8 novembre 2009

Rispetto per i Medici contro arroganza e pretestuosità

Pensavamo di averle sentite tutte ma in realtà ci sbagliavamo. L’ultima uscita del comitato Si al carbone “pulito” con il quale si attacca l’Ordine dei Medici della Provincia di Brindisi ha infatti oltrepassato ogni limite e decenza.
Affermare che i medici di Brindisi sono lontani dalla realtà quando ricordano a tutti che l’inquinamento ambientale è causa di patologie cardiovascolari e tumorali che provocano un eccesso di mortalità, risuona in maniera tragica.
I nostri Medici, cui va tutto il nostro rispetto e riconoscenza per la loro importante opera, hanno visto crescere nel corso degli anni il numero di malati e purtroppo anche di morti nella nostra città e in tutto il Salento.
Loro, a differenza degli eminenti professori riunitisi nel gruppo si al carbone, parlano di cose che non solo hanno studiato ma hanno anche purtroppo sperimentato nella loro professione.
Ci sembra paradossale che contestino non solo un singolo dottore ma addirittura un intero Ordine dei Medici adducendo tra l’altro motivazioni su cui è preferibile stendere un velo pietoso.
Ma la loro arroganza va oltre quando richiedono addirittura l’intervento del Ministro per zittire l’Ordine dei Medici, soggetto istituzionalmente titolato a rilasciare pareri e dichiarazioni concernenti la tutela della salute pubblica.
La democrazia è fatta di partecipazione, di confronto tra opinioni differenti e richiamare il potere politico perché zittisca un ordine professionale titolato ad esprimere pareri, ci ricorda un tempo ed una pratica politica fatta in camicia nera cosi come il carbone che speravamo morta e sepolta.
Per questo motivo e per la assoluta confusione creata ad arte sulla materia in questione, chiediamo al comitato “Si al Carbone” la disponibilità a partecipare ad un confronto pubblico alla presenza di organi di informazione, cittadini e chiunque vi voglia prendere parte, in cui chiarire in maniera netta le rispettive posizioni confrontandosi su dati, studi e tabelle piuttosto che su interpretazioni pretestuose della realtà.

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