28 ottobre 2015

PIANO SILLETTI BIS/ARPA PUGLIA: CONSEGNATO UN ESPOSTO IN PROCURA.


Foto di Gianni Golia
In questi giorni abbiamo potuto assistere, nostro malgrado, allo scempio messo in atto nelle nostre campagne dallo scellerato programma di eradicazione degli ulivi previsto dal Piano Silletti bis. Un programma che definirlo folle è riduttivo per le numerose falle e irregolarità che a nostro avviso contiene.

I criteri che definiscono questo piano prevedono, prima e dopo l’eradicazione delle piante d’ulivo, un massiccio utilizzo di fitofarmaci  (di cui non è dato sapere né il nome né la composizione chimica), sui terreni che ospitano le piante cosiddette “infette”.  Operazione imposta dalla norma al proprietario delle piante, indipendentemente se sia in possesso o no del patentino che lo abilità alla corretta gestione di queste sostanze. 

25 ottobre 2015

SABOTARE IL PIANO SILLETTI E' UN DOVERE MORALE.


La tragedia che ci sta colpendo oggi, il disseccamento degli ulivi, non è una calamità calata dal cielo, ed è anche scorretto definirla "emergenza". Oggi raccogliamo quanto seminato, un dramma che ha radici oramai profonde. Il seme del dramma che oggi i nostri ulivi stanno affrontando, è l’ovvia conseguenza delle scellerate ed immorali scelte che hanno snaturato le nostre vocazioni ed hanno mutato il nostro naturale destino. Parliamo di quelle scelte che sin dagli anni sessanta hanno voluto inocularci la convinzione che la nostra splendida terra fosse a "vocazione industriale". Un piano iniziato con la costruzione di un polo chimico, che già allora, desertifico ed inizio ad avvelenare un paradiso nel quale carciofeti ed ogni ben di Dio si estendevano a perdita d’occhio. Un piano criminale che negl’anni si è rafforzato ed è andato avanti con la costruzione di quel mostro di proprietà dell’Enel, che non solo ha portato avanti l’avvelenamento delle nostre vite, ma ha alzato ancora di più l’asticella, trovando terreno fertile nella nostra indifferenza. Quella stessa centrale, che si è macchiata di uno dei delitti più orribili, privare dell’acqua una delle zone più belle del nostro territorio, distruggendo decine di aziende agricole, bruciando centinaia di posti di lavoro ed umiliando decine di famiglie che ancora oggi vivono senza poter usufruire del bene più prezioso.