"Apprendiamo a mezzo stampa che la società Enel S.p.a. ha recentemente
deciso di mettere in vendita gli edifici di proprietà siti a Brindisi in
via Bastioni San Giorgio (quelli adiacenti a Porta Mesagne per
intenderci).
Tale atto è da ritenersi come l'ennesima presa in giro perpetuata da Enel nei confronti di una cittadinanza ed un territorio già ampiamente sfruttati e vessati dalla stessa società.
Sono anni oramai che la cittadinanza attiva chiede a gran voce che i suddetti edifici, che versano in stato di abbandono da diverso tempo, vengano abbattuti, restituendo visibilità e lustro a quello che a tutti gli effetti è uno fra i più belli e storicamente importanti simboli della città: Porta Mesagne.
Pensare di poter lucrare persino dove per anni si è deturpato ci sembra davvero troppo.
Come movimento No al Carbone chiediamo pertanto che gli edifici in questione vengano ceduti a titolo gratuito al Comune di Brindisi, il quale dovrà poi impegnarsi a riqualificare l'area in linea con la sua valenza storica ed architettonica.
E' giunta l'ora che Brindisi torni ai brindisini."
Tale atto è da ritenersi come l'ennesima presa in giro perpetuata da Enel nei confronti di una cittadinanza ed un territorio già ampiamente sfruttati e vessati dalla stessa società.
Sono anni oramai che la cittadinanza attiva chiede a gran voce che i suddetti edifici, che versano in stato di abbandono da diverso tempo, vengano abbattuti, restituendo visibilità e lustro a quello che a tutti gli effetti è uno fra i più belli e storicamente importanti simboli della città: Porta Mesagne.
Pensare di poter lucrare persino dove per anni si è deturpato ci sembra davvero troppo.
Come movimento No al Carbone chiediamo pertanto che gli edifici in questione vengano ceduti a titolo gratuito al Comune di Brindisi, il quale dovrà poi impegnarsi a riqualificare l'area in linea con la sua valenza storica ed architettonica.
E' giunta l'ora che Brindisi torni ai brindisini."
Siete fantastici. Seguendo le vostre logiche e il vostro modo di agire, a me piacerebbe che venissero ad abbattere le vostre case. Così si potrebbe dare lustro alla città. Ovviamente faccio ironia e mi chiedo, i principi sulla proprietà privata? Ah no, quando la proprietà è di qualcun altro va bene, si può abbattere. Un associazione "sana" e non strumentale proverebbe a sedersi al tavolo con il proprietario (Enel in questo caso) e a trovare un accordo. Sapete, c'è sempre un'altra soluzione: compratela e poi fatene quello che volete.
RispondiEliminaL.S.