12 giugno 2010

Barletta, un altro forum è possibile

di Ylena Sina

MOBILITAZIONE. Parallelamente al vertice internazionale, cittadini ed esperti si confronteranno sul tema dell’energia.
L'Altro forum dell’energia di Barletta sarà in piazza, tra la gente, «per costruire dal basso, e con la più ampia partecipazione cittadina possibile, una mobilitazione che punti a salvaguardare l’unica risorsa di cui disponiamo: il territorio».
Sono questi gli intenti del Coordinamento no biomasse e no inceneritori della Bat, neonata provincia pugliese che comprende le città di Barletta, Adria e Trani, organizzatori dell’evento cittadino che si terrà in contemporanea con il Forum Energetico internazionale, il 16 e il 17 giugno, a Barletta.
Così, mentre nelle sale del Castello, chiuse ai “semplici cittadini”, politici e aziende impegnate nel campo della produzione di energia parleranno di biomasse, inceneritori, rigassificatori, petrolio e nucleare, nella piazza della Cattedrale di Barletta attivisti, cittadini ed esperti in materia si confronteranno su diversi modelli di sviluppo energetico.
Primo appuntamento, il 15 giugno con una conferenza che affronterà le conseguenze di discariche e inceneritori sulla salute, alla quale interverranno Ferdinando Laghi dell’Isde e Rossano Ercolini della Rete Rifiuti Zero. Quindi, il giorno seguente, si proseguirà con un incontro dal titolo “Ritorno al passato: nucleare e petrolio. Quali politiche energetiche” al quale parteciperanno Vincenzo Miliucci dei Cobas, il giornalista Gianni Lannes, Giuseppe De Leonibus, ricercatore presso l’università della Basilicata in Gestione dei Rifiuti Industriali, e Roberto Cazzolla, responsabile Ambiente Wwf Puglia. Infine, il 17 giugno alle ore 19, un corteo cittadino sfilerà per le strade di Barletta. Il Forum internazionale, patrocinato dal Comune di Barletta e dalla Provincia della Bat, «spacciato per uno dei primi momenti in città per la discussione sulla tematiche energetiche» denunciano i cittadini, viene dopo mesi di conflitti tra i comitati locali e le amministrazioni pubbliche con al centro la costruzione di una serie di centrali a biomasse che vanno dai 37 ai 56MW nella provincia.
A Trani, Andria, Canosa, Trinitapoli e in altri comuni della zona sono infatti attive procedure di autorizzazione per una serie di centrali mentre, a Barletta, l’iter del progetto proposto dalla Tre Tozzi Renewable Energy spa è stato temporaneamente sospeso dal sindaco Nicola Maffei.
«Oltre all’inquinamento prodotto dalla combustione - spiegano dal Coordinamento, nato nell’aprile scorso per unire i diversi comitati della Bat - le biomasse non sono vincolate alla filiera corta, in quanto la produzione locale non è sufficiente ad alimentare centrali delle dimensioni proposte, favorendo così l’importazione, con relativo inquinamento, il disboscamento e l’impoverimento di foreste del sud del mondo».
Sulla scia di queste mobilitazioni è nato l’Altro Forum dell’energia che si oppone a quello internazionale, che, come scritto sul sito ufficiale, presenta l’obiettivo «di chiarire e favorire i rapporti tra investitori e Istituzioni, compresi gli Enti locali sempre pronti a scaricare sui territori di altri progetti proposti».
Tra gli sponsor dell’evento il ghota del capitalismo mondiale in fatto di energia tra cui Enel, A2A, Ansaldo Nucleare e Sorgenia. Ma a preoccupare particolarmente il Coordinamento è la presenza, tra gli sponsor, del gruppo Techint (dal 2005 azionista in Impregilo con il consorzio Igli), la multinazionale della famiglia Rocca, specializzata in infrastrutture, petrolchimici, raffinerie, acciaierie e rigassificatori alla cui guida per l’Italia siede Gianfelice Rocca il quale, tra i tanti incarichi di rilievo, fra cui la presenza nel cda della Tenaris, figura quello di essere membro del cda della Buzzi Unicem, azienda che possiede il cementificio di Barletta. «Questa società» spiegano dal Coordinamento «non ha mai fatto mistero circa il possibile utilizzo dei propri stabilimenti come veri e propri inceneritori». È questa, per i cittadini della Bat, la prova che «con questo Forum, le multinazionali dell’Energia puntano a imporre, a porte chiuse, il loro modello di sviluppo basato sullo sfruttamento delle risorse che domani, sui nostri territori, lascerà solo miseria e devastazione».
Per questo il Coordinamento invita il Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, «se veramente vuole fare opposizione alle trivellazioni petrolifere e alle centrali nucleari di partecipare all’Altro Forum insieme ai movimenti e alle associazioni che stanno costruendo, dal basso, una nuova idea di società basata sulla tutela dell’ambiente».

Fonte: Terra 04/06/10

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