Comunicato stampa Brindisi Bene Comune
Foto: Ida Santoro |
C’erano
una volta le favole dell’Enel: il carbone pulito, gli impianti di
cattura della CO2, il centro ricerca , il lavoro per i brindisini, favole che oggi l’ENEL, con il suo piano di ristrutturazione che prevede 3500 esuberi
in tutt’Italia, e quindi anche a Brindisi e il pesante taglio degli
addetti del Centro Ricerche di Brindisi, la chiusura dell’impianto
pilota di cattura della CO2, si infrangono con la dura realtà, mostrando
il vero volto arrogante della multinazionale energetica nei confronti
della città e dei suoi lavoratori.
Si è sfruttato questo territorio bruciando in questi decenni quasi cento milioni di tonnellate di carbone che hanno garantito profitti lordi per Enel per circa 5 miliardi di euro
pari a diecimila miliardi di vecchie lire, lasciando invece danni
immensi alla nostra città sul piano ambientale e sanitario come
certificato dallo studio dell’Agenzia Europea sull’Ambiente.
Il tutto in cambio di qualche centinaio di posti di lavoro e soprattutto di promesse in una città in cui spesso l’unica occupazione per tantissimi è stata trovare il politico di turno che consentisse di essere occupati, magari per un mese, nelle tante ditte del subappalto.
Oggi arrivano gli esuberi sia nel settore produzione che in quello della ricerca, si stracciano tutte le convenzioni, gli accordi del passato, resta solo il carbone.
Siamo indignati da uno Stato che è l’azionista di maggioranza dell’ENEL e che da decenni consente l’assalto al nostro territorio, dai Governi che hanno sottratto le risorse delle bonifiche magari per pagare le multe sulle quote latte degli allevatori del Nord.
Ma oggi basta noi non ci stiamo più, chiediamo a tutte le Istituzioni dal Comune alla Regione per arrivare al Governo di bloccare gli esuberi e imporre all’ENEL il rispetto della città e dei suoi lavoratori.
Sappia l’Enel che per noi a Brindisi l’unico esubero è il suo Carbone.
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