Lo evidenzia uno studio condotto da Asl, Cnr e Università di Pisa
di Valeria Cordella Arcangeli (La Gazzetta del Mezzogiorno 17/04/10)
Più morti e più ricoveri quando l’inquinamento atmosferico, nel capoluogo e nel resto della provincia, sfiora picchi da allarme. Lo afferma uno studio che stima l’impatto degli inquinanti urbani sulla mortalità e sui ricoveri ospedalieri per determinate patologie dei cittadini residenti nella città di
IL METODO DI RICERCA
- «L’associazione tra le due serie temporali di dati giornalieri di mortalità (2003 - 2005) e di ricovero ospedaliero (2003 - 2006) e la serie delle concentrazioni giornaliere degli inquinanti è stata analizzata mediante il metodo “case- crossover” (si tratta di un disegno particolare caso-controllo, in cui ogni soggetto deceduto (caso) è “matchato” con se stesso, dove i controlli sono giorni in cui l’evento di interesse non si è verificato) e il modello di regressione logistica condizionata» si legge nella relazione. Come variabili sono state considerate: la temperatura media, l’umidità relativa, l’epidemie influenzali, il decremento estivo della popolazione residente e le festività. L’analisi è stata condotta adattando modelli specifici per causa di decesso o di ricovero, genere, età e stagione.
DATI DI PARTENZA
- Sono stati presi in considerazione i dati di mortalità relativi alle cause di morte non accidentali, per cause cardiovascolari e per cause respiratorie. Oltre che i dati relativi ai ricoveri ospedalieri non programmati, per cause cardiache, cerebrovascolari e respiratorie.
INQUINANTI
- Come variabili di esposizione sono state considerate le concentrazioni dell’inquinante nel giorno stesso e fino a cinque giorni precedenti il decesso o il ricovero.
I RISULTATI
- Incrementi della concentrazione di Pm10 (particolato) risultano associati ad incrementi percentuali del rischio di morte sia per le cause naturali che per le patologie cardiovascolari. Gli effetti sono immediati. Se si considerano i ricoveri ospedalieri gli effetti sono statisticamente significativi per le malattie cerebrovascolari tra le donne e gli anziani, considerando la concentrazione media di inquinanti fino a tre giorni precedenti il ricovero.
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