
Se poi in campagna elettorale ci si
ritrova tra i candidati sindaci il Presidente dell’ENEL Basket, è palese
quale possa essere la provenienza del finanziamento, come palese è un
conflitto di interessi. Uomo Enel dice #laformulagiusta NOI diciamo #lasoluzionesbagliata.

LEGALITA’: ENEL è sotto processo dal
2012 presso il Tribunale di Brindisi con l'accusa di dispersione
incontrollata di polvere di carbone e danneggiamento di terreni
agricoli.

AMBIENTE: con le tonnellate di sostanze tossiche emesse in
atmosfera la centrale ha prodotto un danno sanitario stimato
dall’Agenzia Europea per l’Ambiente tra i 536 e i 707 milioni di euro
per la produzione del 2009. Per la stessa produzione si stima un ricavo
ENEL pari a circa 600 milioni di euro.


DIRITTI:
con la costruzione del nastro trasportatore è stata danneggiata la falda
togliendo ai cittadini residenti nella Contrada di Cerano il diritto al
bene primario dell’acqua.
SOLDI: non ci lasciamo ingannare dal
greenwashing con il quale ENEL tenta di ripulire la sua immagine con
elargizioni in denaro a sport, cultura, scuola, sanità, spettacolo,
università, parrocchie, volontariato, ecc. Per zittire le critiche alla
sua dannosa presenza sul territorio, negli anni 2013-2014 ENEL ha
sostenuto solo a Brindisi una spesa totale pari a quasi 5 milioni di
euro.
TERRITORIO: oltre 400 mila tonnellate di rifiuti
pericolosi, spacciati per innocui, provenienti dalla centrale a carbone,
sono stati sepolti illecitamente nei terreni agricoli del brindisino e
in quelli calabresi. Oltre 400 mila tonnellate di rifiuti pericolosi che
se fossero stati smaltiti in discariche autorizzate avrebbero
comportato per ENEL un costo di oltre 60 milioni di euro. Questo vuol
dire creare danni al territorio.
PORTO: oggi la movimentazione
del nostro porto è ridotta al trasporto e stoccaggio di materie prime ad
uso principale di produzione energetica. Questo ha compromesso
l'equilibrio ambientale e impedito lo sviluppo di altre attività.
TURISMO: la presenza di grandi impianti industriali, e in particolare
di una centrale a carbone lungo la costa sud, ha trasformato la
vocazione del nostro territorio e impedito ogni sviluppo turistico.
Questo è sotto gli occhi di tutti, e a noi non piace per niente.