La possibile
concessione ventennale delle rampe traghetto alla Compagnia Grimaldi è presentata
come un’imperdibile occasione di sviluppo per il Porto e la Città. In verità, il dito con cui ci indicano questa
opportunità è contorto e pieno di nodi.
Infatti lascia tutti un po’ perplessi la fretta con cui il Comitato
Portuale viene chiamato a esprimersi sulla questione. Pur essendo parte dello stesso Comitato, sindaco
e giunta non sono ancora operativi. La
stessa Autorità Portuale è retta da un commissario e si è in attesa di una
riforma. Nessuno ha ancora diradato i
dubbi sulla conformità di una simile concessione alla legge nazionale ed
europea. Nel rilascio delle concessioni,
la legge n. 84/94 obbliga le autorità competenti
a “riservare nell'ambito portuale
spazi operativi allo svolgimento delle operazioni portuali da parte di altre
imprese non concessionarie”. Anche su altre problematiche, il rischio di
azioni legali da parte di impese armatrici danneggiate è più che concreto. Sicuramente tutto ciò genera sospetto. Appare una forzatura per orientare la scelta
verso una direzione favorevole alle richieste di Grimaldi.
27 giugno 2016
17 giugno 2016
A CHI FA PAURA L’INDAGINE EPIDEMIOLOGICA?
Nella mattinata del
13 giugno 2016, durante l’udienza del processo contro ENEL avviato nel
2012 in cui siamo parte civile insieme ad altre associazioni, il pm
della procura di Brindisi Giuseppe De Nozza ha chiesto la condanna a 3
anni di reclusione per 13 dei 15 imputati per la dispersione di polvere
di carbone dal nastro trasportatore e dal carbonile della centrale di
Cerano. Non ci sono dubbi quindi (e per noi non ci sono mai stati) che
la polvere nera che ha contaminato i campi coltivati, come denunciato
dagli agricoltori, fosse polvere di carbone. Campi coltivati con
prodotti che negli anni sono entrati nella catena alimentare.
14 giugno 2016
PROCESSO ENEL - UDIENZA DEL 13-06-2016
Il pm chiede 13 condanne (leggi qui)
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CENTRALI A CARBONE,
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Processo Enel
6 giugno 2016
REGATA BRINDISI-CORFU' LIBERA DA DIRTY SPONSORS.
La
31° Regata Internazionale Brindisi-Corfù quest’anno è tornata libera da dirty sponsor. Ogni
anno abbiamo salutato i velisti arrivati in occasione di un evento che
restituisce dignità al nostro porto e alla nostra città, ma nel 2015 siamo
stati costretti a contestare (vedi qui) la presenza di ENEL e TAP tra i main sponsor.
Avevamo
ritenuto inaccettabile che l’unico evento brindisino rimasto ancora “pulito” e
rappresentato da uno sport pulito, venisse sostenuto da multinazionali che nel perseguimento di interessi privati legati unicamente
al profitto provocano danni ai territori e alle comunità. Concedere a queste
aziende di fare la propria propaganda attraverso una regata come la
Brindisi-Corfù è stata un’offesa per gli ospiti e per tutti i cittadini.
Quotidianamente
ENEL tenta di comprare il silenzio di cittadini e istituzioni con elargizioni
in denaro concesse nello sport, cultura, scuola, sanità, spettacolo,
università, parrocchie, volontariato, mentre noi siamo convinti che un evento
possa fare a meno di un dirty sponsor. Ma soprattutto non ci lasciamo ingannare
dalla pratica del greenwashing utilizzata per tentare di ripulire la sua
immagine.
Vogliamo
considerare l’edizione del 2015 - l’unica a “sporcarsi” - come una svista, e
noi speriamo che rimanga l’unico e l’ultimo caso. Il Circolo della Vela ha
sempre dimostrato che è possibile fare a meno dei dirty sponsor, e ci auguriamo
che sia un esempio per altri promotori di eventi.
Non
si deve dimenticare la situazione ambientale che viviamo a causa di un modello
industriale fallimentare, viste le conseguenze che ha generato sul piano
sanitario, economico e sociale e che paghiamo ogni giorno.
Una
soddisfazione oggi per noi tornare a vedere vele pulite in un lungomare
finalmente vivo. Il vento è la rivoluzione.
Buon
vento
COMUNICATO
STAMPA NO AL CARBONE-NO TAP
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