Ad Augusto Ascheri inquinare solo a Cairo Montenotte non gli basta più.
Il re del carbone adesso vuole cattarsi anche il terminale carbonifero genovese… e forse …
Da bimbo era così birichino che la befana gli portava sempre la calza piena di carbone (ma non quello di zucchero … antracite vera).
L’imprinting gli fu fatale tanto che cresciuto gli rimase la fissa del carbonfossile. Poco più che ventenne volle a tutti i costi andare a lavorare alla corte di mr. Jack Clerici (uno dei più noti trader genovesi di materie prime) e la sua società Coe & Clerici, azienda con due grosse specialità: girare generose mazzette a Viezzoli (AD dell’allora dell’Ente Nazionale per l’Energia Elettrica) e vendere cospicue forniture di carbone alle centrali dell’Enel. Con il pallino per il coke Augusto cresce fino a mettersi in proprio fondando la sua Energy Coal e dando il via ad una serie di mirate acquisizioni tutte accomunate dal carbone come core business. Prima la Italiana Coke comprandola dal Gruppo Barone di cui diventa azionista unico, quindi la società ex ENI, Funiviaria Alto Tirreno e a seguire quote in altre società come Funivie Spa (vedete i suoi carrelli sulla capoccia quando passate in autostrada da Savona), Terminal Alti Fondali Savona, Terminal Rinfuse Italia.
Un lavoro silenzioso il suo, spesso lontano dai riflettori mediatici. Per questo forse un imprenditore poco valorizzato dai media della stampa economica, e più considerato invece dai reporter della stampetta locale per spicciola cronacaccia di periferia (una mezza dozzina procedimenti penali pendenti riguardanti i “fumi” degli stabilimenti e situazioni di inquinamento di vari di scarichi idrici e terreni, oltre ad un procedimento per omicidio colposo a seguito d’infortunio sul lavoro d’un operaio).
In tempi di crescente crisi economica come questi il segugio però sta alla finestra aspettando che maturino i tempi per rilevare società decotte al punto giusto. Infatti col tempo lo scenario delle grandi alleanze muta rapidamente.
Tramontano grandi sogni come quello di Antonio Barone e Giorgio Messina di dar vita ad una grande società terminalistica italiana dedicata al carbone (v. Scrittura Privata qui quì allegata e zo riprodotta pdf). E’ lui in questo contesto coglie la palla al balzo e parte con le acquisizioni.
Prima il terminale carbonifero genovese, e forse chi lo sa forse anche di tutta Terminal Rinfuse Italia visto che è dal 2000 che Ascheri sta smaniando per metterci le mani sopra (v. verbali Cda TRI, TRV, TRM e TRG, Dossier T.R.I. SG Corporate & Investment Banking qui allegati e riprodotti pdf). Certo Terminal Rinfuse Genova qualche problemino ce l’ha, non nascondiamocelo. Contenziosi legali, procedimenti penali e più di qualche defaillance di carattere ambientale, come attesta una due diligence ambientale condotta sulla società: “esistono scarichi di polveri diffuse (determinate nelle fasi di sbarco, stoccaggio e imbarco). La normativa obbliga ad effettuare tutti gli accorgimenti necessari affinchè le polveri diffuse vengano ridotte al minimo … occorre segnalare numerosi incidenti sul lavoro avvenuti in TRG (anche decessi) per uno dei quali è aperta l’indagine penale della magistratura… sulla base della breve analisi effettuata si possono segnalare le seguenti anomalie (segue ampia descrizione) …”. Ma Augusto nostro sa già come prendere il toro per le corna.
Oggi Augusto Ascheri è un agiato 60enne, ricco e nero. E sarà destinato ad esserlo sempre più, dal momento che ha quasi in saccocia tutto sto popo di ben di dio. Intanto per la società Terminal Rinfuse Genova è quasi fatta.
Italiana Coke ha inviato “ad Estate e BBIPH una manifestazione di interesse per acquisire il ramo d’azienda riconducibile a Terminal Rinfuse di Genova, di proprietà di Terminal Rinfuse Italia, a fronte della seguente contropartita: 1) cessione in permuta del 20% del capitale sociale di Estate di proprietà Italiana Coke, 2) rinuncia ai crediti per i finanziamenti effettuati ad estate, pari ad euro 2.792.000 al netto di un contributo cauzionale effettuato da Italiana Coke a favore di A.P.S. … come a noi tutti noto … sia le azioni di Terminal Rinfuse Italia che i beni di sua proprietà costituenti tutti i rami d’azienda (Genova compresa) sono stati dati in pegno alle Banche finanziatrici del Gruppo Euroports…” (v. lettera dello Studio Legale Cristoffanini qui allegata e riprodotta pdf, circolarizzata ad alcuni consulenti finanziari).
Insomma, per chi no lo avesse ancora capito, per Ascheri si preannuncia una bella calza piena di carbone anche quest’anno. Ma sarà almeno carbone pulito?
Se credete ancora alla Befana sì.
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