16 maggio 2010

ALLERTA COKERIE "ALTA MAREA" DIFFIDA VENDOLA

da La Gazzetta del Mezzogiorno del 15/05/10
«Adotti il piano per limitare le emissioni» 
Una diffida al presidente Vendola sulla questione cokerie dell’Ilva e cambia la strategia degli ambientalisti di «Altamarea». A due settimane dalla marcia organizzata sabato 29 maggio, i rappresentanti delle associazioni ecologiste chiedono a Vendola di «adottare il “piano di azione” a fronte del rischio di superamento nel 2010 dell’ “obiettivo di qualità” fissato per il benzoapirene in un nanogrammo per metro cubo d’aria, che avrebbe dovuto essere raggiunto a Taranto - ricorda Altamarea - sin dal primo gennaio 1999». Il piano «preveda, nell’im - mediato, ogni misura tecnicamente idonea a limitare fortemente le emissioni di benzoapirene da parte della cokeria dell’Ilva, impianto cui va sicuramente addebitata - scrivono gli ambientalisti - la maggior parte delle emissioni. Nel caso in cui non si individuino misure tecnicamente idonee ed efficaci, occorre sospendere l’atti - vità della cokeria dell’Ilva».
Gli ambientalisti chiedono l’in - stallazione, sotto la supervisione di Arpa Puglia, intorno alla cokeria dell’Ilva e intorno agli altri impianti situati nell’area industriale di Taranto, di un sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni di idrocarburi policiclici aromatici, di cui il benzoapirene è il componente più pericoloso. Si chiede inoltre di ad adottare un “piano di risanamento della qualità dell’aria”, attivando un sistema di informazione del pubblico. «Vogliamo "forzare" le istituzioni a intervenire sulle aziende affinché rispettino contenuti, strumenti e tempi ben definiti dalle leggi».    «Altamarea sa bene che la situazione di Taranto è estremamente complessa e gravida di conseguenze molto pesanti, ma il sicuro, accertato mancato raggiungimento dell’ “obiettivo di qualità”, stabilito per il benzoapirene, non può essere sottaciuto o considerato irrilevante o ininfluente sulla salute dei cittadini. Il costante “sforamento” dell’ “obiettivo di qualità” di un nanogrammo per metro cubo d’aria per il benzoapirene, è ormai un fatto notorio, ampiamente provato e persino “certificato” dalle rilevazioni dell’Arpa».    «Dovendo intervenire sulla principale fonte di queste emissioni cancerogene e mutagene,   non c’è alcun dubbio che si deve intervenire innanzitutto proprio sulla cokeria dell’Ilva, la principale fonte delle emissioni di questo micidiale inquinante. Essendo pertanto assolutamente indispensabile rispettare l’ “obiettivo di qualità” stabilito per il benzoapirene, non c’è alcun dubbio che devono essere immediatamente adottati tutti i provvedimenti necessari a contenere siffatte illecite emissioni - conclude la nota di Altamarea - nell’area urbana di Taranto. Il Gruppo Riva, che ha acquistato dallo Stato, ad occhi aperti e per “quattro soldi”, il Centro siderurgico di Taranto, non può tirarsi ora indietro rispetto agli investimenti necessari per risanare seriamente la cokeria di Taranto, cosa che la Regione Puglia dovrà richiedere ed ottenere».

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