12 dicembre 2016

ENEL-EDIPOWER-A2A SI GIOCA A RIMPIATTINO SULLA PELLE DELLE PERSONE.

A2A subentra a Edipower nella concessione demaniale per la centrale



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Edipower cede la concessione demaniale marittima ad A2A riguardante i 3,7 ettari tra banchina e specchi acquei, su cui insiste la centrale a carbone Brindisi Nord. 
E lo fa in una seduta del Comitato portuale convocato in tutta fretta, con un numero di partecipanti insufficienti fino all'ultimo momento (6 su 21) e grazie alla ricerca disperata di un settimo membro che possa rendere valida la seduta. Insomma, tanta urgenza di arrivare alla votazione e alla consegna, ancora una volta, di un pezzo del nostro porto ad una azienda del nord pronta a fare affari sulla nostra pelle.
Se questa cessione comprenda anche l'obbligo di ripristino dei luoghi e la bonifica non è dato saperlo. Noi cittadini che viviamo a poche centinaia di metri da quel rottame fermo ormai da tre anni ma che continua ad essere un'ingombrante e minacciosa presenza nello splendido paesaggio del nostro porto, non siamo considerati che spettatori. Sono affari loro. E a che tipo di affari possa essere interessata A2A non è difficile immaginarlo. Il business dell'incenerimento dei rifiuti.
Perchè già una volta ci hanno provato proponendo la co-combustione carbone/ecoergite (elegante termine coniato per definire un derivato dai rifiuti ). Ce lo ricordiamo bene quel giorno: fidati uomini della Direzione in giacca e cravatta presentarono la loro formula magica. Come le collanine senza valore offerte dai colonizzatori agli indigeni per carpirne la loro fiducia e impossessarsi delle loro ricchezze e della loro terra. Quel progetto fu bocciato ma evidentemente si spera in qualche altra carta da giocare. Si passano l'un l'altro la concessione dell'uso di una parte del nostro porto. Ancora una volta non è dato sapere quali sono le loro intenzioni e quanto ancora dovremo aspettare per vedere smantellata quella vecchia centrale che tanti danni ha fatto a questa città. È un film già visto. Enel che si era impegnata a chiuderla entro il 2004 già con le convenzioni del 1996 in cambio dell'autorizzazione all'avvio della nuova centrale di Cerano ma pensò bene di vendere a Edipower svincolandosi in tal modo dall'impegno preso e così Brindisi Nord continuò ad avvelenarci funzionando fino a tre anni fa. Ora che il ciclo produttivo è ormai esaurito e la centrale chiusa e decadente bisognerebbe solo concordare tempi e modi per smantellare tutto e bonificare l'intera area. Invece si continua a giocare a rimpiattino. Si rinnovano concessioni a scatola chiusa e si mette ancora il nostro porto nelle mani di chi cerca solo il suo profitto. Ci chiediamo come mai a differenza della concessione Grimaldi nessun giornale abbia parlato preventivamente di questa seduta del Comitato portuale, come è possibile che sette persone possano continuare a tenere sotto scacco una città. Come mai nessun politico ha informato la cittadinanza dell'oggetto di questa riunione. Come mai ancora oggi nessuno ritiene opportuno chiedere conto a Edipower e A2A e imporre un reale impegno per la dismissione e bonifica, modalità e tempi certi per la loro realizzazione.

9 dicembre 2016

CAMPAGNA DONAZIONI, SOSTIENI IL MOVIMENTO NO AL CARBONE E IL NOSTRO TERRITORIO

Dopo tanto girovagare senza una dimora, in questo periodo siamo impegnati nei lavori di ristrutturazione della nostra nuova sede situata nel centro di Brindisi che a breve sarà a disposizione di tutti coloro che vorranno conoscere il movimento e partecipare alle nostre iniziative. Auspichiamo che possa diventare anche un punto informativo libero a tutti dove ogni cittadino può consultare il materiale raccolto in questi anni.
Sono tante le attività avviate dalla nascita del movimento. Campagne di informazione e denunce alla Magistratura per combattere i soprusi delle multinazionali dell’industria pesante che avvelenano il nostro territorio. Abbiamo denunciato ENEL costituendoci parte civile nel processo che l’ha vista condannata insieme a due suoi manager per l’insudiciamento dei terreni di Cerano con polvere di carbone. Abbiamo denunciato le aziende del Petrolchimico per le torce che per mesi hanno continuato a sfiammare mettendo a repentaglio la sicurezza e la salute pubblica. Abbiamo denunciato ENI e diffidato il Ministero dell’Ambiente per la pericolosissima discarica di fanghi tossici di Micorosa che non è ancora stata bonificata. Ci siamo battuti per salvare Sant’Apollinare dal cemento e denunciato in Procura irregolarità in merito ai lavori iniziati senza autorizzazione paesaggistica. Abbiamo lottato per la difesa degli ulivi e denunciato il folle Piano Silletti bis per le irregolarità che conteneva, sostenuto la campagna No TAP perché ritenuta un’opera inutile e dannosa per la sicurezza e l’economia. Abbiamo organizzato Veleni Tour, realizzato dossier informativi, video e reportage sui tanti problemi che affliggono il nostro bellissimo territorio perché desideriamo restituirlo alla sua naturale vocazione, da oltre 50 anni violata a causa di scelte politiche arroganti e miopi che ci hanno imposto uno sviluppo economico basato solo sui mega-impianti industriali.
Tante iniziative, svolte anche insieme ad altri movimenti o con il contributo di artisti a noi vicini che ci hanno aiutato a diffondere il nostro messaggio. Oggi aumentano le sinergie, si aggiunge la collaborazione con realtà produttive locali che offrono il loro sostegno alla causa e noi all’economia del nostro territorio.
Con il loro aiuto chiediamo il vostro aiuto, con una sottoscrizione di € 10 doneremo in cambio una bottiglia di vino delle Cantine Brancasi o una bottiglia di olio dell'Azienda Agricola Lillo, due prodotti della nostra terra simbolo di una economia sana.
Ringraziamo le aziende per la preziosa collaborazione e tutti coloro che vorranno darci il proprio sostegno. Vi auguriamo Buon Natale e soprattutto, NO AL CARBONE!

2 novembre 2016

ANTEPRIMA DEL NUOVO VIDEOCLIP DI AMERIGO VERARDI

Sabato 5 novembre 2016 alle 21.00 Artisti con No al Carbone e Binario 23 presentano il videoclip del brano ”Brindisi - ai terminali della via Appia” di Amerigo Verardi, nome storico della scena alternative psycho rock Italiana. Il singolo precede l’album “Hippie dixit” che uscirà il prossimo 16 dicembre con l’etichetta The Prisoner Records. L’incontro si inserisce in una serie di eventi organizzati da No al Carbone con chi vuole sostenere battaglie civili e sociali offrendo la propria arte. Ne parleranno la regista Paola Crescenzo, Daniele Guadalupi, co-autore del videoclip, e il musicista Amerigo Verardi. La discussione sarà moderata da Mimmo Saponaro, giornalista, curatore e conduttore per Ciccio Riccio della trasmissione radiofonica Radiazioni. Il videoclip, ancora inedito, interpreta la drammaticità del tema affrontato nella canzone di Amerigo Verardi, che associa la leggerezza delle note del ritornello alle dure parole che descrivono la condizione di malessere in cui molti abitanti di Brindisi vivono. Alle immagini del contesto attuale, nel videoclip si alternano scene tratte da pellicole di famiglia degli anni ’60 e ’70, che rievocano tanto momenti di festa, gioco e spensieratezza, quanto ciminiere che fumano o cerimonie di inaugurazione di complessi industriali che allora rappresentavano il progresso e oggi un destino doloroso. “Brindisi (ai terminali della via Appia)”, a partire dal gioco di parole del titolo, nelle immagini create nelle strofe e in particolare nel ritornello, racchiude tutte le contraddizioni della nostra città e dell’era contemporanea di ogni dove. La bellezza è stata svenduta all’industrializzazione per nulla rispettosa del contesto in cui si è insediata, e gli effetti devastanti sulla salute pubblica vengono rimossi o “tollerati” in nome di un mero ricatto occupazionale. A seguire il concerto di Ilenia Protino (voce, basso, kazoo, armonica) e Lorenzo Rinaudo (voce, chitarra). Il duo ci accompagna in un viaggio a spasso nel tempo dal rock'n'roll ai classici blues, al pop dei giorni nostri, in una chiave personalizzata e toccando nomi come Elvis, Peggy Lee, Beatles, Paolo Nutini, Moby ed altri ancora. Sabato 5 novembre 2016 Binario 23, via Congregazione, 11 Brindisi Ingresso libero

30 ottobre 2016

ENEL CONDANNATA IN PRIMO GRADO MA NON BASTA. AD ESSERE ACCERTATO DOVRA’ ESSERE IL DISASTRO AMBIENTALE E I DANNI ALLA SALUTE.

Si chiude il primo grado del processo Enel in cui si è dimostrato che le polveri che hanno “sporcato” i terreni e le coltivazioni adiacenti al carbonile e al nastro trasportatore erano effettivamente polveri di carbone. Non era facile dimostrarlo, ed Enel, in questi quattro anni di dibattimenti, ha sempre sostenuto la tesi che la polvere nera ritrovata sulle colture di Cerano non fosse carbone ma altro.
Getto pericoloso di cose e danneggiamento aggravato. Condannati due dirigenti Enel, Calogero Sanfilippo, responsabile della produzione e Antonino Ascione, responsabile dell’unità di business, entrambi coscienti delle dispersioni del carbone avvenute sia dal carbonile della grandezza di 125mila metri quadri, sia dai 12 chilometri di nastro trasportatore.  

Questo un po’ il mood di ciò che i due manager si scrivevano tramite mail e venuto a galla grazie all'inchiesta della Digos:

“Io lo manderei a fare in culo dal nostro avvocato”
“Lo abbiamo risarcito altre due volte ma adesso lo manderei a fare in culo…”
“La famiglia Cosenti è stata risarcita nel 2000 e nel 2005. In altre tre occasioni ha presentato richiesta senza essere risarcito… Condivido di mandarlo a fare in culo, anche se alla fine occorre risolvere il problema”
“Una soluzione potrebbe essere quella di acquistare o di iniziare a mostrare interessamento all’acquisto del terreno”
“Sono d’accordo nel sentirlo ma, essendo un rompicoglioni tipo Spedicato (un altro agricoltore, nda), bisogna evitare che diventi una piattola. Ciao”.

Nel frattempo i due dirigenti sono stati al loro posto, nei loro uffici, sulle loro poltrone fino al giorno della sentenza che li ha condannati a 9 mesi di reclusione. Assolti gli altri 11 imputati ma condannata Enel Produzione che insieme ai due dirigenti dovrà risarcire 58 contadini.

Una piccola vittoria ma un grosso passo in avanti. Un primo passo verso il riscatto del nostro territorio dopo anni di denunce. La conferma in primo grado dell’inquinamento dei campi, che oltre ad essere dei terreni privati sono anche un bene della comunità inteso come possibilità di lavoro e ricchezza di biodiversità del territorio. Un danno ai terreni privati ma anche un danno ad un ecosistema di cui la comunità e le associazioni ne sono custodi benché il Tribunale abbia deciso di escluderle dal risarcimento.
Un primo passo che è un bicchiere mezzo pieno perché l’impatto di Enel su questo territorio non può chiudersi con una condanna per imbrattamento. Il nostro territorio è vittima di un danno ambientale di proporzioni enormi e non solo alla luce dei gravissimi dati sanitari che abbiamo a disposizione.
Per questo la nostra battaglia non si ferma qui ma continua perché quell’impianto deve essere chiuso definitivamente e quell’area bonificata e riconsegnata alla collettività. L’era dei combustibili fossili è terminata, il vecchio modello industriale che abbiamo dovuto subire ha fallito, il teorema per cui la tutela del lavoro passa necessariamente dalla tutela della produzione industriale non è stato mai dimostrato anzi, è avvenuto proprio il contrario. A Brindisi si tutelano i colossi dell'energia e della chimica, si tutela la rete affaristica tra malapolitica e interessi finanziari delle grandi multinazionali, si tutelano i grandi capitali di Enel mentre la disoccupazione cresce a dismisura come cresce il fenomeno dell’emigrazione in cerca di lavoro, la corruzione e l’inaridimento fisico e culturale del territorio.

21 ottobre 2016

ARTISTI CON NO AL CARBONE: A BRINDISI CARLOS SOLITO E NANDU POPU PER IL FILM MARE D’ARGENTO

Dopo una breve pausa tornano gli Artisti con No al carbone: appuntamento domenica 30 ottobre 2016 alle ore 20.00 presso Binario 23 a Brindisi in via Congregazione, con la proiezione del film MARE D’ARGENTO. Presenti il regista Carlos Solito e Nandu Popu, uno dei protagonisti del film e autore con Mango della colonna sonora.

Ma i veri protagonisti del film sono gli ulivi di Puglia, con l’inconfondibile paesaggio che dal Gargano al Salento, passando per il Tavoliere e la Murgia, caratterizza l’intera regione insieme a masserie, frantoi ipogei, muretti a secco e insediamenti rupestri. Le musiche dei Sud Sound System e Mango fanno il resto, rimarcando le magiche atmosfere della nostra terra raccontata con gli occhi di un bambino. Un film - interamente girato nel territorio di Fasano, in provincia di Brindisi - che celebra il simbolo del Mediterraneo in uno dei momenti più critici che la Puglia ha vissuto per le tutte le vicende legate al batterio Xylella. 

19 ottobre 2016

CERANO E IL FALLIMENTO DELLE POLITICHE FOCALIZZATE SU "INTERESSI NAZIONALI".

E' stato pubblicato pochi giorni fa "Carboni ardenti", l'approfondimento mensile della rivista Terre di frontiera , con un reportage dedicato alla centrale Enel Federico II di Brindisi.  
 

L'elenco dei dati, delle emissioni, degli effetti sulla salute e dei danni ambientali fatto nel reportage non serve solo a confermare (qualora ci fossero dubbi) la stretta correlazione tra impatto industriale ed emergenza sanitaria, ma anche ad evidenziare, per l’ennesima volta, il fallimento di una tipologia di sviluppo per lo più imposto, di politiche sbagliate perché focalizzate su “interessi nazionali”.

16 settembre 2016

ENEL BRINDISI : DATI ALLA MANO, CHIUDERE E BONIFICARE.

Non si arresta la dispersione in di polveri di carbone dai carbonili della centrale Enel Federico II come dimostrano queste foto realizzate dai residenti di contrada Cerano che denunciano la completa inefficienza delle coperture. 

Queste opere di "ambientalizzazione", presentate come opere ingegneristiche all'avanguardia, realizzate con un clamoroso ritardo di 25 anni, avrebbero dovuto annullare  l'inquinamento prodotto dalle polveri, causa principale del processo in corso in cui il Pm ha chiesto la condanna a 3 anni di reclusione per 13 dei 15 imputati, quasi tutti manager di Enel.
Dal 1991 sono dovuti passare 17 anni per i primi cannon fog, 20 anni per il primo revamping del nastro trasportatore e 25 per avere un parco carbonile coperto (ma solo sulla carta a quanto pare).

E intanto continua la produzione di evidenze scientifiche circa gli effetti nocivi sulla salute delle popolazioni pugliesi dell’inquinamento industriale.
Nel dicembre 2014 è stato diffuso l’aggiornamento del rapporto dell’Agenzia Europea per l’Ambiente sui costi economici degli effetti sanitari associati alle emissioni industriali. L'aggiornamento abbraccia un arco temporale dal 2008 al 2012, e rispetto a quello precedente relativo al 2009, la Federico II si conferma primo in assoluto tra i peggiori impianti italiani. Nel periodo 2008/2012 le emissioni inquinanti della centrale Enel Federico II hanno comportato un costo in termini sanitari tra i 1356 e 2940 MILIONI DI EURO.
Nel 2015 uno studio del CNR pubblicato dalla rivista “International Journal of Environmental Research and Public Health” che prende in esame l’impatto del particolato emesso dalla Federico II afferma che la centrale provocherebbe fino a 44 morti l'anno.
L’indagine condotta inoltre ha evidenziato che ignorare il ruolo del particolato secondario conduce ad una sottostima notevole dell’impatto che la centrale ha sulla salute delle popolazioni.

Un altro studio recentissimo condotto dai ricercatori del Dipartimento di Epidemiologia del Lazio (DEP), dell’Ares Puglia, dell’ARPA e della ASL di Brindisi guidato per incarico del Centro Salute e Ambiente della Regione Puglia ha dimostrato che, per alcune cause di morte, è associato un aumento significativo di rischio al crescere dell'esposizione a PM10. Nei soggetti della coorte più esposti a neanche un microgrammo (precisamente 0.65) al metro cubo d'aria in più di altri, si riscontra una mortalità annua più elevata per tutti i tumori (+8%), tra questi spiccano il cancro del pancreas: (+11%), e il cancro della vescica: (+16%); per malattie respiratorie (+12%), per eventi coronarici acuti, cioè decessi per infarto cardiaco (+11%). Questo studio inoltre mette in luce l’inadeguatezza dei “limiti di legge” delle emissioni rispetto alle evidenze scientifiche sulla nocività del particolato.

In qualsiasi altra nazione del mondo con questi dati alla mano la centrale Enel sarebbe stata chiusa. Si sarebbe bloccata la produzione perché non sostenibile dal punto di vista dell'impatto ambientale e “fuorilegge” per quel che concerne il Diritto Ambientale.
A Brindisi invece, al netto di tutte le buone intenzioni propagandate in campagna elettorale soprattutto da parte di chi le elezioni le ha vinte, è calato il silenzio e il business criminale del carbone continua indisturbato. Riteniamo gravissimo il silenzio della politica e delle Istituzioni come Comune e Regione e della stessa ASL parte attiva nell'ultimo studio, di cui non c’è traccia sui siti aziendali, ed è paradossale che l'unico commento ai dati sia provenuto da un'associazione di liberi cittadini. Evidentemente sono più importanti le passerelle presso la Fiera del Levante invece che i problemi concreti delle comunità.

9 settembre 2016

AL CONGRESSO MONDIALE DI EPIDEMIOLOGIA AMBIENTALE A ROMA LA "CATTIVA" SALUTE DI TARANTO, BRINDISI E MANFREDONIA.

Ancora cattive notizie per la salute delle popolazioni pugliesi residenti a Brindisi, Taranto, Bari e Manfredonia. E’ quanto è emerso da diversi contributi scientifici presentati alla Conference 2016 dell’International Society for Environmental Epidemiology (ISEE) svoltasi in questi giorni a Roma, il congresso mondiale degli epidemiologi giunti in Italia da tutti i continenti.
BRINDISI: IL PM10 DELLE 3 CENTRALI ELETTRICHE HANNO PROVOCATO PIU' DECESSI PER TUMORI, MALATTIE RESPIRATORIE E CARDIACHE
Nell’area di Brindisi in relazione alle emissioni delle tre centrali operanti sul territorio, due delle quali ancora attive, è stato condotto uno studio dei ricercatori del Dipartimento di Epidemiologia del Lazio (DEP), dell’Ares Puglia, dell’ARPA e della ASL di Brindisi guidato per incarico del Centro Salute e Ambiente della Regione Puglia da Francesco Forastiere (DEP)

26 luglio 2016

IL GIGANTE, LO SPETTACOLO TEATRALE DI ANDREA MARTINA, RITORNA A BRINDISI.

Domenica 31 luglio 2016 alle ore 21.00, presso Parco Maniglio nel quartiere Bozzano a Brindisi, riproponiamo lo spettacolo teatrale “IL GIGANTE” scritto e interpretato da Andrea Martina, regia di Lucia Fiorante, musica ed effetti sonori a cura di Davide Greco e Giuseppe Fiorante.
Con questo appuntamento prende avvio "Artisti con i No al Carbone", una serie di eventi organizzati con chi vuole sostenere battaglie civili e sociali offrendo la propria arte. Perché riteniamo l'arte efficace veicolo attraverso cui viaggiano e si radicano concetti. 

Cosa voleva dire avere vent’anni nella Brindisi degli anni ’80? Che stava succedendo intorno alla città? “Il Gigante” è la storia di tre amici che vivono la costruzione della Centrale Termoelettrica a Cerano sulla loro pelle. Il giornalista in cerca di notizie, il contadino costretto a svendere le proprie terre e andare via, il figlio del sindacalista che si rifiuta di lavorare nel petrolchimico e decide di emigrare al Nord. Tutti e tre uniti da un’amicizia che parte dalle fughe in bicicletta ed è messa a dura prova dalle prime responsabilità. Una storia fatta di scelte, fabbriche e Sud.

Uno spettacolo che racconta vicende passate che hanno inciso pesantemente sul contesto attuale e condizioneranno ancora per molto il nostro futuro. Vecchie storie che riviviamo oggi nei volti degli uomini e delle donne che si battono per contrastare scelte basate su logiche industriali che hanno distrutto la bellezza di una terra segnando il declino del comparto agricolo brindisino.
Lo spettacolo “Il Gigante” è un tributo che Andrea Martina offre alla sua terra e un modo per smascherare l'inganno, insieme a noi, di questa dannata “vocazione” industriale, in cui non abbiamo mai creduto.

27 giugno 2016

IL DITO, LA LUNA, IL POZZO.



La possibile concessione ventennale delle rampe traghetto alla Compagnia Grimaldi è presentata come un’imperdibile occasione di sviluppo per il Porto e la Città.  In verità, il dito con cui ci indicano questa opportunità è contorto e pieno di nodi.  Infatti lascia tutti un po’ perplessi la fretta con cui il Comitato Portuale viene chiamato a esprimersi sulla questione.  Pur essendo parte dello stesso Comitato, sindaco e giunta non sono ancora operativi.  La stessa Autorità Portuale è retta da un commissario e si è in attesa di una riforma.  Nessuno ha ancora diradato i dubbi sulla conformità di una simile concessione alla legge nazionale ed europea.  Nel rilascio delle concessioni, la  legge n. 84/94 obbliga le autorità competenti a “riservare nell'ambito portuale spazi operativi allo svolgimento delle operazioni portuali da parte di altre imprese non concessionarie”.  Anche su altre problematiche, il rischio di azioni legali da parte di impese armatrici danneggiate è più che concreto.  Sicuramente tutto ciò genera sospetto.  Appare una forzatura per orientare la scelta verso una direzione favorevole alle richieste di Grimaldi. 

17 giugno 2016

A CHI FA PAURA L’INDAGINE EPIDEMIOLOGICA?

Nella mattinata del 13 giugno 2016, durante l’udienza del processo contro ENEL avviato nel 2012 in cui siamo parte civile insieme ad altre associazioni, il pm della procura di Brindisi Giuseppe De Nozza ha chiesto la condanna a 3 anni di reclusione per 13 dei 15 imputati per la dispersione di polvere di carbone dal nastro trasportatore e dal carbonile della centrale di Cerano. Non ci sono dubbi quindi (e per noi non ci sono mai stati) che la polvere nera che ha contaminato i campi coltivati, come denunciato dagli agricoltori, fosse polvere di carbone. Campi coltivati con prodotti che negli anni sono entrati nella catena alimentare.

6 giugno 2016

REGATA BRINDISI-CORFU' LIBERA DA DIRTY SPONSORS.

La 31° Regata Internazionale Brindisi-Corfù quest’anno è tornata libera da dirty sponsor. Ogni anno abbiamo salutato i velisti arrivati in occasione di un evento che restituisce dignità al nostro porto e alla nostra città, ma nel 2015 siamo stati costretti a contestare (vedi qui) la presenza di ENEL e TAP tra i main sponsor.
Avevamo ritenuto inaccettabile che l’unico evento brindisino rimasto ancora “pulito” e rappresentato da uno sport pulito, venisse sostenuto da multinazionali che nel perseguimento di interessi privati legati unicamente al profitto provocano danni ai territori e alle comunità. Concedere a queste aziende di fare la propria propaganda attraverso una regata come la Brindisi-Corfù è stata un’offesa per gli ospiti e per tutti i cittadini.

Quotidianamente ENEL tenta di comprare il silenzio di cittadini e istituzioni con elargizioni in denaro concesse nello sport, cultura, scuola, sanità, spettacolo, università, parrocchie, volontariato, mentre noi siamo convinti che un evento possa fare a meno di un dirty sponsor. Ma soprattutto non ci lasciamo ingannare dalla pratica del greenwashing utilizzata per tentare di ripulire la sua immagine.

Vogliamo considerare l’edizione del 2015 - l’unica a “sporcarsi” - come una svista, e noi speriamo che rimanga l’unico e l’ultimo caso. Il Circolo della Vela ha sempre dimostrato che è possibile fare a meno dei dirty sponsor, e ci auguriamo che sia un esempio per altri promotori di eventi. 


Non si deve dimenticare la situazione ambientale che viviamo a causa di un modello industriale fallimentare, viste le conseguenze che ha generato sul piano sanitario, economico e sociale e che paghiamo ogni giorno.

Una soddisfazione oggi per noi tornare a vedere vele pulite in un lungomare finalmente vivo. Il vento è la rivoluzione.

Buon vento



COMUNICATO STAMPA NO AL CARBONE-NO TAP


30 maggio 2016

DIECI BUONI MOTIVI PER NON VOTARE ENEL

Come dichiara il nostro Governatore, (guarda il video) in ogni territorio le grandi aziende finanziano la campagna elettorale. A noi già questo fa inorridire.

Se poi in campagna elettorale ci si ritrova tra i candidati sindaci il Presidente dell’ENEL Basket, è palese quale possa essere la provenienza del finanziamento, come palese è un conflitto di interessi. Uomo Enel dice ‪#‎laformulagiusta‬ NOI diciamo ‪#‎lasoluzionesbagliata‬.
Se pur liberi e non schierati, siamo comunque elettori, e abbiamo una nostra idea sulle cose che abbiamo cercato di riassumere in 10 motivi per cui non voteremo ENEL.

LEGALITA’: ENEL è sotto processo dal 2012 presso il Tribunale di Brindisi con l'accusa di dispersione incontrollata di polvere di carbone e danneggiamento di terreni agricoli.

EFFICIENZA: La centrale a carbone di Cerano è al primo posto in Italia nella classifica degli impianti più inquinanti. 70 milioni di tonnellate di carbone sono state movimentate a Brindisi negli ultimi 10 anni con emissioni superiori a 90 milioni di tonnellate di CO2.

AMBIENTE: con le tonnellate di sostanze tossiche emesse in atmosfera la centrale ha prodotto un danno sanitario stimato dall’Agenzia Europea per l’Ambiente tra i 536 e i 707 milioni di euro per la produzione del 2009. Per la stessa produzione si stima un ricavo ENEL pari a circa 600 milioni di euro.

SALUTE: le emissioni di anidride solforosa sono la causa dell’aumento di neonati con malformazioni congenite. Uno studio del CNR ha messo in evidenza il nesso tra inquinanti atmosferici e anomalie congenite neonatali, in particolar modo a carico del cuore. A Brindisi il numero di anomalie congenite neonatali è superiore alla media europea.

LAVORO: la presenza dell’industria energetica, insieme alla localizzazione di una centrale a carbone in una zona fertile, ha irreparabilmente danneggiato l’agricoltura e causato il mancato sviluppo del turismo e di altre attività strettamente collegate ad esso, o di altre attività industriali come quella manifatturiera. Oggi il tasso di disoccupazione è altissimo, a Brindisi sono oltre 20.000 i senza lavoro.

DIRITTI: con la costruzione del nastro trasportatore è stata danneggiata la falda togliendo ai cittadini residenti nella Contrada di Cerano il diritto al bene primario dell’acqua.
 
SOLDI: non ci lasciamo ingannare dal greenwashing con il quale ENEL tenta di ripulire la sua immagine con elargizioni in denaro a sport, cultura, scuola, sanità, spettacolo, università, parrocchie, volontariato, ecc. Per zittire le critiche alla sua dannosa presenza sul territorio, negli anni 2013-2014 ENEL ha sostenuto solo a Brindisi una spesa totale pari a quasi 5 milioni di euro.

TERRITORIO: oltre 400 mila tonnellate di rifiuti pericolosi, spacciati per innocui, provenienti dalla centrale a carbone, sono stati sepolti illecitamente nei terreni agricoli del brindisino e in quelli calabresi. Oltre 400 mila tonnellate di rifiuti pericolosi che se fossero stati smaltiti in discariche autorizzate avrebbero comportato per ENEL un costo di oltre 60 milioni di euro. Questo vuol dire creare danni al territorio.

PORTO: oggi la movimentazione del nostro porto è ridotta al trasporto e stoccaggio di materie prime ad uso principale di produzione energetica. Questo ha compromesso l'equilibrio ambientale e impedito lo sviluppo di altre attività.

TURISMO: la presenza di grandi impianti industriali, e in particolare di una centrale a carbone lungo la costa sud, ha trasformato la vocazione del nostro territorio e impedito ogni sviluppo turistico.

Questo è sotto gli occhi di tutti, e a noi non piace per niente.