31 marzo 2013
30 marzo 2013
IL DNA DEI BAMBINI NELLE VICINANZE DI GRANDI IMPIANTI PETROLCHIMICI ED ENERGETICI. di Emilio Gianicolo
Il DNA dei
bambini può essere danneggiato dalla vicinanza di vasti di
grandi impianti
petrolchimici ed energetici?
di Emilio Gianicolo
di Emilio Gianicolo
Un gruppo di ricerca internazionale
guidato dall’epidemiologo fiorentino Annibale Biggeri ha
recentemente
pubblicato sulla rivista internazionale Mutagenesis
uno studio che affronta questo tema.
La ricerca ha confrontato i danni al DNA di 75 bambini e bambine in età compresa tra 6 e 14 anni che vivono a Sarroch con quanto accade al DNA di un gruppo di coetanei che vivono a Burcei.
La ricerca ha confrontato i danni al DNA di 75 bambini e bambine in età compresa tra 6 e 14 anni che vivono a Sarroch con quanto accade al DNA di un gruppo di coetanei che vivono a Burcei.
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27 marzo 2013
LA CONFERENZA "STAGNA" DEL PRESIDENTE ROLLO. (video)
Si è svolta stamattina presso l'ufficio di Presidenza del Consorzio Asi la conferenza stampa voluta dal Presidente Marcello Rollo, che dichiaratosi preoccupato dalla lettera ai consiglieri comunali delle Mamme No al carbone e a seguire da quella dei dipendenti dell'inceneritore, ha ritenuto opportuno riunire la stampa per fare chiarezza sul progetto del termodistruttore.
Accolti nell'ufficio e dopo aver ricevuto una cartelletta contenente copia cartacea della presentazione, inizia a relazionare il presidente Rollo. Parte un lungo escursus storico che inizia dalla prima gara di appalto vinta dall'impresa De Bartolomeis SpA di Milano fino ad arrivare alle ultime vicende della gestione Veolia SpA.
25 marzo 2013
FANGHI INDUSTRIALI NELLE CAMPAGNE BRINDISINE, MATACCHIERA:"SONO RIFIUTI TOSSICO NOCIVI".
fonte Tarantojournal.it
Rifiuti pericolosi tra gli ulivi secolari delle campagne brindisine.
Circa 30 mila metri quadrati di terreno adibiti a discarica. Scoperte
dai Carabinieri del Noe di Brindisi 15 mila tonnellate di rifiuti
tossici provenienti da una zona del porto di Taranto (quella dell'ex
Belleli). Indagate quattro persone. Estesa su trentamila metri quadrati,
su una vastissima zona agricola della provincia brindisina (nelle
località Mascava e Contrada Chiusa Grande, nei pressi di San Vito dei
Normanni), una discarica di rifiuti pericolosi è stata scoperta dai
Carabinieri del Noe di Brindisi. Si tratta di oltre 15 mila tonnellate
di rifiuti speciali, costituiti da fanghi di dragaggio, inerti da
demolizioni edili conglomerato bituminoso, plastiche e rifiuti ferrosi,
provenienti da una particolare zona del porto di Taranto, quella dell’ex
Belleli.
22 marzo 2013
"AGNELLO DI DIO", VIAGGIO NELL'AREA AD ELEVATO RISCHIO DI CRISI AMBIENTALE DI BRINDISI
Quando parliamo di “Governi” e di “industria pesante” ci innalziamo a professori
cattedratici, e siamo tutti d’accordo, tutti uniti e solidali, a parole.
Ma
poi, il giorno dopo, ricominciamo la solita stessa vita fatta di rincorse
affannose che ci fanno trascurare,
stordendoci, quel minimo di realtà in cui cercare di vivere.
“Gli abitanti erano di natura placida,
ma inclinavano,
per effetto dell’aria malsana,
all’inerzia e al vino”.
Quando
capisci che la tua stessa vita e quella dei tuoi figli è messa a repentaglio, non
puoi restare a guardare.
Siamo
noi, tutti noi, con la vigliacca indifferenza e l’inerzia suicida che ci
portiamo addosso, a scolpire per i venturi un luogo invivibile.
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20 marzo 2013
LE "CARTE RISERVATE" SUI VELENI DELLA ZONA INDUSTRIALE
Sono passati 19 anni dalla morte di Ilaria Alpi e Miran Horavatin. Il 20 marzo 1994 a Mogadiscio
un commando armato li ha uccisi, mentre svolgevano il loro lavoro. La
verità su quello che è accaduto ancora non si conosce. Oggi in diverse
parti di Italia si ricordano i due giornalisti. Brindisioggi.it pubblica in questa giornata il servizio “Le carte riservate sui veleni della zona industriale”, un piccolo contributo al “giornalismo d’inchiesta”,
affinchè continui la lotta per ricercare la verità, e affinchè la
morte di Ilaria e di altri giornalisti non resti solo un fatto di
cronaca.Dai fanghi inquinati nei terreni dell’area Micorosa, ai veleni seppelliti ai piedi degli impianti dell’ex Petrolchimico, e poi la massa dei rifiuti dell’Alfa Edile. Un viaggio tra carte riservate dei dirigenti di allora che vengono alla luce solo oggi, e poi l’intervista al geometra Giuseppe Bonavota, socio di maggioranza di Micorosa, colui che avrebbe dovuto compiere il miracolo
trasformando i fanghi contaminati in intonaci per le case e in
calcidrata per abbattere gli inquinanti della combustione del carbone.
Un business che non decolla, sentirete le sue ragioni.
Riprese e montaggio di Niccolò Lania
18 marzo 2013
ALLARME TUMORI ALL'INCENERITORE DI BACIACAVALLO, LIVELLI DIOSSINA 12 VOLTE SUPERIORI AL CONSENTITO
fonte: ciaccimagazine.org
E’ di nuovo allarme tumori per le ricadute ambientali e
sanitarie derivanti dall’attività di trattamento di fanghi industriali
dell’inceneritore di Baciacavallo. Un nuovo studio
commissionato ad un pool di esperti universitari di Mestre, promosso
dall’associazione Vita, ambiente e Salute onlus, ha rilevato nel raggio
di due chilometri intorno all’impianto di Baciacavallo, livelli di
diossina superiori fino a 12 volte rispetto a quanto consentito dalla
legge. In particolare l’analisi è stata svolta su tre campioni, due
polli ed una anatra, allevati nell’area di ricaduta di Baciacavallo.
Tutti e tre i campioni sono risultati gravemente contaminati per la
presenza di diossine e Pcb (Policlorobifenili). Sostanze quest’ultime
messe al bando dalla convenzione di Stoccolma del 2001 che aveva lo
scopo di proteggere la salute umana da queste molecole. Dalle varie
analisi effettuate in tutta Italia è emerso che nel raggio di 10
chilometri da questi impianti aumenta il rischio malformazioni, mentre
nel raggio di tre chilometri aumentano le probabilità di essere colpiti
da tumori allo stomaco, al fegato o da linfomi. Nel caso specifico
dell’inceneritore di Baciacavallo il rischio maggiore è quello di essere
colpiti dal cancro ai polmoni. “Questi sono dati che non ci stupiscono –
spiega il medico oncologo Patrizia Gentilini, che ha collaborato alla
stesura del documento – Già nel 2007 era emerso dalle indagini dell’Asl
di Pistoia sull’inceneritore di Montale, che il livello più alto di
diossine, superiore di 11 volte al consentito, si trovava in un
territorio “bianco”, proprio quello nell’area di Baciacavallo.
Nonostante tutto ciò l’inceneritore di Baciacavallo continua
indisturbato nella sua attività”. “Noi diciamo basta ad opere dannose,
inutili e costose – commenta Gabriele Pecchioli, vicepresidente di Vas –
il rischio è quello che a rimetterci non saremo solo noi ma anche le
generazioni future”.
Stefano De Biase
16 marzo 2013
LA BATTAGLIA NO AL CARBONE ENTRA IN PARLAMENTO
I
movimenti No al Carbone attivi in tutte le città italiane che vivono il
dramma della presenza di centrali elettriche alimentate con il Carbone
hanno vissuto ieri una giornata importante. La loro lotta, la grande
battaglia di civiltà per difendere il proprio territorio dall’assalto
delle grandi multinazionali dell’energia che in questi decenni hanno
procurato danni pesantissimi all’ambiente e alla salute, entra in
Parlamento. Alcuni giovani deputati del M5S vicini al movimento No al
Carbone di Savona sono entrati in Parlamento con una cravatta nera con
la scritta No al Carbone, come testimoniato dai principali media
nazionali.
Un segnale importante che spinge l’intero movimento
nazionale a chiedere con forza una legge che spenga tutti gli
inceneritori di rifiuti e che vieti entro il 2020 l’uso del carbone in
Italia per la produzione dell’energia elettrica.
I No al Carbone
auspicano che tale battaglia sia fatta propria da tutti i Parlamentari
sensibili al tema del cambiamento e della giustizia ambientale e sociale
indipendentemente dal partito al quale appartengono.
La battaglia del No al Carbone va avanti e siamo oggi sempre più fiduciosi di vincerla.
15 marzo 2013
SALUTE PUBBLICA: DOSSIER SALUTE E AMBIENTE A BRINDISI
Alla
fine del 2012 abbiamo assistito alla pubblicazioni di alcuni rapporti
istituzionali contenenti dati sanitari. L’Assessorato regionale alla
Salute ha pubblicato i dati dei registri tumori provinciali attivi, la
ASL di Brindisi ha presentato il Bilancio Sociale. Oltre a questi
rapporti, riviste scientifiche internazionali hanno pubblicato due
importanti lavori di ricercatori del CNR di Lecce: in uno, svolto in
collaborazione con la ASL di Brindisi, si registra nel decennio scorso,
un importante incremento delle malformazioni neonatali nel capoluogo
brindisino, superiore sia alla media europea sia alla media dei comuni
limitrofi e del resto della provincia; nel secondo studio i ricercatori
del CNR osservano un incremento di rischio di ricovero in particolare
nei giorni di vento proveniente da porto e zona industriale.
Altri
dati di sicuro interesse sono emersi negli anni scorsi da studi
indipendenti e da altri rapporti istituzionali. Un gruppo di lavoro
istituito presso il Comune di Brindisi ne ha fatto un utile riassunto
reso pubblico nello scorso mese di dicembre.
Una domanda sorge spontanea:
quali
iniziative, in ordine alla tutela della salute pubblica, questi dati
hanno suscitato da parte delle Istituzioni preposte a tale compito?
SCARICA IL DOSSIER IN PDF DAL BOX DOWNLOAD E CONTINUA LA LETTURA
12 marzo 2013
L'ARPA DAI CAMINI DI TORCHIAROLO AI FUOCHI PIROTECNICI DI CAPODANNO.
Comunicato Stampa Brindisi Bene Comune
Come molti brindisini ricorderanno il 2013 si aprì con le torce del Petrolchimico sfiammanti, destando notevole preoccupazione in città.
Abbiamo da pochi giorni ricevuto il rapporto che l’ARPA ha redatto in merito all’accensione delle torce degli Stabilimenti Basell e Versalis (ex Polimeri Europa ) del 1 gennaio 2013, un rapporto che giudichiamo assolutamente insoddifacente e per alcune considerazione riportate anche paradossale.
L’evento in questione avvenne verso le 3 del mattino, i tecnici dell’Arpa si recarono presso il Petrolchimico alle ore 10, dopo ben sette ore. Le torce della Basell erano già spente, erano ancora accese le torce della Versalis. Nel corso dell’intervento non viene effettuato nessun prelievo a nostro avviso necessario invece per appurare cosa si immette realmente in torcia e cosa viene emesso in atmosfera dalle torce. Vengono invece solo ascoltati i responsabili delle aziende i quali sono invitati a redigere un rapporto entro dieci giorni sull’accaduto.
Abbiamo da pochi giorni ricevuto il rapporto che l’ARPA ha redatto in merito all’accensione delle torce degli Stabilimenti Basell e Versalis (ex Polimeri Europa ) del 1 gennaio 2013, un rapporto che giudichiamo assolutamente insoddifacente e per alcune considerazione riportate anche paradossale.
L’evento in questione avvenne verso le 3 del mattino, i tecnici dell’Arpa si recarono presso il Petrolchimico alle ore 10, dopo ben sette ore. Le torce della Basell erano già spente, erano ancora accese le torce della Versalis. Nel corso dell’intervento non viene effettuato nessun prelievo a nostro avviso necessario invece per appurare cosa si immette realmente in torcia e cosa viene emesso in atmosfera dalle torce. Vengono invece solo ascoltati i responsabili delle aziende i quali sono invitati a redigere un rapporto entro dieci giorni sull’accaduto.
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9 marzo 2013
PARTE LA CAMPAGNA CONTRO L'INCENERITORE E LA DISCARICA DI RIFIUTI PERICOLOSI.
L’intenzione del Consorzio ASI (partecipato dal Comune di Brindisi) di
affidare la Piattaforma Polifunzionale alla multinazionale Termomeccanica spa
per la riattivazione di un termodistruttore di rifiuti industriali speciali pericolosi,
così come l’ avvio del procedimento di autorizzazione per l'ampliamento della
discarica di rifiuti pericolosi nella zona industriale di Brindisi, ci lascia
letteralmente stupiti e sgomenti.
Dinanzi
ad una nuova prospettiva di ingenti
profitti si continua, imperterriti, ad assediare un territorio e ad “uccidere a
norma di legge”.
8 marzo 2013
CHIUSO IL PROCESSO "COKE". TUTTI ASSOLTI!
Articolo di Roberta Grassi 8 marzo 2013 BrindisiReport.it
Foto BrindisiReport.it |
Polveri del carbonile di Costa Morena: assolti manager Edipower ed Enel
Sono dieci anni o poco meno che si dibatte di carbone e carbonili, in particolare di quello di Brindisi Nord che fu condiviso da Enel e da Edipower, che era scoperto e il carbone svolazzava qua e là. Di quella coltre nera che costringeva a chiudere le finestre, dell’inquinamento del suolo e del sottosuolo. C’è stata un indagine. Oggi, nel tardo pomeriggio, si è chiuso il processo che già nel 2009 si era ritrovato in un punto di svolta: il giudice Stefania De Angelis ha stabilito che il ‘fatto non sussiste’ e ha assolto i tre imputati rimasti alla sbarra per l’inquinamento provocato dal carbonile di Brindisi Nord.
Sono dieci anni o poco meno che si dibatte di carbone e carbonili, in particolare di quello di Brindisi Nord che fu condiviso da Enel e da Edipower, che era scoperto e il carbone svolazzava qua e là. Di quella coltre nera che costringeva a chiudere le finestre, dell’inquinamento del suolo e del sottosuolo. C’è stata un indagine. Oggi, nel tardo pomeriggio, si è chiuso il processo che già nel 2009 si era ritrovato in un punto di svolta: il giudice Stefania De Angelis ha stabilito che il ‘fatto non sussiste’ e ha assolto i tre imputati rimasti alla sbarra per l’inquinamento provocato dal carbonile di Brindisi Nord.
6 marzo 2013
NO COKE ALTO LAZIO: UN PAIO DI SCARPE PER IL CARBONE
Il prossimo 12 marzo,
alle ore 10,00, a Roma, presso il Ministero dell’Ambiente, Via Capitan
Bavastro 174, si terrà la Conferenza dei Servizi per il rinnovo
dell’Autorizzazione Integrata Ambientale della centrale a carbone di
Torrevaldaliga Nord.
In quell’occasione sarà stabilito come e quanto la centrale deve inquinare: quanto carbone potrà bruciare, che tipo di carbone sarà consentito di utilizzare, quali limiti emissivi in aria, acqua e suolo dovrà rispettare etc.
In quell’occasione sarà stabilito come e quanto la centrale deve inquinare: quanto carbone potrà bruciare, che tipo di carbone sarà consentito di utilizzare, quali limiti emissivi in aria, acqua e suolo dovrà rispettare etc.
5 marzo 2013
L'ENEL VUOLE SPEGNERE I MAYA
di Luca Manes
Una decina tra delegati, fotografi e video maker italiani della
«Campagna Solidarietà con le Comunità Ixiles», aderente alla Rete
StopEnel, a febbraio hanno trascorso due settimane in Guatemala per
monitorare le conseguenze di alcuni progetti dell’Enel, tra cui la diga
di Palo Viejo, nel cuore del territorio abitato dalla popolazione dei
Maya Ixiles.
La loro missione sul campo è stata fitta di incontri con esponenti
delle autorità guatemalteche, dell’Alto commissariato delle Nazioni
unite per i diritti umani, con l’ambasciatore italiano, la stessa Enel,
ma soprattutto delle comunità locali, così da poter acquisire
informazioni sui progetti contestati.
4 marzo 2013
BIBERON AL PIOMBO
Giocattoli al piombo, pesci al mercurio, latte alla diossina, frutta
contaminata da pesticidi: gli agenti neurotossici entrano, fin dal
concepimento, nel corpo dei bambini attraverso aria, cibo e oggetti.
L’impatto degli inquinanti sullo sviluppo
può avere conseguenze gravi, soprattutto sul cervello: limiti in
termini di abilità cognitive e comparsa di patologie dell’apprendimento.
Quali relazioni ci sono tra l’esposizione a questi inquinanti e la
dislessia, l’autismo o i disturbi dell’attenzione?
LA REGIONE CERCA LA DIOSSINA MA GLI INQUINANTI SONO ANCHE ALTRI
Con una recente delibera la Giunta Regionale ha varato il “Piano di monitoraggio per la ricerca delle diossine negli alimenti di origine animale prodotti nei SIN di Manfredonia e Brindisi". L'iniziativa prende origine dal recepimento dell’intesa Stato-Regioni del 22 novembre 2012.
Da tempo infatti la Comunità Europea raccomanda la riduzione delle diossine negli organismi viventi ritenendo elevata la quantità di queste sostanze tossiche e cancerogene ingerite dai cittadini del vecchio continente. La delibera in sostanza dispone che si spendano risorse messe a disposizione dal Governo sulla base di accordi europei.
Da tempo infatti la Comunità Europea raccomanda la riduzione delle diossine negli organismi viventi ritenendo elevata la quantità di queste sostanze tossiche e cancerogene ingerite dai cittadini del vecchio continente. La delibera in sostanza dispone che si spendano risorse messe a disposizione dal Governo sulla base di accordi europei.
2 marzo 2013
SU EDIPOWER AVVIAMO UNA BATTAGLIA IN DIFESA DI LAVORO, AMBIENTE E SALUTE.
Comunicato stampa Brindisi Bene Comune
Non
siamo quindi assolutamente sorpresi dall’iniziativa intrapresa dall’A2A
che in una nota ai dipendenti informa dell’avvio di un processo di
ristrutturazione che prevede un taglio dei costi operativi pari a 70 milioni di euro all’anno ed il ricorso ad ammortizzatori sociali per i dipendenti degli impianti con livelli di utilizzo inferiori al 25% come la centrale di Brindisi Nord.
Tutte le favole che negli ultimi anni sono state raccontate ai cittadini e ai lavoratori sugli investimenti in opere di ambientalizzazione, i piani industriali faraonici , la difesa dei posti di lavoro vengono smentite dai fatti che al solito hanno la testa dura.
Tutte le favole che negli ultimi anni sono state raccontate ai cittadini e ai lavoratori sugli investimenti in opere di ambientalizzazione, i piani industriali faraonici , la difesa dei posti di lavoro vengono smentite dai fatti che al solito hanno la testa dura.
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