(fonte: contropiano.org )
Cile: bloccata centrale della spagnola Endesa
Con un verdetto raggiunto all’unanimità, la Corte d’Appello
di Santiago ha confermato la sospensione dei lavori di costruzione della
centrale termoelettrica a carbone Punta Alcalde, di proprietà
dell’azienda spagnola Endesa, nel nord del Cile. La sentenza lascia
“senza effetto” la risoluzione del Consiglio dei ministri che nel
dicembre scorso aveva dato il via libera al progetto, che prevede
investimenti per 1,4 miliardi di dollari e una capacità di produzione di
energia di 740 Mw.
A marzo lo stesso tribunale aveva emesso un “divieto di innovare”
mirato a paralizzare il progetto in attesa che si risolvessero una serie
di questioni di fondo, principalmente ricorsi per danni ambientali
presentati dai pescatori della Valle di Huasco, nella regione di Atacama
(800 km a nord della capitale), direttamente interessati dall’impianto.
Un blocco confermato con la nuova sentenza.
Secondo la Corte d’Appello di Santiago, l’approvazione del Consiglio
dei ministri “ha messo a rischio e ha minacciato il diritto dei
ricorrenti a vivere in un ambiente libero da contaminazione” si legge
nel verdetto.
I pescatori della Valle di Huasco denunciano che Punta Alcalde
contaminerà il Parco nazionale Llanos de Challe e la riserva dei
pinguini di Humboldt. Il progetto era già stato bloccato dalla
Commissione ambientale di Atacama nel giugno 2012, con una decisione poi
ribaltata dal Consiglio dei ministri.
Fra i precedenti giudiziari in campo ambientale spicca il no, sempre
nel nord del Cile, espresso da un altro tribunale in merito alla
costruzione della centrale termoelettrica a carbone Castilla, concepita
per essere la più grande del Sudamerica, con investimenti pari a 4,4
miliardi di dollari e una capacità di produzione di energia di 2100 Mw.
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