ENEL, L'ENERGIA SORDA CHE SA USARE I TROMBONI
Apprendiamo
dalla testata on-line de “il Fatto quotidiano” alcune informazioni
presenti nell'articolo di Andrea Tundo dal titolo -Enel, l'azienda organizzava manifestazioni "spontanee" contro Greenpeace- , apparso nei
giorni scorsi sul sito.
Non ci sorprende. Non scopriamo nulla
di inatteso quando leggiamo quel che girava sui pc dei dirigenti della
Federico II e negli ambienti vicini alla dirigenza, la vicenda Ilva
docet.
Oggi però, sia la conferma dell'esistenza di quei documenti
tra le carte del processo ai dirigenti Enel che l'uscita dei contenuti
che evidenziano le loro banali quanto meschine strategie utilizzate per
screditare gli avversari ambientalisti, ci consentono di togliere
qualche sassolino dalle nostre scarpe.
In una e-mail inoltrata ai responsabili delle centrali dall’ing. Sanfilippo, uno dei dirigenti imputati nel processo, si legge:
“È di fondamentale importanza individuare cinque fidatissimi lavoratori
per unità a carbone. Eleggere uno o due portavoce. Il personale dovrà
essere formato e preparato all’azione. È importante gestire le relazioni
sindacali, durante e dopo la protesta in quanto si tratta sempre di
AZIONI SPONTANEE dei lavoratori, MAI ORGANIZZATE dall’azienda”.
E’
stato più che naturale, prendendo atto di cosa si nasconda dietro certe
pagliacciate “spontanee”, che ci tornassero alla memoria alcuni
interventi pubblici infamanti rivolti agli “pseudo ambientalisti” sempre
dallo stesso soggetto, il classico trombone sindacalista-dipendente
dell’azienda. Talvolta a titolo personale ma spesso anche a nome di un
sedicente “Comitato Energia, Ambiente e Territorio” di cui si fa
portavoce ed è presidente.
Ci siamo ricordati, ad esempio, di quando
descriveva gli attivisti di No al Carbone come persone che "con la
violenza deturpano cartelli stradali e violano le norme del
funzionamento del Consiglio comunale" e che proprio per questo il
Comitato da lui presieduto faceva appello "per l’ultima volta agli enti
responsabili e alle forze dell’ordine per far rispettare la legalità a
360 gradi". Diversamente si sarebbero visti “costretti a difendersi da
soli contro le modalità dittatoriali di questi piccoli gruppi”.
Ci
siamo ricordati anche di quando, pochi mesi fa, in occasione del -Negroamaro Wine Festival-, si fece portavoce dello stesso comitato di
dipendenti-Enel assumendosi l’onere di fare dichiarazioni del tipo:
“il solo marchio che sta devastando l’immagine del territorio brindisino
è proprio quello dei -No al Carbone- […] questi signori che inseguono
voti e donazioni, danneggiano, a proprio vantaggio, l’immagine di una
città che invece ha bisogno di essere rilanciata. Certamente non con le
loro campagne che fomentano alla paura e all'abbandono delle eccellenze
della nostra terra.”
Mettendoci una mano sulla coscienza, per
pura sensibilità umana e con la consapevolezza di avere a che fare con
un “povero cristo” usato dall’azienda per la quale lavora, decidemmo di
soprassedere ed evitammo di ricorrere alle vie legali pur essendocene i
presupposti.
Noi sotto processo, del resto, non vogliamo portare gli
operai o i dirigenti, capri espiatori di un “insudiciamento” e di uno
“sversamento pericoloso di cose” che era noto e programmato
dall’azienda. NO! Noi sotto processo, per reati ben più gravi che
riguardano la vita umana, speriamo di portarci presto i vertici, la
proprietà di quell' azienda alla quale il nostro trombone ha già venduto
l’anima e non solo.
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