13 ottobre 2009

Grande festa alla corte di Federico II

Grande festa alla corte di Federico II

Enel incontra Vendola, apre il portafoglio e prova a dare un futuro tranquillo alla contestatissima centrale a carbone di Brindisi.

Di questa centrale ho già parlato altre volte.
E’ un gigante da 2640 Mw alimentato a carbone che, recentemente, ha subito l’attacco di Greenpeace e il fischietto del Gruppo Anti-Cerano.
Enel, in un comunicato stampa del 12 ottobre, fa sapere che ha discusso di questa centrale con gli amministratori locali, Presidente Vendola incluso, per trovare un accordo sull’ulteriore riduzione delle emissioni inquinanti dell’impianto.
Ulteriore perchè, sempre secondo il comunicato, dal 2005 ad oggi l’azienda afferma di aver speso circa 200 milioni di euro in lavori di ambientalizzazione arrivando oggi ad emissioni sotto la soglia di legge.
Su quest’ultima affermazione nulla si può dire, negare, smentire. Ma neanche confermare perchè i dati ufficiali dell’Ines (Inventario nazionale delle emissioni e delle loro sorgenti) sono fermi al 2005, anno in cui sono partiti i lavori.
In realtà avrei trovato dei dati riferiti al 2006, che sono anche peggiori di quelli del 2005 ma 200 milioni di euro di lavori non si fanno in 12 mesi…
Scendendo nel tecnico, l’Enel annuncia lavori in queste sezioni:
la copertura del carbonile interno alla centrale
i riscaldatori d’aria dei gruppi 1 e 4 e i corpi di bassa pressione delle turbine per la riduzione del consumo specifico
i circuiti di aria dei fumi per il miglioramento dell’efficienza del sistema ambientale
i filtri a manica e i ventilatori aria gas dei gruppi 3 e 4
l’upgrading dei mulini
i ventilatori aria principale e secondaria
Ad occhio sembrerebbero lavori interessanti.
Però mi chiedo una cosa: se in quattro anni hanno già speso 200 milioni di euro per scendere sotto la soglia di legge, per quale motivo dovrebbero spendere altri milioni e milioni di euro in un periodo di vacche magre come questo?
Per quale motivo organizzazioni ambientaliste serie (e scientificamente molto ben carrozzate) come Greenpeace dovrebbero azzardarsi ad occupare una centrale termoelettrica (cosa anche abbastanza pericolosa, oltre che illegale) se già tutto va bene?
Se un giorno avremo a disposizione i dati sulle emissioni 2006-2009 potremo avere le risposte a questi quesiti.

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