Barcellona, 30 apr. - Scoperto per la prima volta un legame tra
l'inquinamento ambientale e l'infertilita' femminile nelle donne sotto i
40 anni. E' quanto emerge da una ricerca dell'Institut Marques de
Barcelona. Lo studio e' stato effettuato su donne che si sono rivolte
alla sezione di Reproduccion Asistida dell'Istituto: secondo Marisa
Lopez-Teijon, la direttrice del reparto a capo dello studio, l'80 per
cento delle donne con un ciclo regolare non riesce a diventare madre per
aver visto ridurre la propria riserva ovarica a causa di tossine e
sostanze inquinanti. Finora l'inquinamento era stato collegato alla
qualita' dello sperma e alla relativa sterilita' maschile (pioniera
della scoperta, 12 anni fa, la Lopez-Teijon), ma il recente studio
evidenzia che puo' influenzare anche la fertilita' delle donne. "In
generale, non c'e' un alto tasso di menopausa precoce - ha detto la
Lopez-Teijon all'agenzia Europa Press - ma nelle donne giovani
potenzialmente fertili abbiamo riscontrato una diminuzione della riserva
ovarica a causa degli inquinanti e delle tossine prodotte nelle aree
industrializzate". Questo problema viene attribuito per il 20 per cento a
fattori classici come eredita' genetica, malattie cromosomiche,
malattie autoimmuni, endometriosi, chemio e radioterapia, mentre l'80
per cento sarebbe da attribuirsi a diossine, pesticidi, fumo, piombo,
idrocarburi. In realta', secondo la ricercatrice, questa perdita di
fertilita' spesso inizia nell'utero: "entro i primi cinque mesi il feto
femmina gia' contiene tutta la sua riserva ovarica - ha detto - e se nel
grasso della madre si accumulano troppe tossine questa riserva
diminuira' e avra' una qualita' inferiore".
(fonte: salute.agi.it)
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