31 maggio 2013
29 maggio 2013
VELENO. LA BATTAGLIA DI UNA GIOVANE DONNA NELLA CITTA' OSTAGGIO DELL' ILVA
Cristina
Zagaria e Daniela Spera presentano -Veleno-, oggi, mercoledì 29 maggio (ore 21) presso
il Caffè Letterario "Cibo per la Mente", via Duomo a Taranto.
Durante la serata sarà inoltre possibile ammirare alcuni scatti della fotografa tarantina Maria Rosaria Suma.
(di Daniela Patrucco)
Nelle 30 ore trascorse a Taranto il 1 Maggio scorso, passeggiando tra le bancarelle intorno alle 9 di sera, mi sono imbattuta in un tavolinetto su cui erano allineate nove copie di Veleno. Tre file di tre libri ne coprivano l'intera superficie.
Durante la serata sarà inoltre possibile ammirare alcuni scatti della fotografa tarantina Maria Rosaria Suma.
(di Daniela Patrucco)
Nelle 30 ore trascorse a Taranto il 1 Maggio scorso, passeggiando tra le bancarelle intorno alle 9 di sera, mi sono imbattuta in un tavolinetto su cui erano allineate nove copie di Veleno. Tre file di tre libri ne coprivano l'intera superficie.
Appena presa in mano una copia del libro, il signore al banchetto mi
spiega il contenuto della seconda, terza e quarta di copertina...
"Come in tutti i libri, peraltro" gli rispondo un po' acida.
"Sì, solo che questo l'ha scritto mia figlia" mi risponde, dolcissimo, lasciandomi fulminata.
Su una sedia poco lontano è seduta una ragazza minuta "Lei è la protagonista del romanzo", mi dice il papà di Cristina Zagaria, l'autrice di Veleno. Si chiama Daniela Spera.
Ho letto il romanzo e intervistato Daniela...
l'articolo è pubblicato qui http://www.scienzainrete.it/contenuto/articolo/daniela-patrucco/taranto-scienza-e-societa-sistema-di-regole-violate/maggio-2013
Spero che l'articolo sia sufficientemente intrigante da indurvi ad acquistare e leggere il libro. Vi ricorderà senz'altro qualcosa di familiare, ovunque viviate.
Perchè Taranto, è l'Italia, eventualmente in proporzioni differenti. Ci riguarda tutti.
28 maggio 2013
A BRINDISI GREENPEACE NUOVAMENTE IN AULA CONTRO ENEL
(fonte: alternativasostenibile.it)
Comincia oggi a Brindisi un nuovo capitolo giudiziario dello scontro legale tra Greenpeace ed Enel, con l'apertura di un processo che vede imputati 13 attivisti di Greenpeace, di cui uno italiano, per una manifestazione pacifica e non violenta tenutasi presso la centrale Federico II di Cerano, in concomitanza del G8 del luglio 2009.
Enel si è costituita parte civile nel procedimento, chiedendo un risarcimento provvisionale di 200 mila euro; tale richiesta dovrebbe precederne un'altra, ben più consistente, per 1,2 milioni di euro.
Greenpeace è impegnata in una campagna di denuncia degli impatti ambientali e sanitari del carbone che Enel usa per produrre elettricità. Enel non ha mai replicato ai dati diffusi da Greenpeace, che segnalano come le sue centrali a carbone -oltre a rappresentare la principale fonte di emissioni di gas serra in Italia - siano causa, per l'inquinamento che producono, di centinaia di morti premature e di danni per miliardi di euro ogni anno.
Comincia oggi a Brindisi un nuovo capitolo giudiziario dello scontro legale tra Greenpeace ed Enel, con l'apertura di un processo che vede imputati 13 attivisti di Greenpeace, di cui uno italiano, per una manifestazione pacifica e non violenta tenutasi presso la centrale Federico II di Cerano, in concomitanza del G8 del luglio 2009.
Enel si è costituita parte civile nel procedimento, chiedendo un risarcimento provvisionale di 200 mila euro; tale richiesta dovrebbe precederne un'altra, ben più consistente, per 1,2 milioni di euro.
Greenpeace è impegnata in una campagna di denuncia degli impatti ambientali e sanitari del carbone che Enel usa per produrre elettricità. Enel non ha mai replicato ai dati diffusi da Greenpeace, che segnalano come le sue centrali a carbone -oltre a rappresentare la principale fonte di emissioni di gas serra in Italia - siano causa, per l'inquinamento che producono, di centinaia di morti premature e di danni per miliardi di euro ogni anno.
26 maggio 2013
-ABBATTIAMOLO!- IL FLASH MOB DEI NO AL CARBONE
"Apprendiamo a mezzo stampa che la società Enel S.p.a. ha recentemente
deciso di mettere in vendita gli edifici di proprietà siti a Brindisi in
via Bastioni San Giorgio (quelli adiacenti a Porta Mesagne per
intenderci).
Tale atto è da ritenersi come l'ennesima presa in giro perpetuata da Enel nei confronti di una cittadinanza ed un territorio già ampiamente sfruttati e vessati dalla stessa società.
Sono anni oramai che la cittadinanza attiva chiede a gran voce che i suddetti edifici, che versano in stato di abbandono da diverso tempo, vengano abbattuti, restituendo visibilità e lustro a quello che a tutti gli effetti è uno fra i più belli e storicamente importanti simboli della città: Porta Mesagne.
Pensare di poter lucrare persino dove per anni si è deturpato ci sembra davvero troppo.
Come movimento No al Carbone chiediamo pertanto che gli edifici in questione vengano ceduti a titolo gratuito al Comune di Brindisi, il quale dovrà poi impegnarsi a riqualificare l'area in linea con la sua valenza storica ed architettonica.
E' giunta l'ora che Brindisi torni ai brindisini."
Tale atto è da ritenersi come l'ennesima presa in giro perpetuata da Enel nei confronti di una cittadinanza ed un territorio già ampiamente sfruttati e vessati dalla stessa società.
Sono anni oramai che la cittadinanza attiva chiede a gran voce che i suddetti edifici, che versano in stato di abbandono da diverso tempo, vengano abbattuti, restituendo visibilità e lustro a quello che a tutti gli effetti è uno fra i più belli e storicamente importanti simboli della città: Porta Mesagne.
Pensare di poter lucrare persino dove per anni si è deturpato ci sembra davvero troppo.
Come movimento No al Carbone chiediamo pertanto che gli edifici in questione vengano ceduti a titolo gratuito al Comune di Brindisi, il quale dovrà poi impegnarsi a riqualificare l'area in linea con la sua valenza storica ed architettonica.
E' giunta l'ora che Brindisi torni ai brindisini."
24 maggio 2013
AVVISO PUBBLICO ASI
di Pierpaolo Petrosillo
Da un articolo di Brindisi Report del 20 maggio scorso si apprende che per il massimo organo del potere giudiziario le discariche possono essere realizzate “pure in siti non argillosi”.
“Il Consiglio di
Stato ha dichiarato irrazionale, annullandola, la prescrizione del Piano
regionale sui rifiuti della Puglia, circa l’obbligo di realizzare discariche
solo in siti con substrato argilloso naturale, cioè naturalmente impermeabili a
possibili infiltrazioni di percolato ed altri inquinanti... Tra i ricorrenti
c’erano anche il Consorzio Asi di Brindisi e la società che gestisce una
discarica privata a Massafra, la Cisa.”
Per intendere, la C.I.S.A. è una delle Società del Gruppo Marcegaglia
che, come risulta dal fascicolo informativo divulgato dal Consorzio ASI nella
Conferenza Stampa del 27 marzo, il 5-5-2010 fu designata assegnataria della “concessione di pubblico servizio di
gestione della piattaforma polifunzionale”, ossia del “Termodistruttore
Rifiuti Industriali” di proprietà del Consorzio ASI stesso.
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Articoli di Pierpaolo Petrosillo,
DISCARICHE,
INCENERITORI,
TERMOMECCANICA
21 maggio 2013
BAMS 2013 I NO AL CARBONE ADERISCONO ALL' EVENTO DEGLI STUDENTI
La Consulta Provinciale Degli Studenti di Brindisi organizza sabato
25 Maggio il BAMS 2013 - Brindisi, Arte, Musica e Spettacolo.
La giornata dell'arte provinciale, con il patrocinio del Comune di Brindisi, si svolgerà in una location inedita: il Parco Di Giulio.
"La scelta è strategica" - afferma la Presidente Martina Carpani - "poichè intendiamo riappropriarci del verde della città e valorizzarlo. Il tema della giornata è infatti l'ambiente. Vorremmo creare una nuova tradizione per l'utilizzo degli spazi verdi urbani come luogo di espressione studentesca."
La giornata dell'arte provinciale, con il patrocinio del Comune di Brindisi, si svolgerà in una location inedita: il Parco Di Giulio.
"La scelta è strategica" - afferma la Presidente Martina Carpani - "poichè intendiamo riappropriarci del verde della città e valorizzarlo. Il tema della giornata è infatti l'ambiente. Vorremmo creare una nuova tradizione per l'utilizzo degli spazi verdi urbani come luogo di espressione studentesca."
20 maggio 2013
PEACELINK RISPONDE A VENDOLA E METTE IN MORA LA REGIONE PUGLIA.
( fonte: speziapolis )
Non c'è pace per gli ambientalisti. Appena tornati da Bruxelles e in viaggio per Roma, dove incontreranno Andrea Orlando che li ha convocati al Ministero dell'Ambiente per l'Ilva, gli attivisti di Peacelink pubblicano un comunicato stampa al vetriolo.
"Pensavamo di leggere una dichiarazione dell'ufficio pubbliche relazioni dell'Ilva. E invece era una dichiarazione di Nichi Vendola (Gazzetta del Mezzogiorno di oggi, pagina 4).
Siamo molto preoccupati che il Presidente della Regione Puglia punti a "ridimensionare" il problema dell'inquinamento a Taranto proprio nel momento in cui la drammaticita' della questione ambientale e sanitaria si sta imponendo all'attenzione nazionale con gli arresti politici eccellenti di questi giorni.
"Pensavamo di leggere una dichiarazione dell'ufficio pubbliche relazioni dell'Ilva. E invece era una dichiarazione di Nichi Vendola (Gazzetta del Mezzogiorno di oggi, pagina 4).
Siamo molto preoccupati che il Presidente della Regione Puglia punti a "ridimensionare" il problema dell'inquinamento a Taranto proprio nel momento in cui la drammaticita' della questione ambientale e sanitaria si sta imponendo all'attenzione nazionale con gli arresti politici eccellenti di questi giorni.
17 maggio 2013
ENEL FINANZIA IL WINE FESTIVAL MENTRE IL SUO CARBONE AMMAZZA L'AGRICOLTURA.
L’associazione
Wine Festival Onlus (associazione costituita, proprio per
l’organizzazione del festival, da Confcommercio, Confagricoltura,
Confcooperative ed i due consorzi di tutela delle Doc Brindisi e Salice
Salentino) ha incredibilmente accettato la partnership di Enel per il
Wine Festival dei prossimi giorni.
La vetrina della produzione vitivinicola locale sfregiata dal marchio che più di ogni altro è responsabile del declino di un settore che prima era il fiore all’occhiello di questo territorio.
400 ettari di terreno contaminati dalle polveri di carbone, 60 aziende agricole in ginocchio, 14km di nastro trasportatore con il più grande disastro idrogeologico subito da questo territorio.
Il carbone è nemico della vita, quindi della natura,quindi dell’agricoltura ed anche del vino.
La vetrina della produzione vitivinicola locale sfregiata dal marchio che più di ogni altro è responsabile del declino di un settore che prima era il fiore all’occhiello di questo territorio.
400 ettari di terreno contaminati dalle polveri di carbone, 60 aziende agricole in ginocchio, 14km di nastro trasportatore con il più grande disastro idrogeologico subito da questo territorio.
Il carbone è nemico della vita, quindi della natura,quindi dell’agricoltura ed anche del vino.
15 maggio 2013
LA SANOFI SVERSA INQUINANTI MA PER L'ARPA E' TUTTO A NORMA DI LEGGE
Inquinare
a norma di legge. A Brindisi è possibile, lo dice l'Arpa,a proposito
della vicenda dello sversamento in acqua di un solvente chimico
(tetraidrofurano) utilizzato dalla Sanofi Aventis.
L'acqua di Fiume
Piccolo si colora di rosso, le analisi rivelano la presenza del solvente
ma è tutto nella norma, perchè la norma non c'è: il tetraidrofurano non
è normato, non ci sono concentrazioni limite. La Sanofi è salva, il
mare e la nostra salute no.
Tutto questo è intollerabile.
Occorre, dal nostro punto di vista, rivedere l'Aia, inserire questo
solvente tra le sostanze utilizzate da Sanofi e imporre dei limiti:
questa volta qualcuno si è accorto dell'accaduto ma chi ci garantisce
che l'episodio non si è ripetuto altre volte?
Brindisi purtroppo vanta “l'abitudine” nel tollerare veri e propri
abusi sull'ambiente e sulla salute dei cittadini (decenni di carbonili
scoperti, le torce che sfiammano quasi quotidianamente, l'allagamento
della trincea del nastro trasportatore di Enel e lo sversamento di acqua
mista a carbone, solo per citare alcuni esempi): bisogna invertire la
rotta, a partire dal ricatto occupazionale tanto utilizzato (anche da
pezzi di sindacato)come giusitificazione per misfatti di ogni sorta.
Diventa dirimente per il futuro la necessità di coniugare il diritto al
lavoro con il diritto alla salute, senza compromessi al ribasso: chi
inquina non può e non deve essere tollerato.
3 maggio 2013
L'UNICO PIANO INDUSTRIALE POSSIBILE E' LA CHIUSURA DI EDIPOWER E L' AVVIO DELLE BONIFICHE
Si sta svolgendo in questi minuti, nella sala conferenze di Palazzo Nervegna, la presentazione del piano industriale della centrale termoelettrica Brindisi Nord. Partecipano all'incontro gli assessori, i capigruppo consiliari e le organizzazioni sindacali.
Da quanto si è appreso il gruppo Edipower-A2A intende ridurre il potenziale installato dei due gruppi della centrale rimasti in funzione dal 2005, e avviare la combustione congiunta tra carbone e combustibili prodotti nel territorio, il Css da rifiuti solidi urbani, nonostante il parere contrario dato nei mesi scorsi dal sindaco.
In questo momento mentre si svolge l'incontro all'esterno del palazzo c'è il nostro presidio per ribadire che L'UNICO PIANO INDUSTRIALE POSSIBILE E' LA CHIUSURA DI EDIPOWER E L'AVVIO DELLE BONIFICHE.
ASSEMBLEA AZIONISTI ENEL, INTERVENTO DI DANIELE POMES DEI NO AL CARBONE
Signori azionisti,
oggi sono qui a rappresentare il movimento No al carbone di Brindisi, che possiede 5 azioni
oggi sono qui a rappresentare il movimento No al carbone di Brindisi, che possiede 5 azioni
enel e sono solo un pretesto per poter discutere degli enormi fatturati realizzati a discapito della salute dei cittadini, e dello sviluppo del territorio.
La centrale termoelettrica Federico II di Brindisi fattura circa 600milioni di euro, bruciando ogni anno milioni di tonnellate di carbone stoccato in un enorme carbonile scoperto.
La centrale è a 15 km dal porto dove approdano le navi carboniere e da li il carbone, attraverso un nastro trasportatore che taglia in due la fascia costiera, arriva alla centrale.
La movimentazione del carbone è quindi il punto cruciale della produzione da carbone a Brindisi.
La centrale termoelettrica Federico II di Brindisi fattura circa 600milioni di euro, bruciando ogni anno milioni di tonnellate di carbone stoccato in un enorme carbonile scoperto.
La centrale è a 15 km dal porto dove approdano le navi carboniere e da li il carbone, attraverso un nastro trasportatore che taglia in due la fascia costiera, arriva alla centrale.
La movimentazione del carbone è quindi il punto cruciale della produzione da carbone a Brindisi.
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Assemblea Azionisti Enel,
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MATERIALI,
RETE-STOP-ENEL
1 maggio 2013
LA MOBILITAZIONE DELLA CAMPAGNA STOP ENEL IN OCCASIONE DELLA ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI ENEL.
Comunicato stampa Rete Stop Enel
Un’azione a Piazza di Spagna, una conferenza stampa e un sit in
davanti alla sede dell’Enel e ben cinque interventi di azionariato
critico durante l’assemblea della compagnia.
La campagna
StopEnel, composta da oltre 50 realtà della società civile italiana e da
una ventina di gruppi internazionali, in occasione dell’assemblea degli
azionisti dell’Enel ha tenuto una giornata di mobilitazione su più
fronti.
Ma il messaggio indirizzato all’azienda per il 30 per cento ancora di
proprietà dello Stato italiano è univoco: serve un cambiamento totale
del modello energetico proposto, improntato sull’inquinante carbone, ma
anche su geotermico e idroelettrico, che tutto sono tranne che fonti
pulite e prive di massicce conseguenze socio-ambientali.
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