27 luglio 2011

Troppe malformazioni nei neonati a Brindisi, arriva una interrogazione parlamentare.

FARINA COSCIONI, MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:
dai dati di uno studio realizzato da undici ricercatori presentata a un recente convegno di neonatologia che si è tenuto a Brindisi, emerge che in quella sola città si sono registrate, tra il 2001 e il 2008 176 anomalie
congenite nei neonati di diversa gravità su 7.644 neonati, approssimativamente il 18 per cento in più rispetto al dato riportato dal registro europeo; lo studio è il prodotto di una collaborazione interistituzionale che vede in primo piano l'istituto di fisiologia clinica del Cnr di Lecce e di Pisa, che da anni lavora su aspetti sanitari di notevole rilevanza pubblica; l'unità operativa di neonatologia dell'ospedale Perrino di cui è responsabile Giuseppe Latini; la Asl di Brindisi e l'università di Pisa. Ne sono autori: Emilio Gianicolo, Antonella Bruni, Enrico Rosati, Saverio Sabina, Roberto Guarino, Anna Pierini, Gabriella Padolecchia, Carlo Leo, Maria Angela Vigotti, Maria Grazia Andreassi e Giuseppe Latini, che ha dato l'input allo studio sulla base dei dati osservati nel suo reparto; l'eccesso è maggiore, e sfiora quasi il 68 per cento, se si analizzano le malformazioni congenite di tipo cardiovascolare;
dicono i ricercatori, «si è registrata una più alta presenza di anomalie congenite a Brindisi - si legge nelle conclusioni dello studio - specialmente per le cardiopatie congenite, dopo averla confrontata con la media europea»;
si tratta di un'indicazione inquietante che imporrebbe, come è stato peraltro suggerito, l'istituzione in Puglia, di un registro delle malformazioni congenite, cosi, come esiste per esempio, per la mortalità o per i ricoveri per malattie neoplastiche;
gli studiosi suggeriscono anche che non si abbandonino le ricerche e si prosegua con studi di tipo eziologico e comunque appare essenziale che si studi l'origine del fenomeno che potrebbe essere in relazione con l'inquinamento prodotto dal polo industriale;
le anomalie congenite rappresentano una questione cruciale per la sanità pubblica;
il lavoro degli undici ricercatori ha un obiettivo ben preciso: stimarne la diffusione a Brindisi, città con alto tasso di inquinamento e per questo sono stati tenuti sotto osservazione i neonati da zero a 28 giorni di età, nati tra il 2001 e il 2009, da madri residenti in Brindisi, ovunque abbiano partorito, dimessi con una diagnosi di anomalia congenita;
i casi sono stati classificati in vaste categorie e validati con un database di terapia intensiva neonatale, e in particolare sono state quindi comparate la prevalenza delle anomalie congenite registrate a Brindisi con quelle riportate dalla rete di sorveglianza europea sulle anomalie congenite (Eurocat);
l'esito dell'indagine risulta essere di notevole rilievo perché, per la prima volta, nel capoluogo si ha la misura di un indicatore sanitario, le malformazioni congenite, diverso dalla mortalità o dai ricoveri per malattie neoplastiche o di altro tipo. I dati sono stati verificati incrociandoli con altri disponibili presso l'Utin (unità di terapia intensiva neonatale) di Brindisi dal 1986 -:
se quanto sopra esposto corrisponda a verità;
in particolare se confermi o smentisca il contenuto e l'esito dell'indagine degli undici ricercatori in ordine all'inusuale numero di gravi anomalie tra i neonati di Brindisi;
quali urgenti iniziative di competenza si intendono promuovere, e adottare in relazionarla vicenda sopra evidenziata.
(4-12400)

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