di Pierpaolo Petrosillo
Da un articolo di Brindisi Report del 20 maggio scorso si apprende che per il massimo organo del potere giudiziario le discariche possono essere realizzate “pure in siti non argillosi”.
“Il Consiglio di
Stato ha dichiarato irrazionale, annullandola, la prescrizione del Piano
regionale sui rifiuti della Puglia, circa l’obbligo di realizzare discariche
solo in siti con substrato argilloso naturale, cioè naturalmente impermeabili a
possibili infiltrazioni di percolato ed altri inquinanti... Tra i ricorrenti
c’erano anche il Consorzio Asi di Brindisi e la società che gestisce una
discarica privata a Massafra, la Cisa.”
Per intendere, la C.I.S.A. è una delle Società del Gruppo Marcegaglia
che, come risulta dal fascicolo informativo divulgato dal Consorzio ASI nella
Conferenza Stampa del 27 marzo, il 5-5-2010 fu designata assegnataria della “concessione di pubblico servizio di
gestione della piattaforma polifunzionale”, ossia del “Termodistruttore
Rifiuti Industriali” di proprietà del Consorzio ASI stesso.
Dal predetto fascicoletto informativo si desume altresì che “la
CISA, poi, non sottoscrisse il contratto ed il Consorzio ne dichiarò la
decadenza... Il Consorzio ha richiesto risarcimento danni per 500.000 euro, ha
vinto il ricorso al TAR ed è ora al Consiglio di Stato”.
A parte il
proseguo, che ha visto nella Termomeccanica SPA la nuova Ditta aggiudicataria
del Termovalorizzatore bloccato dalla magistratura, sorprende che, nella
questione trattata a “Palazzo Spada” (Roma), sia la Ditta CISA che il Consorzio
ASI, in controversia tra loro, abbiano “contestato
la compatibilità della previsione del piano con la disciplina nazionale e con
quella comunitaria in tema di rifiuti” stimolando la Sentenza alla conclusione che “la
barriera geologica può essere completata artificialmente attraverso un sistema
barriera di confinamento opportunamente realizzato che fornisca una protezione equivalente.”
Al solito, sembra
quasi che più di qualcuno si stia preoccupando sia di volere a tutti i costi
riattivare l’Inceneritore Pubblico di Rifiuti Pericolosi che la realizzazione
di un’altra montagna di ceneri tossiche e nocive d’appoggio. Prosegue
l’articolo di Brindisi Report: “nel caso di Brindisi, l’Asi preme per realizzare il
secondo lotto della discarica di servizio per la piattaforma di trattamento dei
rifiuti industriali pericolosi. Il primo lotto, esaurito e fatto chiudere e con
obbligo di messa in sicurezza ... era stato costruito nel posto sbagliato: nei
pressi di un canale e praticamente in una falda freatica superficiale. Per la
nuova, se sarà autorizzata, si spera in soluzioni conformi alla legge.”
Fermo restando i seri problemi in cui versa
“il primo lotto” esistente, “la
discarica risulta incompleta ed a grave rischio di inquinamento ambientale”,
la conclusione che mi sento di fare, sempre la stessa, è che ai Palazzi
Romani poco importi della “cloaca Brindisi” e dei suoi abitanti lontani dagli
occhi e lontani dal cuore.
Attenzione, perchè col seguente “AVVISO PUBBLICO” il Consorzio ASI di
Brindisi ha informato di volere un’altro “Impianto
di valorizzazione energetica di Fanghi” con “Trattamento Termico con recupero energetico da circa 0,9 MW”. ...E
siamo molto vicini, se non addirittura attaccati, alla “Piattaforma” di cui si
è parlato.
Ma perchè il sig. Petrosillo, grande conoscitore di magagne alla brindisina, non racconta nulla sulla magagna più grande, ovvero la perimetrazione dell' area industriale di Brindisi fatta dal grande professore Magno (Legambiente) e grazie alla quale la nostra zona industriale latita senza investimenti? Risulta che questa perimetrazione sia stata fatta in maniera totalmente errata.. Par condicio, caro Petrosillo
RispondiEliminaPerchè magno è legambiente e legambiente non si tocca.. Alla faccia dell' equità
RispondiEliminanon conosco la questione tirata in ballo ma visto che si fa il nome di Franco Magno, invito il commentatore anonimo, a chiarire lui, se ne ha il coraggio, la motivazione per la quale la perimetrazione sia "totalmente errata". E possibilmente firmandosi con nome e cognome come fa il signor Petrosillo. Magari un dialogo costruttivo, senza inutili polemiche, farebbe bene a tutti quelli che realmente amano Brindisi disinteressatamente.
RispondiEliminaIo le motivazioni le conosco e fin troppo bene, se tu ne sei all' oscuro informati tu. Chiarisco che non ce l ho con Petrosillo ma a volte si fa più figura a dire.. tutta la verità.
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