Poco più di un anno fa, in occasione della presentazione del libro
fotografico nato dalla collaborazione con Conohar Scott, docente universitario, fotografo e fondatore di Environmental Resistance,
organizzammo il primo Veleni tour. Un’idea, quella di fare una
visita guidata che attraversa tutta la zona industriale di Brindisi,
nata dalla constatazione che sono molto pochi ad aver ben chiaro quanto sia grande e soprattutto drammaticamente impattante il polo industriale della nostra città.
In concomitanza con la 21° Conferenza sui Cambiamenti Climatici,
inaugurata ieri Parigi, presentiamo dunque il video che racconta proprio
il Tour del veleni. Questa nostra produzione ha come obiettivo
quello di stimolare innanzitutto la curiosità di comprendere fino in
fondo, quale sia la portata dello scempio messo in atto sulla nostra
terra, in nome di una mai mantenuta promessa di prosperità e benessere.
Lungo il percorso del tour, che approfondisce ”solo” gli insediamenti
più inquinanti e a rischio di incidente rilevante, diviene subito chiara
l’assoluta impossibilità di impostare il futuro del territorio puntando
su di un modello di sviluppo figlio della seconda rivoluzione
industriale. Quello di cui si discuterà nella prossima settimana a
Parigi è proprio sul come iniziare ad uscire da un’epoca, quella dei
fossili, che ha esaurito il suo slancio propulsivo sia come volano per l’economia sia come capacità di incidere sul livello
occupazionale. Le cronache recenti, oltre alla oramai imminente e
definitiva chiusura di Edipower, raccontano anche della volontà di
disimpegno di Versalis – Eni – da quel petrolchimico che ha perso la sua
capacità di creare profitto per l’azienda. Nei giorni scorsi,
abbiamo ufficialmente invitato il Governatore Emiliano a partecipare ad
un Veleni Tour a lui dedicato. Al momento non è pervenuta alcuna
risposta. Noi continuiamo a sperare che il ”sindaco di puglia”, non si
voglia sottrarre a questo confronto, nel quale vorremmo fornirgli la
nostra visione e gli step programmatici, per affrancare una volta per
tutte il nostro territorio e la nostra gente dall’era dei fossili. Una
visione per un futuro in cui non è contemplata la presenza di nuovi
impianti di questo tipo, come la TAP ad esempio, che non è strategica,
non è utile e nei confronti della quale continueremo ad esprimere il
nostro NO ovunque. In attesa di una risposta del governatore, vi
invitiamo a guardare quindi questo nostro lavoro e qualora voleste
organizzare anche voi una ”una scampagnata” attraverso l’area SIN di
Brindisi non dovrete fare altro che contattarci.
Apprendiamo dai mezzi d’informazione del suo incontro - su iniziativa
dell'associazione pugliese dei costruttori edili (Ance) - con i vertici
italiani del consorzio TAP, dal quale pare siano emersi spiragli per un
approdo del gasdotto diverso da San Foca. Nello specifico Lei avrebbe
già individuato un approdo alternativo in località Lendinuso (Brindisi),
adducendo come motivazioni le questioni logistiche, economiche ed
ambientali ed aggiungendo poi che l’eventuale approdo del gasdotto a
ridosso della zona industriale di Brindisi, potrebbe eventualmente
rappresentare un pungolo per la riconversione a gas della Centrale
termoelettrica di Cerano, altrimenti destinata a continuare a bruciare
carbone. Ribadiamo il nostro assoluto NO alla realizzazione
dell’opera in qualsiasi location, per oramai ovvie motivazioni di
assoluta incompatibilità non solo ambientale ma in generale economica e
di indirizzo, per uno sviluppo del territorio da affrancare
definitivamente da questo tipo di impianti, assolutamente non necessari
per non dire inutili.
Nella
giornata di ieri, abbiamo inviato al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio le
nostre osservazioni in merito al procedimento di VIA (ID 3123 VIP dell’08/09/2015) dell’istante Brundisium Srl in merito alla realizzazione di un “Deposito costiero di idrocarburi con annesso terminale di carico prospiciente la banchina di Costa Morena, nel porto medio di Brindisi”. Per
la stesura di queste Osservazioni ci siamo avvalsi della consulenza del
prof. dott. Francesco Magno, geologo e consulente ambientale. Al netto
delle osservazioni normative e progettuali, per la cui lettura
alleghiamo il documento completo (clicca qui), ci pare opportuno sottolineare quello
che, a nostro avviso, sta alla base dell'assurdità di questo
insediamento, la mancanza di buon senso.
Nella giornata di ieri si è svolta alla presenza del direttore di ARPA Puglia, Dott. Assennato e dei responsabili locali, la conferenza dei capigruppo avente ad oggetto le Torce del Petrolchimico. Quello che emerge da questo incontro è il ruolo di dominus incontrastato dell’azienda nei confronti delle istituzioni TUTTE. Iniziando dall’Arpa, che in occasione delle sempre più frequenti sfiammate è stata semplicemente ignorata, arrivando al Sindaco capace soltanto di prodursi in sterili e ripetuti ultimatum nei confronti dell’azienda, ai quali veramente non crede più nessuno, probabilmente nemmeno lui.