme di prevenzione infortuni ed igiene del lavoro D.P.R. 27.4.1955 n.547 e D.P.R. 19.3.1956 n.303".
Vengono riscontrate irregolarità rispetto ai testi di legge all'epoca vigenti per le quali vengono segnalati:
-la mancanza di "rivestimenti prefiltri" e la dispersione nell'ambiente di lavoro di "polveri di solfato di ferro" e di "Petron D-90", elementi utilizzati per "la protezione dei tubi di raffreddamento del condensatore"; viene inoltre prescritta "indipendentemente da tali provvedimenti per le suddette operazioni (...) l'uso da parte degli addetti di idonei mezzi di protezione individuale";
-la revisione della schermatura di alcune tubazioni di aspirazione e ricircolo dell'acido solforico e della soda caustica che "non risultano essere completamente schermate in tutte le loro parti";
-ridurre ai minimi termini od impedire la diffusione dei vapori di ammoniaca, ovvero quelle stesse esalazioni mortali che hanno ucciso il giovane Sergio sabato 3 aprile 2010.
Da segnalare inoltre il fatto che un simile documento, redatto qualche mese prima, aveva riscontrato anche la presenza di fibra d'amianto (eternit), i cui effetti sull salute degli esseri viventi ovvero sul loro apparato respiratorio e sul sistema immunitario sono ben noti, seppure troppo poco ribaditi.
Ecco quanto scriveva la USSL Roma 21 in un verbale di 25 anni fa. Nulla pare essere cambiato, se è vero che su quel documento si parla di ciò che solo 4 giorni fa ha ucciso un giovane operaio. Si deve essere insospettito anche il Sindaco di Civitavecchia Giovanni Moscherini, non certo un Compagno Rivoluzionario ("...craxiano tuttora e mai pentito") se è vero che l'Ordinanza n. 168 del 06/04/2010 firmata da lui in persona prevede la chiusura dell'impianto per 15 giorni " a decorrere da mercoledì 7 aprile 2010 compreso".
Si devono essere insospettiti gli operai, se è vero che la centrale funziona sempre di più con le ben note matrioske del subappalto, con operai sempre meno qualificati e formati che coprono sempre più turni ordinari e straordinari. Si deve essere insospettito il Movimento NO CARBONE Alto Lazio, se è vero che a gennaio avevano richiesto il sequestro preventivo per esercizio in assenza di autorizzazione, poi archiviato dallla Magistratura. "Oggi Sergio sarebbe ancora vivo", afferma un'attivista del Movimento, Simona Ricotti.
Non si insospettiscono perchè conoscono bene la verità la dirigenza ENEL e soprattutto il Ministro allo Sviluppo Economico Claudio Scajola, infame e vile aguzzino nazista capace di sottolineare "il prezzo di qualche vita umana" per la costruzione e la produttività di quella stessa centrale a carbone, mentre il resto del mondo, i loro amici yankee in testa, si preparano alla macroeconomia
delle energie rinnovabili. Sviluppo economico, appunto
Mattia Laconca
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