LA SANOFI SVERSA INQUINANTI MA PER L'ARPA E' TUTTO A NORMA DI LEGGE
Inquinare
a norma di legge. A Brindisi è possibile, lo dice l'Arpa,a proposito
della vicenda dello sversamento in acqua di un solvente chimico
(tetraidrofurano) utilizzato dalla Sanofi Aventis.
L'acqua di Fiume
Piccolo si colora di rosso, le analisi rivelano la presenza del solvente
ma è tutto nella norma, perchè la norma non c'è: il tetraidrofurano non
è normato, non ci sono concentrazioni limite. La Sanofi è salva, il
mare e la nostra salute no.
Tutto questo è intollerabile.
Occorre, dal nostro punto di vista, rivedere l'Aia, inserire questo
solvente tra le sostanze utilizzate da Sanofi e imporre dei limiti:
questa volta qualcuno si è accorto dell'accaduto ma chi ci garantisce
che l'episodio non si è ripetuto altre volte?
Brindisi purtroppo vanta “l'abitudine” nel tollerare veri e propri
abusi sull'ambiente e sulla salute dei cittadini (decenni di carbonili
scoperti, le torce che sfiammano quasi quotidianamente, l'allagamento
della trincea del nastro trasportatore di Enel e lo sversamento di acqua
mista a carbone, solo per citare alcuni esempi): bisogna invertire la
rotta, a partire dal ricatto occupazionale tanto utilizzato (anche da
pezzi di sindacato)come giusitificazione per misfatti di ogni sorta.
Diventa dirimente per il futuro la necessità di coniugare il diritto al
lavoro con il diritto alla salute, senza compromessi al ribasso: chi
inquina non può e non deve essere tollerato.
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