Apprendiamo dai mezzi d’informazione del suo incontro - su iniziativa
dell'associazione pugliese dei costruttori edili (Ance) - con i vertici
italiani del consorzio TAP, dal quale pare siano emersi spiragli per un
approdo del gasdotto diverso da San Foca. Nello specifico Lei avrebbe
già individuato un approdo alternativo in località Lendinuso (Brindisi),
adducendo come motivazioni le questioni logistiche, economiche ed
ambientali ed aggiungendo poi che l’eventuale approdo del gasdotto a
ridosso della zona industriale di Brindisi, potrebbe eventualmente
rappresentare un pungolo per la riconversione a gas della Centrale
termoelettrica di Cerano, altrimenti destinata a continuare a bruciare
carbone.
Ribadiamo il nostro assoluto NO alla realizzazione dell’opera in qualsiasi location, per oramai ovvie motivazioni di assoluta incompatibilità non solo ambientale ma in generale economica e di indirizzo, per uno sviluppo del territorio da affrancare definitivamente da questo tipo di impianti, assolutamente non necessari per non dire inutili.
Ribadiamo il nostro assoluto NO alla realizzazione dell’opera in qualsiasi location, per oramai ovvie motivazioni di assoluta incompatibilità non solo ambientale ma in generale economica e di indirizzo, per uno sviluppo del territorio da affrancare definitivamente da questo tipo di impianti, assolutamente non necessari per non dire inutili.
Quello che però ci preme maggiormente è il preoccupante indirizzo che con queste affermazioni Lei sta dando alla sua neonata azione politica e l’idea che continua ad avere del nostro territorio, buono solo come catalizzatore di insediamenti che per loro stessa natura, la storia oramai ne è testimone, non hanno mai confermato le promesse, dimostrando nel tempo la loro vera natura, non certo di risorsa bensì di problematica in termini ambientali, sanitari e di mancato sviluppo.
Per quanto detto
e per illustrarle sul campo l’agghiacciante scenario in cui versa la
zona industriale di Brindisi, un' area grande almeno quattro volte il
centro abitato (sito d’interesse nazionale per le bonifiche ed area ad
elevato rischio d’incidente rilevante) la invitiamo formalmente ad
effettuare un Veleni Tour durante il quale - passeggiando nello scempio
figlio di cinquant’anni di uno scellerato indirizzo industriale - le
racconteremo un punto di vista differente, le parleremo di una visione
dalla quale far nascere una programmazione, fatta di progressive
dismissioni e relative bonifiche e fatta di investimenti sui veri
settori trainanti di questo territorio e dell’intera regione, quali il
turismo, l’agricoltura, la pesca e la cultura, tutto portato avanti
nell’ottica della sostenibilità e del benessere diffuso.
Aspettiamo dunque un suo riscontro positivo, per smetterla una volta per tutte con questo modello di sviluppo che tanta miseria ha donato alla nostra gente.
Aspettiamo dunque un suo riscontro positivo, per smetterla una volta per tutte con questo modello di sviluppo che tanta miseria ha donato alla nostra gente.
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