30 agosto 2011

Breve reportage tra il 28 e il 29 Agosto 2011.

Domenica 28 Agosto ore 03.00. Tornano a squarciare il cielo le fiamme del Petrolchimico, innalzando una densa colonna di fumo nero . 
-E’ stata l’interruzione della fornitura di energia elettrica su entrambe le linee ad alta tensione di Terna a scaricare l’intera massa di richiesta di energia sulle centrali Edipower ed Enipower di Brindisi, facendo saltare il dispositivo di protezione che evidentemente non è calibrato sull’eventualità del black-out totale. Sarebbe questa la prima spiegazione ricevuta stamani dai sindacati dei lavoratori chimici ed elettrici da Enipower (centrale turbogas da 1.170 megawatt ), per il blocco totale degli impianti del petrolchimico consortile di Brindisi e delle stesse già citate centrali termoelettriche, avvenuto alle 3 del mattino di domenica, e durato sino alle 11, quando Terna ha ripristinato la normalità.-
Questo scrive la testata on-line Brindisireport  alle 14:19 di Lunedì 29. In realtà ci sono segnalazioni della torcia accesa visibile da Mesagne molto prima delle 3:00, ma soprattutto la "normalità" non è stata ripristinata affatto visto che mentre scrivo questo post (Lunedì ore 23:00) la torcia sputa ancora fuoco e veleni.

Domenica 28 Agosto ore 11:00.  I bagnanti lungo il litorale brindisino iniziano ad allarmarsi alla vista della densa nuvola di fumo nero che dalla zona industriale ormai incombe sulle loro teste. Antonio Q. , un surfista, fa delle riprese col videofonino e le invia alla mail del blog. 
Alle ore 15,30 alcuni cittadini brindisini (Francesco L., Claudia P., Massimiliano C., Fabrizio D. e Davide D.), allarmati dall’odore acre che si espande nella città si recano prima alla caserma dei Vigili del Fuoco, i quali dicono di non preoccuparsi in quanto trattasi di "operazioni di manutenzione", e poi alla Caserma dei Carabinieri di Brindisi ma riescono solo ad avere poche informazioni.
Alle 16,30 di ritorno da Località Torre Cavallo, i  cinque cittadini brindisini si recano in Questura  per segnalare il forte odore nauseabondo registrato nella zona.

Le torce continuano a bruciare, seppure ad intervalli, da più di tredici ore e nessuna autorità locale è stata allertata. I centralinisti  Eni imbarazzati non rispondono e quando lo fanno non danno alcuna spiegazione. Top-secret sull'accaduto per circa dieci lunghe ore.
Arriva una telefonata: un gruppo di surfisti in Località Lindinuso ci segnala  la presenza nell’aria di un forte odore nauseabondo: -una puzza come se fosse benzina- ci dicono.

Inviamo come Movimento No al carbone un comunicato stampa al quale segue una lettera  indirizzata ad Arpa Puglia e per conoscenza anche alla Procura della Repubblica.

Lunedì 29 Agosto. Ci mettiamo al lavoro per produrre un dossier da consegnare alla Digos, fatto di testimonianze e materiale foto/video ricevuti via mail.
Il dipartimento Arpa di Brindisi, malgrado le fiammate siano durate dalla notte fino al tardo pomeriggio di Domenica, non avrebbe effettuato alcuna misurazione delle ricadute inquinanti con apparecchiature mobili. I dati on-line delle centraline fisse a terra invece  registrano per la giornata del 28/8  una qualità dell'aria ottima!

Mentre noi cittadini non sappiamo ancora se siamo o meno a rischio intossicazione, arriva puntuale il  vergognoso comunicato stampa del sindacato Cisal, pronto a prendere le difese di un'azienda (la Polimeri) che non ha avuto neanche il decoro di fare un comunicato per dirci cosa è successo e cosa si sta bruciando.

E intanto sono le 23.57 , quasi Martedì,  e arriva un'altra mail: la torcia sputa ancora fuoco e veleni. 
Questo il video allegato.


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