La decisione del Sindaco Rossi di emanare un’ordinanza per bloccare l’attività dell’impianto di Versalis e difendere la salute della comunità che rappresenta la consideriamo giusta e coraggiosa.
Finalmente si antepongono gli interessi di un territorio rispetto alle produzioni inquinanti e insostenibili che da sessanta anni avvelenano le vite di noi cittadini.
Il rammarico è per la reazione delle numerose parti sociali che sono intervenute contro la difesa della salute. Da Confindustria alle associazioni di categoria, dalle maggiori sigle sindacali (escluso FIOM-CGIL) ai singoli lavoratori (e familiari) che hanno perorato con difese estenuanti la teoria degli assassini del nostro territorio: bisogna produrre ad ogni costo! Anche a costo della salute della cittadinanza e degli stessi lavoratori che, si badi bene, non è messa indiscussione da questa fermata dell’impianto e relativa dispersione di benzene e toluene, ma certificato da studi approvati dalla comunità scientifica come quello Sentieri del 2010 e Forastiere del 2017 che hanno dimostrato come, pur emettendo inquinanti entro i limiti di legge, le nostre vite sono comunque avvelenate. Attenzione. Non solo per l’aumento di tumori, leucemie e malattie cardio vascolari, ma anche per gli aborti, le malformazioni neonatali e le malattie respiratorie ed allergeniche di molti di noi.
Il problema da affrontare adesso non è solo la ripresa dell’impianto come sostengono i detrattori del Sindaco, ma di mettere in discussione questo genere di attività economica per un territorio che ha dovuto accogliere gli effetti negativi della chimica di base: dalle emissioni in aria, agli sversamenti in mare, passando dai 50 ettari di veleni a Micorosa che non saranno mai rimossi dal nostro territorio. E chissà se una riconversione green dell’impianto possa effettivamente eliminare ogni altro tipo di esternalità negativa.
La bonifica dell’intera area (grande tre volte la città) sarebbe certamente un modo per impegare lavoratori locali, rilanciare l’economia con fondi europei (come previsto dal Just Transition Found) e provare a dare una nuova prospettiva a tutta la zona industriale e all’economia portuale.
Infine vorremmo definire l’atteggiamento di Eni-Versalis come inqualificabile.
Negare ogni relazione con le emissioni inquinanti nonostante gli studi pregressi e le rilevazioni dell’ARPA è un sintomo evidente di volontà di eludere ogni responsabilità.
Il fatto di non avere nessun dirigente che curi le relazioni con l’estreno conferma l’arroganza di cui la società si fa scudo per evitare ogni rapporto con il territorio. Addirittura decidere di non incontrare il Presidente della Regione e il Sindaco in un tavolo istituzionale a Bari se non dopo aver ritirato l’ordinanza è davvero inaccettabile.
Sono finiti i tempi degli accordi con pochi per fare i propri interessi. Adesso bisogna dare conto a tutta la comunità.
Coraggio Sindaco, continua a difendere gli interessi della comunità che hai l’onere di rappresentare e mantieni questa rotta anche con le altre aziende affinchè si cambi davvero modello di produzione ed economia in direzione della sostenibilità.