Avevamo
ritenuto inaccettabile che l’unico evento brindisino rimasto ancora “pulito” e
rappresentato da uno sport pulito, venisse sostenuto da multinazionali che nel perseguimento di interessi privati legati unicamente
al profitto provocano danni ai territori e alle comunità. Concedere a queste
aziende di fare la propria propaganda attraverso una regata come la
Brindisi-Corfù è stata un’offesa per gli ospiti e per tutti i cittadini.
Quotidianamente
ENEL tenta di comprare il silenzio di cittadini e istituzioni con elargizioni
in denaro concesse nello sport, cultura, scuola, sanità, spettacolo,
università, parrocchie, volontariato, mentre noi siamo convinti che un evento
possa fare a meno di un dirty sponsor. Ma soprattutto non ci lasciamo ingannare
dalla pratica del greenwashing utilizzata per tentare di ripulire la sua
immagine.
Vogliamo
considerare l’edizione del 2015 - l’unica a “sporcarsi” - come una svista, e
noi speriamo che rimanga l’unico e l’ultimo caso. Il Circolo della Vela ha
sempre dimostrato che è possibile fare a meno dei dirty sponsor, e ci auguriamo
che sia un esempio per altri promotori di eventi.
Non
si deve dimenticare la situazione ambientale che viviamo a causa di un modello
industriale fallimentare, viste le conseguenze che ha generato sul piano
sanitario, economico e sociale e che paghiamo ogni giorno.
Una
soddisfazione oggi per noi tornare a vedere vele pulite in un lungomare
finalmente vivo. Il vento è la rivoluzione.
Buon
vento
COMUNICATO
STAMPA NO AL CARBONE-NO TAP
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