Lo stato dell’arte in cui si trovano una città, una comunità ed in generale un territorio, non è forse figlio delle scelte e della programmazione, pensate prima e poi messe in atto dalle istituzioni, dalla classe dirigente, nello specifico dalla politica, fatta di quelle persone che si candidano alla gestione del bene comune ed alle quali il cittadino affida le sorti di uno sviluppo teso al benessere diffuso?
Se, come crediamo, la risposta a questo quesito non può che essere affermativa, possiamo dunque, senza ombra di smentita o giustificazione, affermare che Brindisi vaga in un oblio senza meta, incapace di prendere una qualsiasi direzione, in pratica tira a campare.
Partendo quindi dal quesito iniziale, diviene facile ed elementare individuare i principali responsabili di questo scempio, ciò non di meno non si possono tacere le responsabilità collaterali di tutti gli altri attori che concorrono, o dovrebbero concorrere, alla vita e allo sviluppo di un tessuto sociale.