Presidente Emiliano
chiudiamo il 2015 con la notizia ufficiale di quanto già immaginavamo,
ovvero la conferma della sua avversione forse inconsapevole, ma
sicuramente convinta , alle terre del Salento e più in particolare per
la terra di Brindisi.
Nella sua spasmodica ricerca di un sito alternativo all'approdo di San Foca, nel suo affannoso tentativo di mantenere le promesse elettorali senza per questo fare ombra alle potenti multinazionali, ha trovato sulla sua strada Brindisi, che è parte del Salento (lo saprà) , ma che evidentemente non ne appartiene a pieno diritto quando si parla di vocazioni del territorio.
Nella sua spasmodica ricerca di un sito alternativo all'approdo di San Foca, nel suo affannoso tentativo di mantenere le promesse elettorali senza per questo fare ombra alle potenti multinazionali, ha trovato sulla sua strada Brindisi, che è parte del Salento (lo saprà) , ma che evidentemente non ne appartiene a pieno diritto quando si parla di vocazioni del territorio.
Che
Brindisi faccia parte della Puglia sicuramente lo sa, ma questa città
insieme a Taranto condivide il destino di "sgabbuzzino" della regione,
di ripostiglio, di luogo impresentabile dove andare a nascondere tutte
le nefandezze. Luoghi questi che la natura ha reso bellissimi, ma che
la politica degli ultimi 60 anni ha violentato e in gran parte
devastato.
Parlando di Brindisi come punto di approdo della Tap, suggerito evidentemente da "eminenti professionisti ed esperti" dell'industria pesante, non si è reso conto (speriamo) della gravità di certe affermazioni.
Parlando di Brindisi come punto di approdo della Tap, suggerito evidentemente da "eminenti professionisti ed esperti" dell'industria pesante, non si è reso conto (speriamo) della gravità di certe affermazioni.
Lei dovrebbe conoscere la drammatica
situazione ambientale di questo territorio, dovrebbe sapere che Brindisi
è zona SIN (11000 ettari), che nella zona industriale (grande 5 volte la
città) ci sono ben 7 impianti a rischio di incidente rilevante, che la
zona individuata da lei e dai suoi "esperti" è a contatto con una delle
discariche industriali più grandi d'Europa (almeno 1,5 Milioni di metri
cubi di fanghi altamente tossici ) residui di lavorazione di un
petrolchimico, anch’esso definito “strategico” dai suoi “esperti”.
Dovrebbe sapere che quella zona è confinante con la riserva naturale di
Punta della Contessa, un lembo di terra tra i più belli della Puglia,
stretto d'assedio tra il fu “strategico" petrolchimico e la neo
“strategica" centrale di Cerano.
Lei queste cose dovrebbe conoscerle ma se non le conosce dovrebbe avere l'umiltà di fare un "tour", un #VeleniTour al quale è stato da noi invitato, che le stampi negli occhi l'immagine della devastazione della nostra terra.
Lei queste cose dovrebbe conoscerle ma se non le conosce dovrebbe avere l'umiltà di fare un "tour", un #VeleniTour al quale è stato da noi invitato, che le stampi negli occhi l'immagine della devastazione della nostra terra.
Lei Presidente dovrebbe conoscere il nesso profondo che da queste parti
esiste tra multinazionali, colonizzazione e distruzione ambientale e
sociale.
E anziché parlare di Sud e vestirsi di meridionalismo un po' sui generis, faccia un passo verso la consapevolezza che non possono essere le multinazionali a salvare questo territorio.
Presidente Emiliano lei (forse inconsapevolmente) dà l'impressione di voler agire discriminando un territorio, che è quello di Brindisi, verso cui dai suoi ultimi atti traspare una sorta di razzismo ambientale basato su affermazioni strumentali e volutamente propagandistiche come la conversione di Cerano, affermazioni usate spudoratamente per spacciare TAP come infrastruttura necessaria a questo scopo, e magari anche ad altro.
Il suo predecessore venne in piazza nella nostra città a farci promesse mai mantenute, lei in maniera ancor più supponente rincara la dose senza nessuna cognizione nè rispetto per i cittadini, le associazioni e le istituzioni locali che si sono già espresse negativamente sull'approdo Tap.
E anziché parlare di Sud e vestirsi di meridionalismo un po' sui generis, faccia un passo verso la consapevolezza che non possono essere le multinazionali a salvare questo territorio.
Presidente Emiliano lei (forse inconsapevolmente) dà l'impressione di voler agire discriminando un territorio, che è quello di Brindisi, verso cui dai suoi ultimi atti traspare una sorta di razzismo ambientale basato su affermazioni strumentali e volutamente propagandistiche come la conversione di Cerano, affermazioni usate spudoratamente per spacciare TAP come infrastruttura necessaria a questo scopo, e magari anche ad altro.
Il suo predecessore venne in piazza nella nostra città a farci promesse mai mantenute, lei in maniera ancor più supponente rincara la dose senza nessuna cognizione nè rispetto per i cittadini, le associazioni e le istituzioni locali che si sono già espresse negativamente sull'approdo Tap.
A Brindisi non viene lasciato il
diritto di autodeterminare un proprio sviluppo, di cambiare direzione,
di darsi una propria originale impostazione, cosa che invece viene
permessa, accettata o addirittura incentivata in altre realtà.
Ma questo diritto lo pretendiamo.
Presidente Emiliano, Brindisi è in transizione.
Non disturbi.
Presidente Emiliano, Brindisi è in transizione.
Non disturbi.
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