Come D'Artagnan, Fulvio Conti, amministratore delegato Enel, arriva a Brindisi e ad aspettarlo i tre moschettieri Consales, Ferrarese e la Capone con in testa, non un cappello di piume ma bensì un elmetto da operaio.
Uno per tutti e tutti per uno!
Contentissimi si fanno fotografare mentre insieme posano la prima pietra del carbonile coperto, che ancora non lo è, forse lo sarà tra 3/4 anni.
Il carbonile della vergogna.
Oltre 15 anni di tonnellate di carbone stoccate completamente all'aperto hanno causato , e continuano a farlo, inquinamento e morte.
Un carbonile scoperto è roba da terzo mondo, e per Enel un lusso che solo a Brindisi poteva concedersi, non capiamo quindi cosa ci sia da essere contenti!
Il sindaco Consales invece che elogiare la decisione farebbe meglio a chiedere un risarcimento per non averlo coperto prima, ma soprattutto non c'è nulla da esser contenti perchè l'inizio di quest'opera conferma la decisione di Enel di continuare a bruciare carbone a Brindisi per altri 30-40 anni.
“Il ruolo di un’azienda si misura sul livello della sua responsabilità sociale”, ha detto la vice presidente della Regione Puglia, Loredana Capone, ricordando l’attenzione dell’amministrazione Vendola per le problematiche del fabbisogno energetico del Paese, e del polo energetico di Brindisi.
Responsabilità sociale, certo! Non dimentichiamoci però quelle civili e penali, che attendiamo vengano accertate dalla magistratura.
Tutti contenti quindi, ringraziando Mamma Enel per il prossimo campionato di lega A1 e mettendo definitivamente una pietra sopra allo sviluppo della costa e alla possibilità di fare turismo.
Tutti contenti e orgogliosi di avere sotto il naso la centrale a carbone più inquinante d'Italia.
[leggi la notizia su BrindisiReport.it]
Nessun commento:
Posta un commento